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Editoria 30 Set 2013

Cambio di 'guardia' a L'Unità, subentra Luca Landò

Da domani la storica testata fondata, circa 90 anni fa, nel 1924, da Antonio Gramsci, L'Unità avrà un nuovo direttore: al posto di Claudio Sardo, arrivato quattro anni fa, subentra l'attuale vice-direttore Luca Landò, come direttore ad interim. Il cambio che era nell'aria da tempo, avviene all'indomani della ricapitalizzazione pari a 5,5 milioni di euro della società editrice, la Nie, Nuova Iniziativa Editoriale.

Da domani la storica testata fondata, circa 90 anni fa, nel 1924, da Antonio Gramsci, L'Unità avrà un nuovo direttore: al posto di Claudio Sardo, arrivato quattro anni fa, subentra l'attuale vice-direttore Luca Landò, come direttore ad interim. Il cambio che era nell'aria da tempo, avviene all'indomani della ricapitalizzazione pari a 5,5 milioni di euro della società editrice, la Nie, Nuova Iniziativa Editoriale.

A sottoscrivere l'aumento di capitale, Matteo Fago, imprenditore del mondo della Rete, uno dei fondatori del portale di viaggi 'Venere' ceduto al colosso americano Expedia, che ha portato il suo pacchetto azionario dal precedente 16 al 47,3% diventando di fatto il socio di riferimento.
Degli altri soci, l'imprenditore farmaceutico Maurizio Mian che detiene il 31,2%, si è riservato una decisione entro il 30 ottobre prossimo, mentre non parteciperà all'operazione il patron di Tiscali ed ex-governatore della Sardegna per il centro-sinistra, Renato Soru, mentre il Partito Democratico si è astenuto ma assicurerà alla testata circa 2,3 milioni di euro nel prossimo triennio sotto forma di abbonamenti online.
A Fago dunque spetterà compito di rilanciare il quotidiano, unitamente alla versione online e naturalmente la nomina del direttore: la scelta è così caduta su Landò.
Chiarissimi gli intendimenti di Fago, che dal 2009 è nel mondo dell'editoria con la casa editrice 'L'Asino d'oro': "Una linea editoriale più incisiva, anche attraverso la riorganizzazione del lavoro che non può prescindere dal web.
Ci sono margini di miglioramento molto ampi e la convinzione che questa sfida si possa vincere". Quindi una sfida soprattutto culturale e poi politica delicata ma non impossibile per ridare al quotidiano di Gramsci smalto vivacità lustro e seguito, nel segno del pluralismo e della capacità di interpretare ed ascoltare la società. (ROMA, 30 SETTEMBRE - AGI)

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