I giudizi sulla Tgr e sulla produttività dei suoi giornalisti espressi dal presidente della Rai davanti alla commissione parlamentare di vigilanza ci lasciano stupefatti.
Le venti sedi regionali producono ciascuna tre notiziari al giorno, più due gazzettini radiofonici, oltre a rubriche settimanali trasmesse anche sulle reti nazionali. E ancora maggiore è la produzione nelle regioni a statuto speciale. I “tanti” giornalisti della Tgr inoltre garantiscono ogni giorno decine e decine di pezzi a telegiornali e giornali radio nazionali. L’informazione regionale è ciò che distingue la Rai come servizio pubblico rispetto all’emittenza privata. Per fare informazione locale, principale missione della Tgr, bisogna essere sul territorio con una presenza capillare che quindi per forza deve essere anche numericamente adeguata. La qualità del prodotto poi era stata al centro della Conferenza di Produzione della testata, tenutasi nel gennaio scorso su iniziativa del sindacato. Una qualità minacciata anche dalle pesanti ingerenze politiche nelle scelte quotidiane e in talune nomine. A questo problema che noi abbiamo più volte posto, Petruccioli in 9 mesi non ha ritenuto di dover dare alcuna risposta. Piuttosto che attacchi sulla produttività dei giornalisti ci aspettiamo che l’azienda rispetti le promesse fatte e doti la Tgr di mezzi adeguati a garantire la copertura del territorio. Con telecamere e montaggi vecchi di oltre dieci anni, senza un rapidissimo adeguamento tecnologico la stessa regolare messa in onda di tg e gr è messa a rischio. Ci aspettiamo che la direzione della Tgr non resti in silenzio di fronte a questo attacco così duro ai giornalisti della Tgr e al lavoro tutto della testata.