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Benoà®t Girod, presidente dell'Associazione stampa valdostana
Associazioni 26 Apr 2017

«Certi giornalisti andrebbero abbattuti». È bufera sul coordinatore dei giovani della Stella Alpina di Aosta

Arriva dalla Valle d'Aosta l'ultimo caso di ”˜tiro al cronista'. Prima l'attacco alla stampa, poi le scuse. «Nessun cittadino e tanto meno un esponente di punta di un movimento politico democratico dovrebbe mai esprimersi in questo modo», replica l'Assostampa.

«Pur prendendo atto delle successive scuse, l’Associazione stampa valdostana esprime la propria ferma condanna nei confronti delle imbarazzanti e spaventose dichiarazioni scritte su Facebook dal coordinatore del Gruppo giovani della Stella Alpina secondo cui “certi giornalisti dovrebbero davvero essere abbattuti”».

Benoit Girod, presidente dell’Associazione stampa valdostana, risponde così alle esternazioni che hanno scosso la politica della Valle nelle ultime ore, provocando la reazione di sindacato e Ordine regionale dei giornalisti. «Nessun cittadino e tanto meno un esponente di punta di un movimento politico democratico dovrebbe mai esprimersi in questo modo», ammonisce Girod.

Per di più, proprio oggi Reporters sans frontières  ha diffuso il Rapporto annuale sulla libertà di informazione nel mondo segnalando che nel nostro Paese persistono le minacce contro i cronisti. «Proprio oggi – prosegue il presidente Asva – il sindacato unitario dei giornalisti valdostani è costretto a ribadire che la libertà di espressione, diritto sancito dall’articolo 21 della Costituzione,  rimane un fronte invalicabile. Spiace doverlo ricordare a un dirigente di una forza politica che in Valle d’Aosta esercita rilevantissime responsabilità».

Per questo, l’Associazione stampa valdostana ha chiesto al segretario della Stella Alpina e al presidente della Regione, esponente di quel movimento, un incontro urgente di chiarimento e una netta presa di distanza dalle posizioni espresse.

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