Il Congresso della Ifj da poco svoltosi ad Angers, in Francia, ha approvato su proposta di Fnsi e sindacati dei giornalisti francesi una mozione che impegna la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) ad attivarsi presso la Commissione europea e i governi nazionali per tenere desta l’attenzione delle istituzioni continentali sui processi di concentrazione aziendale nel mondo dei media, con particolare attenzione all’operazione Vivendi-Mediaset che ha portato all’acquisizione da parte del colosso francese del servizio Premium del Biscione.
«Rilevato – si legge nella mozione – che il fenomeno delle concentrazioni nel settore dei media è in continua crescita in tutto il mondo, con ripercussioni sul pluralismo dell’informazione e di conseguenza sulla qualità dell’informazione, e preso atto del fatto che il monopolio nella gestione dei media mainstream, in tutti i settori, è retto da potenti operatori internazionali e dal sistema finanziario, proprietari sia dei canali di diffusione che delle aziende che producono i contenuti», i sindacati italiano e francesi hanno evidenziato che la situazione di concentrazioni editoriali in Europa è un potenziale pericolo per la libertà dei giornalisti, con ripercussioni sulla qualità dell’informazione e di conseguenza con un danno al diritto dei cittadini ad essere correttamente informati.
Le politiche editoriali di questi grandi gruppi, incalzano Fnsi e sindacati francesi, «impattano sulla qualità e sui contenuti del lavoro dei giornalisti, che come dipendenti subiscono gli effetti di una contrazione della forza lavoro e della riduzione dei benefits».
In questo contesto, i sindacati francesi e il sindacato italiano dei giornalisti hanno pertanto richiamato l’attenzione del Congresso della Ifj sui recenti accordi stretti dal gruppo francese Vivendi e l’italiana Mediaset, con l’acquisizione da parte del magante Vincent Bolloré del canale televisivo a pagamento Mediaset Premium. «Questa operazione – scrivono – porta Bolloré a disporre di un impero mediatico nell’Europa del sud in grado di competere con il gruppo Sky. E, allo stesso tempo si sta lavorando ad un accordo teso a creare una piattaforma europea tra Francia, Spagna e Germania che possa competere con l’americana Netflix».
I sindacati italiano e francesi, che seguono con attenzione le potenziali conseguenze che questi accordi possono avere sulla qualità dell’informazione, la tenuta dell’occupazione e le condizioni di lavoro dei giornalisti, hanno quindi rivolto a Federazione internazionale (Ifj) e Federazione europea dei giornalisti un appello affinché «impegnino la Commissione europea e i governi nazionali ad indagare le pratiche di lavoro di questi gruppi a tutela dei diritti dei giornalisti a lavorare liberamente».
E, a tale scopo, il sindacato italiano e quelli francesi hanno infine proposto al Congresso la creazione di un gruppo di lavoro all’interno della Ifj che si occupi di recuperare e condividere con i sindacati nazionali informazioni sullo stato dell’arte del settore dei media in Europa, per meglio contrastare il crescente fenomeno del controllo dei media da parte di pochi operatori.