"Profondamente turbata dal licenziamento che la Poligrafici Editoriale ha voluto perseguire come unica soluzione al caso del collega Nicola Russo, nonostante i diversi tentativi di composizione del dissidio attuati dal Cdr, la Redazione del Giorno manifesta la più profonda preoccupazione per lo scenario da Grande Fratello divenuto concreto e reale, in particolare per la minaccia che grava sul libero svolgimento del proprio lavoro.
"Profondamente turbata dal licenziamento che la Poligrafici Editoriale ha voluto perseguire come unica soluzione al caso del collega Nicola Russo, nonostante i diversi tentativi di composizione del dissidio attuati dal Cdr, la Redazione del Giorno manifesta la più profonda preoccupazione per lo scenario da Grande Fratello divenuto concreto e reale, in particolare per la minaccia che grava sul libero svolgimento del proprio lavoro. Particolarmente inquietante è l’aver constatato, attraverso la vicenda del collega Russo, che ogni postazione telematica personale è sottoponibile a controllo e che l’Azienda ha proceduto e può procedere in via autonoma e automatica, senza stimolo esterno di alcuna autorità allo scopo preposta, a un monitoraggio pressoché costante dell’utilizzo dei normali mezzi di comunicazione (telefono, internet, posta elettronica) dei quali il lavoro giornalistico non può fare a meno. Nulla esclude che l’Azienda possa far uso di tali indebite prerogative per costruire altri licenziamenti pretestuosi ed economicamente vantaggiosi". "Aver ammesso che su telefono, internet e posta elettronica la privacy è un’illusione - parole del Direttore del Personale Giuseppe Zavatta - allunga un’ombra sinistra sul quotidiano svolgimento dell’attività redazionale e pone in stato di profondo disagio indistintamente tutti i giornalisti della testata, qualunque sia la loro opinione sul caso in oggetto". "Il licenziamento «per giusta causa» del collega Russo ha messo in evidenza una serie di violazioni di norme di legge che vanno dallo Statuto dei Lavoratori alla normativa, di rilievo penale, che regola il diritto alla privacy. In conseguenza di ciò, l’Assemblea dei Redattori del Giorno, manifesta solidarietà al collega Russo, riservandosi di costituirsi parte civile in ciascuno dei gradi dei procedimenti civili, penali, giuslavoristici che stanno per essere avviati; dichiara lo stato di agitazione e consegna al Cdr un pacchetto di tre giorni di sciopero, il primo dei quali da effettuarsi nel momento in cui il licenziamento verrà notificato all’interessato". "L’Assemblea dà inoltre incarico al Cdr di avviare un confronto con l’Azienda sul tema della legittimità di ogni possibile controllo degli strumenti di comunicazione forniti alle postazioni di lavoro, confronto da condursi alla presenza di legali, di rappresentanti dell’Associazione Lombarda Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa, allo scopo di elaborare un protocollo di comportamento teso a garantire i diritti di riservatezza che la professione esige, diritti peraltro già dettagliatamente previsti e garantiti dalla Legge. In mancanza di una sollecita apertura di tale confronto, completamente disgiunto dalle vicende legali del caso Russo, l’Assemblea dà mandato altresì al Cdr di programmare alcune più che legittime azioni «mirate» sugli strumenti oggetto del «monitoraggio», fino alla possibile astensione dall’utilizzo di telefono, internet e posta elettronica durante la giornata lavorativa. Su incarico dell’Assemblea, il Cdr del Giorno si riserva di promuovere autonome azioni penali, civili e giuslavoristiche nei confronti dell’Azienda". Il Cdr de "Il Giorno" Il Comitato di Redazione de “il Resto del Carlino” condivide le preoccupazioni dei colleghi de “Il Giorno” per le vicende che li stanno contrapponendo alla dirigenza della Poligrafici Editoriale, in relazione al licenziamento annunciato del collega Nicola Russo, cui va la piena solidarietà del Resto del Carlino. Non sfugge a nessuno il chiaro comportamento intimidatorio e palesemente antisindacale di un’azienda che sottopone a un monitoraggio costante i propri giornalisti, andando a “frugare” nella posta elettronica, nei computer e mettendo sotto controllo i telefoni. Tale metodo è illegale, inaccettabile e deve cessare immediatamente. Il Cdr del Carlino condivide le forti preoccupazioni dei colleghi del Giorno ed auspica che l’azienda sappia tornare sui propri passi, rispristinando la piena agibilità sindacale ed aprendo al tempo stesso un confronto con il Cdr del Giorno per arrivare ad una soluzione non conflittuale della vicenda. Il Comitato di Redazione de “il Resto del Carlino”