La radio televisione pubblica greca riprende le trasmissioni, due anni dopo la sua improvvisa chiusura nell'ambito delle misure di austerity. I programmi sono ripartiti questa mattina con la trasmissione dell'inno nazionale e il vecchio logo Ert.
Il rilancio delle rete pubblica era una delle promesse
elettorali fatte dal partito Syriza del primo ministro greco Alexis Tsipras.
Ora è previsto che vengano riassunti i 1500 giornalisti e altri impiegati che
furono licenziati nel giugno 2013 quando il governo, allora guidato dal
conservatore Antonis Samaras, annunciò a sorpresa la chiusura dell'emittente
pubblica.
La decisione provocò l'uscita dal governo del piccolo partito Dimar (sinistra
democratica). L'esecutivo si ridusse così ad una coalizione fra il partito
Nuova Democrazia di Samaras e i socialisti del Pasok.
La ripresa delle trasmissioni pubbliche avviene mentre la Grecia è impegnata in
intensi negoziati con i creditori internazionali, mentre fra venti giorni, a
fine giugno, scade la proroga di quattro mesi del secondo piano di salvataggio
di Atene.
Con la ripresa questa mattina dei programmi della radiotelevisione pubblica
greca Ert, torna una "emittente più rispettosa della realtà". A dirlo
all'Adnkronos è l'ex corrispondente a Roma dell'Ert, Dimitri Deliolanes.
"Finora - spiega- l'opinione pubblica greca era informata in maniera
faziosa e non completa da parte di emittenti private in mano ad oligarchi
ostili al governo" di Alexis Tsipras. (AdnKronos/Dpa -Roma/Atene, 11
giugno 2015)