I giornalisti dell'Arena di Verona hanno dichiarato due giorni di sciopero e sono scesi in piazza - non era mai successo prima - per difendere il futuro del giornale e dell'informazione a Verona. L'Arena non sarà pertanto in edicola il 27 e il 28 maggio
PIANO DI RISTRUTTURAZIONE Il 27 aprile l'editore (Athesis S.p.a.) ha presentato alla redazione un piano di ristrutturazione che, se attuato, minaccia di stravolgere lo storico quotidiano dei veronesi riducendolo a un foglio del tutto simile ai giornali distribuiti gratis agli incroci, misero nel formato e nei contenuti. Il piano porta la firma del consigliere delegato di Athesis Alessandro Zelger ed è corredato da un'appendice organizzativa redatta dal direttore Maurizio Cattaneo. Ricordiamo che altri direttori di grandi quotidiani nazionali proprio in questi giorni e in situazioni analoghe si sono rifiutati di avallare una politica di tagli. PROSPETTIVE AVVILENTI E' avvilente il futuro che l'editore prospetta per il quotidiano che dal 1866 ha raccontato la città alla città ed ha accompagnato, fino ai nostri giorni, generazioni di veronesi attraverso le vicende storiche e politiche che hanno segnato due secoli. L'Arena, grazie alla sua autorevolezza, nei suoi quasi 150 anni di vita è diventata punto di riferimento per Verona e per i suoi cittadini ed ha garantito l'informazione in città e provincia. Oggi questa realtà giornalistica rischia di scomparire. IL PARADOSSO: BILANCI FLORIDI Il piano presentato dall'editore (che riguarda anche Il Giornale di Vicenza) prevede una serie di tagli e di ridimensionamenti che minano L'Arena dalle fondamenta. E' sbalorditivo che la decisione venga a fronte della sostanziale tenuta delle vendite. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da bilanci floridi e alti dividendi per gli azionisti. In particolare un risultato editoriale 2008 dichiarato di cinque milioni e mezzo di euro. TAGLI SOLO TAGLI Il piano di ristrutturazione considera la redazione e le professionalità giornalistiche un peso e non una risorsa. Lo dimostrano le scelte che elenchiamo. ►Drastica riduzione delle dimensioni del foglio (sei centimetri in meno in altezza) e del numero delle pagine (48 già questa estate) con conseguente eliminazione di notizie, approfondimenti, pagine di spettacolo, fondi borsistici etc. Salteranno almeno 50 notizie al giorno. ► Riduzione di 12 unità dell'organico di redazione oggi costituito da 48 colleghi. ► Chiusura della sede periferica di Villafranca e riduzione dell'organico a Legnago. ► Blocco delle assunzioni. ► Blocco degli straordinari. ► Nessun sostituto per i colleghi malati o in ferie. ► Azzeramento dei diritti acquisiti dai redattori e degli accordi interni. ► Riduzione dell'uso dei servizi fotografici e del materiale redatto dai collaboratori. SCELTE COSTOSE Il piano per essere attuato comporta costi aggiuntivi, come l'adeguamento della rotativa, da poco acquistata per 18 milioni di euro (e sottoutilizzata) alle nuove dimensioni delle pagine. Ulteriori spese saranno inevitabili anche per adattare la grafica al futuro formato. Peccato che, appena due anni fa, l'editore abbia già investito ingenti risorse per mettere a punto la grafica attuale che ora rischia di essere superata. NESSUN RILANCIO La redazione giudica il piano dell'editore un'operazione tesa unicamente alla riduzione dei costi, priva di un progetto editoriale di consolidamento e rilancio della testata. Il piano comporta il rischio di un impoverimento della quantità, qualità e completezza dell'informazione offerta ai nostri lettori. A fronte di ciò ci impegnamo a intraprendere le iniziative più opportune a difesa della qualità dell'informazione, finora garantita dalla professionalità di tutti i colleghi, per far rimanere il quotidiano cittadino un prodotto giornalistico all'altezza delle aspettative dei lettori e della tradizione della testata. “La Fnsi e il Sindacato dei giornalisti del Veneto esprimono totale appoggio ai colleghi del gruppo Athesis scesi in sciopero contro il piano presentato dall’azienda che prevede una drastica riduzione dell’organico, la chiusura delle redazioni periferiche ed una pesante riduzione della foliazione dei giornali: una devastazione incomprensibile che impoverisce i giornali e la qualità del rapporto con i lettori e le comunità del territorio. Sindacato regionale e nazionale dei giornalisti garantiscono fin da ora che assisteranno i colleghi e i loro rappresentanti nei passaggi previsti dal contratto e dalla legge per la riorganizzazione dell’Arena di Verona e del Giornale di Vicenza. Il ricorso alla legge 416 e ai fondi stanziati dal Governo per i prepensionamenti non può avvenire senza un confronto sindacale che garantisca la verifica dell’effettivo stato di crisi dell’azienda e un rilancio delle due testate storiche. La crisi generale a livello mondiale non può essere richiamata dagli editori per tagli indiscriminati dell’organico dei giornalisti considerati solo come costi da abbattere. Non ci sono scorciatoie per andare a battere cassa dal Governo eludendo le verifiche rigorose e il confronto sindacale”.