«La Turchia deve rispettare la libertà di stampa se vuol far parte dell'Unione europea». Lo ha detto a Londra il presidente dell'europarlamento, Antonio Tajani, rinnovando il suo appello per il rilascio immediato di Gabriele Del Grande.
«Non è un fatto solo italiano», ha sottolineato, ricordando che Ankara ha «200 giornalisti in carcere, turchi ma anche stranieri» e citando assieme a Del Grande «il caso del giornalista di Die Welt». Non si può negoziare con l'Ue «se si fanno scelte di questo tipo. Peggio ancora se si va verso un referendum per la pena di morte».
Il presidente del Parlamento Europeo ha poi avvertito: «Decidere di reintrodurre la pena di morte significherebbe bloccare la trattativa con l'Unione Europea non solo sostanzialmente, ma anche formalmente. Sono ben consapevole dell'importanza che riveste la Turchia in quell'area sia per la lotta al terrorismo, sia per la questione dell'immigrazione, sia anche per le collaborazioni di tipo economico, ma questo non significa rinunciare a dire quello che pensiamo sui diritti umani».
Tajani ha quindi precisato: «Si può collaborare nella lotta al terrorismo o sull'immigrazione e ne siamo contenti, ma allo stesso tempo si deve dire: guardate, se volete far parte dell'Unione Europea non potete mettere in carcere i giornalisti e non potere reintrodurre la pena di morte. Se c'è una escalation in direzione contraria ai nostri valori è chiaro che sarà una scelta verso l'allontanamento dall'Europa». (Ansa – Londra, 20 aprile 2017)