Intercettazioni, Cdr del Corriere dello Sport-Stadio: "Legge liberticida, nello sport non sarebbero emerse notizie come Calciopoli"

Comunicato sul ddl Alfano del Cdr pubblicato sull’edizione di sabato 22 maggio del Corriere dello Sport-Stadio: "La Redazione del Corriere dello Sport-Stadio esprime la propria ferma opposizione al ddl Alfano sulle intercettazioni in discussione alle Camere che, se approvato, introdurrebbe in Italia una legge liberticida, non consona a un Paese civile e democratico. Usando la privacy - che certo va salvaguardata - come un pretesto, questa legge limita drasticamente l’azione dei magistrati inquirenti risultando paradossalmente, per contro, favorevole ai criminali.

E’ intimidatoria se non persecutoria nei confronti dei giornalisti, condizionante nei confronti degli editori, lesiva della libertà di stampa. In sostanza ostacola il lavoro di chi deve accertare la verità e mette il bavaglio a chi ha il dovere di raccontarla ai cittadini, privati a loro volta del diritto di sapere. Costituirebbe un netto arretramento nella lotta al crimine.
Se entrasse in vigore, nessuna notizia su qualsivoglia atto giudiziario potrebbe essere pubblicata fino alla chiusura delle indagini preliminari, dunque per anni. Se già fosse in vigore non sarebbero emersi corruzioni, atti di peculato, violazioni dell’infanzia, frodi nei confronti dei consumatori, traffici illeciti e molto altro. Nello sport, per fare un esempio che ci è vicino, Calciopoli.
Sentiamo un forte bisogno di pulizia vera che, come noto, non si ottiene spingendo la polvere sotto al tappeto".
Il Comitato di Redazione