Quella sulle intercettazioni è ''una legge punitiva per editori, giornalisti e magistrati ma anche il sintomo di una democrazia che si sta ammalando''. È il parere di Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana espresso in un'intervista a La Repubblica.
''Quando cala la libertà di stampa - afferma - cala anche la democrazia''.
Per il direttore di Famiglia Cristiana, la legge sulle intercettazioni è un'altra ''mazzata'' dopo la revoca delle agevolazioni fiscali che ''ha messo a serio rischio la sopravvivenza di molte testate'' e ''colpisce il sacrosanto diritto dei giornali di informare e dei cittadini ad essere informati''.
L'obiettivo dichiarato di proteggere la privacy dei cittadini, per Don Sciortino ''non giustifica un decreto dal sapore punitivo verso editori, giornalisti e magistrati''.
Si tratta di una legge ''pasticciata e inutile'', perché ''le cose di casa nostra le leggeremo su Internet o sui giornali stranieri'' e ''giova solo a chi si accanisce per una rapida approvazione o alla 'casta' politica in genere''.
Con la nuova legge si favorirbbero i malavitosi, secondo Don Sciortino che vorrebbe un analogo ccanimento su provvedimenti più vicini ai cittadini come la riforma del fisco e sulla privacy conclude: ''tutti ne hanno diritto ma chi ha un ruolo pubblico deve rassegnarsi a una privacy più ridotta e a rispettare l'obbligo di comportamenti irreprensibili''. (ANSA)