Quando si parla di giornalisti Crocetta va inevitabilmente incontro a una figura meschina: o dice bugie ampiamente smentite dai fatti, e dai documenti, o dimostra una preoccupante ignoranza delle leggi. L'ultima uscita - dopo la notizia dell'apertura dell'inchiesta della Procura sul presunto esercizio abusivo della professione per i comunicati che il presidente si scrive da solo - riguarda da una lato la sua eventuale richiesta di iscrizione all'Ordine dei giornalisti e dall'altro la rivendicazione del diritto di comunicare come un qualsiasi privato cittadino.
Ipotesi improponibili che confermano come il sedicente ‘presidente della trasparenza’ non solo sconosca la legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti, e continui a credere che chiunque possa esercitare questa professione, ma a dieci mesi dal suo insediamento dimostra di non conoscere ancora la differenza tra comunicazione e informazione, tra cura della propria immagine e informazione istituzionale, tra la comunicazione di un privato cittadino e quella del presidente della Regione che non rappresenta se stesso ma un'istituzione. Un mix di ignoranza istituzionale e di leggi che si somma all'intollerabile disprezzo più volte dimostrato per chi vive di lavoro giornalistico. Crocetta evidentemente - che non è abituato a rispettare chi lavora e chi rappresenta i lavoratori - non solo ignora l'esistenza delle leggi ma ignora anche le norme di accesso alla professione e l'obbligo di legge, per la istituzioni, di garantire una corretta informazione ai cittadini. Se poi Crocetta ha mal pensato di volere fare solo una sfortunata battuta spiritosa, gli ricordiamo che, quando ci sono di mezzo 21 licenziamenti in tronco e 21 professionisti senza lavoro, non è permesso ad alcuno di scherzare. Meno che mai a un presidente di Regione”. 5 luglio 2013
SICILIA: NOTIFICATA A CROCETTA DIFFIDA SU UFFICIO STAMPA
È stata notificata oggi dai legali dell'Associazione siciliana della stampa e del Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti la diffida al presidente della Regione Crocetta in relazione alla più volte annunciata, e finora non mantenuta, costituzione del nuovo ufficio stampa della presidenza della Regione. Con l'atto stragiudiziale sindacato e Ordine hanno ribadito la volontà di "intervenire a pieno titolo nel procedimento amministrativo di nomina dei giornalisti", hanno chiesto di conoscere i criteri della selezione e diffidato il governatore "dall'adottare provvedimenti che possano recare danno e pregiudizio a tutti gli interessati alla vicenda".
Con la stessa iniziativa sindacato e Ordine chiedono di conoscere i nomi dei responsabili dei procedimenti amministrativi. Nel caso di mancata risposta entro 30 giorni, per il presidente, in qualità di responsabile dell'amministrazione, scatterà automaticamente la denuncia per omissione di atti di ufficio. "Considerato che dal suo insediamento a oggi il presidente si è costantemente e con pervicacia sottratto ad ogni confronto istituzionale con sindacato e Ordine, dimostrando disprezzo per i giornalisti e per chi li rappresenta -dicono il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Riccardo Arena, e il segretario dell'Associazione siciliana della stampa Alberto Cicero- non ci rimane altro che usare tutti i mezzi che la legge ci mette a disposizione per ottenere quella trasparenza che, sulla vicenda dell'ufficio stampa, Crocetta, con inspiegabile ostinazione, non ha mai voluto garantire". (PALERMO, 8 LUGLIO - AGI)
LA PROCURA DI PALERMO HA APERTO UNA INCHIESTA
La procura di Palermo ha aperto un'inchiesta sull'invio ripetuto e sistematico di comunicati stampa da parte del presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, e degli assessori della sua giunta. La vicenda, denunciata in marzo dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia e dall'Associazione siciliana della stampa, la settimana scorsa era stata al centro di una nuova iniziativa dei due enti rappresentativi della categoria dei giornalisti, che hanno preannunciato l'invio di altri esposti alla presidenza della Repubblica e del Consiglio dei ministri e alla procura. l fascicolo, per adesso senza indagati, e' stato affidato dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci ai sostituti Alessandro Picchi e Daniela Randolo, che fanno parte del gruppo che indaga sulla pubblica amministrazione. Secondo Ordine e sindacato, Crocetta e i suoi assessori eserciterebbero abusivamente la professione di giornalista, violando le norme che riservano ai giornalisti l'esercizio delle attivita' di informazione istituzionale. Crocetta ha accentrato su di se' e sugli assessori la stesura e l'invio dei comunicati, la convocazione delle conferenze stampa e le altre attivita' di pertinenza dei giornalisti dopo avere liquidato in novembre, subito dopo il proprio insediamento, l'ufficio stampa della Presidenza della Regione. (AGI - 4 LUGLIO 2013)
REGIONE SICILIA, UFFICIO STAMPA INCHIESTA SU CROCETTA
La Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta sull'invio ripetuto e sistematico di comunicati stampa da parte del presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, e degli assessori della sua giunta. Lo rendono noto l'Ordine dei Giornalisti e l'Assostampa.
La vicenda, denunciata in marzo dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia e dall'Associazione siciliana della stampa, la settimana scorsa era stata al centro di una nuova iniziativa dei due enti rappresentativi della categoria dei giornalisti, che hanno preannunciato l'invio di altri esposti alla presidenza della Repubblica e del Consiglio dei ministri e alla Procura.
Il fascicolo, per adesso senza indagati, è stato affidato dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci ai sostituti Alessandro Picchi e Daniela Randolo, che fanno parte del gruppo che indaga sulla pubblica amministrazione. Secondo Ordine e sindacato, Crocetta e i suoi assessori eserciterebbero abusivamente la professione di giornalista, violando le norme che riservano ai giornalisti l'esercizio delle attività di informazione istituzionale.
Crocetta ha accentrato su di sè e sugli assessori la stesura e l'invio dei comunicati, la convocazione delle conferenze stampa e le altre attività di pertinenza dei giornalisti dopo avere liquidato in novembre, subito dopo il proprio insediamento, l'ufficio stampa della Presidenza della Regione. (PALERMO, 4 LUGLIO – ANSA)
L'Associazione siciliana della stampa "esprime grande apprezzamento per l'attenzione con la quale la Procura della Repubblica di Palermo ha voluto accogliere le ripetute segnalazioni del sindacato e dell'Ordine a carico del governatore Rosario Crocetta per l'emissione, continuata, di comunicati stampa a firma sua e di vari esponenti della sua Giunta".
Il sindacato dei giornalisti - si legge in una nota - "si ritiene certo che l'attento e scrupoloso lavoro della magistratura servirà a fare luce su una vicenda che, partendo dall'azzeramento dell'ufficio stampa della Regione e dal licenziamento di 21 giornalisti, sarebbe sconfinata nell'esercizio abusivo e quindi in una fattispecie di rilevanza penale". (PALERMO, 4 LUGLIO – ANSA)
"L'Ordine dei giornalisti di Sicilia confida nell'operato della magistratura, il cui obiettivo deve essere quello di assicurare uniformità di trattamento, in tutto il Paese, riguardo all'esercizio abusivo delle professioni e al rispetto delle leggi sulla gestione dell'informazione istituzionale".
Lo dice il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Arena commentando l'apertura di un'indagine, da parte dei pm di Palermo, sulla comunicazione alla Regione.
"Nelle altre regioni - aggiunge - gli uffici stampa pubblici esistono e i politici non si sostituiscono ai giornalisti. E se un odontotecnico fa il lavoro del dentista, la magistratura gli sequestra l'attività, chiudendogliela". (PALERMO, 4 LUGLIO – ANSA)
Sull’annunciata costituzione del nuovo ufficio stampa della presidenza della Regione, l’Ordine dei giornalisti e l'Associazione siciliana della stampa notificheranno nelle prossime ore con atto stragiudiziale al presidente Crocetta la volontà del sindacato di intervenire nel procedimento amministrativo di nomina dei giornalisti, chiedendo di conoscere i criteri della selezione e diffidando il governatore dall’adottare provvedimenti che possano recare danno e pregiudizio a tutti gli interessati alla vicenda. Con la stessa iniziativa il sindacato chiede di conoscere i nomi dei responsabili dei procedimenti amministrativi. Nel caso di mancata risposta entro 30 giorni, per il presidente, responsabile dell’amministrazione, scatterà automaticamente la denuncia penale alla Procura della Repubblica per il reato di omissione in atti di ufficio.
“Considerato che dal suo insediamento a oggi il presidente si è costantemente e con pervicacia sottratto ad ogni confronto istituzionale col sindacato, dimostrando disprezzo per i giornalisti e per chi li rappresenta – spiegano il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Riccardo Arena, e il segretario dell’Associazione siciliana della stampa Alberto Cicero – non ci rimane altro che usare tutti i mezzi che la legge ci mette a disposizione per ottenere quella trasparenza che, sulla vicenda dell’ufficio stampa, Crocetta non ha mai voluto garantire”.
Delle insolenze e dei villani insulti rivolti ai giornalisti che per anni hanno lavorato con indiscussa correttezza professionale alla Regione, a prescindere dalla natura del loro rapporto di lavoro – conclude la nota del sindacato dei giornalisti – il cittadino Rosario Crocetta sarà chiamato a rispondere nelle sedi giudiziarie competenti. Palermo 3 luglio 2013
GIORNALISTI: ASSOSTAMPA CROCETTA RISPETTI LE LEGGI
L’ennesimo annuncio del presidente della Regione, condito da inaccettabili insulti ai giornalisti di cui risponderà in altre sedi, conferma quanto il sindacato e l’ordine dei giornalisti sostengono da tempo: Crocetta, cancellando con provvedimento retroattivo l’ufficio stampa della presidenza, ha violato volutamente norme, contratti e rispetto delle parti sociali.
Il presidente dovrebbe sapere che il confronto sindacale non è un inutile intralcio ai suoi pieni poteri ma uno strumento di consolidata democrazia. Affermando adesso di essersi volutamente sottratto al confronto chiesto documentalmente dal sindacato e dall’Ordine, Rosario Crocetta conferma le bugie dette nei giorni scorsi e ribadisce il suo disprezzo e la sua mancanza di conoscenza delle norme e delle leggi che regolano i rapporti tra parti sociali in una democrazia, ancor prima che all’interno delle istituzioni.
Sulle nuove assunzioni di giornalisti il governatore – con il suo consueto stile da “un uomo solo al comando” - continua a tacere, cercando di eludere il suo obbligo di rendere pubblici e trasparenti i criteri di scelta e soprattutto le spese che l’amministrazione dovrà affrontare, ma preparandosi a ripercorrere le stesse strade da lui contestate come clientelari e poco trasparenti ai suoi predecessori.
Di fronte a questi atteggiamenti siamo certi che la magistratura contabile vorrà intervenire con la sua nota tempestività. Del resto ai siciliani non serve un presidente né buono né fesso, basterebbe solo che non ignorasse leggi e norme e che rispettasse i lavoratori. Ma forse tutto questo Crocetta non lo sa. 2 luglio 2013
ESPOSTO DI ORDINE E ASSOSTAMPA SICILIA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
L’Ordine regionale dei giornalisti di Sicilia e l’Assostampa siciliana presenteranno un esposto alla Procura della Repubblica nei confronti del Presidente della Regione Rosario Crocetta e dei suoi assessori, per esercizio abusivo della professione e investiranno la Presidenza della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministero degli Affari regionali per l’interruzione di un pubblico servizio quale l’Ufficio stampa della Presidenza della Regione. Lo hanno annunciato oggi nel corso di una conferenza stampa presso la sede regionale dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia il presidente Riccardo Arena e il segretario regionale dell’Assostampa Sicilia Alberto Cicero.
Ordine e Sindacato accompagneranno gli esposti con una corposa documentazione di comunicati stampa emessi dalla Regione a firma del Presidente Crocetta e degli assessori della sua giunta. “Siamo di fronte – hanno affermato Arena e Cicero – ad una grave violazione di legge, ancora più grave perché perpetrata da un alto rappresentante delle istituzioni che nel corso dei primi mesi del suo mandato ha sempre affermato di voler fare della legalità e della trasparenza il suo modello di amministrazione. Abbiamo più volte richiesto un confronto al presidente Crocetta, ma ci è sempre stato rifiutato. Non si capisce perché nelle altre regioni italiane il servizio di ufficio stampa funziona regolarmente e le regole della legge 150 vengono rispettate, mentre in Sicilia si è deciso di seguire la strada dell’improvvisazione, con una grave distorsione del sistema dell’informazione oltre ad una pesante perdita di posti di lavoro. La porta del dialogo da parte nostra rimane aperta, ma dopo tanto attendere è giunta l’ora di avviare le opportune iniziative a difesa della categoria, nell’interesse dei cittadini ad essere correttamente informati sull’attività della Regione Siciliana e nel rispetto dei principi di trasparenza sanciti dalla legge 150 del 2000”.
Arena e Cicero hanno annunciato che analoghe iniziative saranno adottate nei confronti dei pubblici amministratori siciliani che dovessero violare la normativa vigente. Da http://www.assostampasicilia.it/ Palermo 29 giugno 2013
ASSOSTAMPA E ORDINE: SULL'UFFICIO STAMPA DELLA REGIONE CROCETTA NON DICA BUGIE
Il rispetto per i cittadini e per la carica che riveste dovrebbe impedire al presidente della regione Crocetta di difendersi da contestazioni precise dicendo palesi falsità.
Sulla vicenda della cancellazione dell'ufficio stampa della Presidenza e sul licenziamento dei 21 giornalisti, il presidente non solo non è mai stato disponibile al confronto ma ha rifiutato tutte le richieste ufficiali di incontro sindacale che gli sono state correttamente presentate dal Cdr, dall'Associazione della Stampa (sin dal novembre 2012) e dall'Ordine (a gennaio e a marzo scorsi). Non ha mai voluto incontrare i giornalisti e le rappresentanze sindacali e non ha mai risposto alle lettere inviategli dall'Ordine. In compenso ha inviato lettere di licenziamento retroattive in spregio di qualsiasi corretta prassi sindacale.
Adesso alle precise contestazioni di Ordine e sindacato il presidente risponde affermando che molti dei giornalisti erano stati assunti con metodi indifendibili. In presenza del suo impegno - dato ad alcuni mezzi di informazione proprio in questi giorni - a immettere in servizio “una task force per la comunicazione di 5-6 persone”, spieghi allora con quali criteri e con quali procedure intende adesso procedere alla composizione di quello che definisce un mini ufficio stampa. Crocetta rispetterà stavolta la legge 150 o procederà a chiamate dirette applicando gli stessi metodi che lui ha definito indifendibili perché applicati dai suoi predecessori?
Il presidente deve risposte precise ed esaustive: non solo ai giornalisti, ai cittadini e al sindacato ma soprattutto alla magistratura contabile. Aspettiamo da mesi che Crocetta con chiarezza e vera trasparenza dica cosa vuole fare e come. 2 luglio 2013
CROCETTA: PENSO AD UN UFFICIO STAMPA SNELLO DI SEI, OTTO PERSONE
"Non penso a un ufficio pletorico di 21 capiredattori. Penso sei, otto persone al massimo, e ci dovra' esser sempre un giornalista di turno che dovra' essere reperibile anche la sera. Io non sono un politico, sono il presidente della Regione, una figura istituzionale: sicuramente non li scegliero' per raccomandazione politica". A dirlo il presidente della Regione siciliana parlando con i giornalisti del futuro ufficio stampa della Regione siciliana. A chi gli chiedeva del caso ancora aperto dei 21 giornalisti licenziati dal governatore, Crocetta ha aggiunto: "O sono 'intuitu persona e' e si puo' scegliere chi vuole oppure no anche se, quest'anno, la tesi e' che erano assunti in base alla legge. Allora significa che qualcuno ha abusato". Io potrei esprimere il mio pensiero anche se avessi un ufficio stampa di cinque persone perche' nessuno mi potra' privare della corrispondenza con i giornalisti. Io posso chiamare un'agenzia di stampa e chiedere di lanciare una notizia o mandare un mail: non ho diritto alla mia comunicazione? E' arrogante pensarlo, persino pericoloso per i principi democratici che la comunicazione di qualsiasi cittadino debba avvenire per tramite di un ufficio stampa". Cosi' il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, a palazzo d'Orleans, parlando con i giornalisti dell'esposto presentato dall'Ordine regionale di Sicilia e Assostampa a seguito del quale la procura ha aperto un'inchiesta. (AGI 5 LUGLIO 2013)
SICILIA: CROCETTA, CHIEDERO' TESSERINO GIORNALISTI
GOVERNATORE REPLICA COSI' A INDAGINE PROCURA PALERMO
''Ho intenzione di scrivere all'ordine dei giornalisti per acquisire il tesserino, visto che mi scrivo comunicati''. Cosi' il governatore della Sicilia Rosario Crocetta conversando con i giornalisti a Palazzo D' Orleans sulle polemiche legate all'Ufficio stampa della Presidenza della Regione siciliana. Ieri la Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta sull'invio ripetuto e sistematico di comunicati stampa da parte di Crocetta, e degli assessori della sua giunta. ''Visto che riconoscono che sono giornalista mi rilascino la tessera e risolviamo il problema - ha aggiunto -. Ma quale abusivo? Io posso esprimere il mio pensiero anche se avessi un ufficio stampa di 100 persone, perche' nessuno mi potra' privare della corrispondenza ai giornali''. ''Posso chiamare un'agenzia di stampa e dire mi lancia questa notizia? - ha detto - Lo posso fare. Lo puo' fare qualsiasi cittadino, perche' non posso farlo io? Se mando una email ho pubblicato una notizia, mica ho fatto un giornale e pubblicato sul mio giornale... Non puo' configurarsi quel tipo di reato''.''E' arrogante e pericoloso dal punto di vista democratico - ha affermato - sostenere che la comunicazione del cittadino deva avvenire in modo mediato''. Poi il governatore rispondendo ai giornalisti che chiedevano quando costituira' il nuovo ufficio stampa ha risposto: ''intanto quest'anno ho risparmiato un milione e mezzo di euro, contrariamente a quello che dicono e cioe' che ne spendo di piu'. C'erano giornalisti che facevano 15 comunicati l'anno, io ne faccio 15 al giorno...''. ''Certo che si fara' l'ufficio stampa - ha aggiunto-, e' una questione di giorni, di ore''. (ANSA 5 LUGLIO 2013).