Assostampa Campania e Cdr Il Mattino comunicano: Il comunicato dell’azienda pubblicato ieri, nella prima pagina del Mattino, non offende solo i giornalisti che lavorano in questo giornale, la loro rappresentanza sindacale aziendale, cittadina e nazionale, ma l’intera città.
L’assemblea pubblica che si è svolta lunedì mattina a Santa Maria la Nova in difesa del giornale che, lo hanno sottolineato tutti gli interventi, è una delle voci più importanti del Mezzogiorno e d’Italia, è stata un grande esempio di partecipazione democratica, alla quale sarebbe stato utile per l'azienda assistere e intervenire. Altro che folclore. Nessuno ha mai negato la crisi ma si è sottolineato che dalle difficoltà non si esce con piani che intaccano l'identità di un giornale. Sono intervenuti rappresentanti del governo nazionale e delle istituzioni locali, politici di tutti gli schieramenti. E non solo: c’erano le scuole, c’erano i familiari delle vittime innocenti di mafia, c’erano gli imprenditori, c’erano glo ordini professionali, c’erano i sindacati, c’erano gli artisti, gli scrittori, gli ambientalisti. Insomma c’era Napoli. Non capirlo e non capire l'importanza del legame tra città e Mattino è, questo sì, preoccupante. Al sindacato interessa il futuro dei giornali e il loro sviluppo: per questo siamo pronti a fare dei sacrifici. La Caltagirone editore su tali temi non ha accettato il confronto e ha deciso di rivolgersi al ministero del Welfare per ottenere tutti i prepensionamenti richiesti: 25, un quarto della redazione. L’editore vuole ridurre le pagine e azzerare la redazione romana, anche se quest’ultima operazione per sua stessa ammissione non porta risparmi. In tale modo si riduce di fatto il ruolo del Mattino. Assostampa Campania e Cdr chiedono il confronto e sono pronti a discutere dei sacrifici. Ma non è negoziabile l’identità e la forza della testata e la professionalità di chi ci lavora. Questa è la nostra trincea. E la difenderemo