L'Associazione Stampa Romana esprime «solidarietà ai colleghi del Messaggero, da oggi in 'sciopero delle firme'. I giornalisti protestano dopo il repentino cambio di direzione, con la sostituzione dopo poche settimane di Alessandro Barbano, un avvicendamento al vertice del giornale dalla modalità singolare e dalle motivazioni non chiarite». Lo afferma il sindacato regionale in una nota pubblicata mercoledì 5 giugno 2024 sul proprio sito web.
La presa di posizione arriva all'indomani della decisione della redazione di protestare per la sostituzione alla guida del quotidiano.
In un comunicato pubblicato anche sull'edizione online del giornale, l'assemblea dei redattori del Messaggero esprime «sconcerto per le modalità con le quali è stato licenziato il direttore Alessandro Barbano, dopo appena un mese alla guida del giornale e senza che ne siano state esposte formalmente le motivazioni».
L'assemblea esprime anche «forte preoccupazione per la perdurante mancanza di un piano editoriale, che dia contezza della programmazione del lavoro dei giornalisti. Una situazione, questa, aggravata proprio dalla mancanza di continuità nella guida del Messaggero e di chiarezza sui motivi delle ripetute modifiche ai vertici della redazione».
L'assemblea rimarca poi «il clima di lavoro sereno e rispettoso che si era venuto a creare durante la breve direzione di Barbano, dopo anni difficili che avevano reso i rapporti interni sempre più tesi» e chiede alla direzione «chiarimenti sul futuro del giornale e l'attuazione di un piano editoriale dettagliato e condiviso con i giornalisti. Chiede altresì che venga conservato il clima di fattiva collaborazione e serenità all'interno della redazione, dà mandato al Comitato di redazione di vigilare affinché non ci siano cambi di rotta su questi punti fondamentali e affida al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero».
Per rimarcare la preoccupazione l'assemblea ha infine deciso che il giornale uscirà senza le firme dei giornalisti del Messaggero fino a lunedì 10 giugno 2024.
Al fianco della redazione si schiera anche la Federazione nazionale della Stampa italiana.