Il Direttore Generale Masi querela il Presidente della Fnsi, Roberto Natale, l'Unità e Il Manifesto.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: "Non si è mai visto un dirigente di una grande azienda pubblica chiamare in Tribunale un dirigente sindacale di vertice che compete con lui sul piano delle idee e del diritto come controparte sociale e naturale. Si pensava ci fosse un limite a tutto ma il Direttore Generale della Rai, querelando il Presidente della Fnsi, Roberto Natale, ha voluto superare se stesso nel suo pervicace tentativo di avviare un regolamento di conti giudiziario con quanti hanno espresso riserve critiche, manifestando opposizione al suo operato.
Le querele contro le opinioni ed i giudizi che non si condividono non sono espressione di buon governo di una azienda né di alta amministrazione. Così dopo alcuni direttori di giornali e il procedimento disciplinare per Anno Zero, Masi, confermando il suo annuncio di due mesi fa, ha querelato anche il Presidente del Sindacato dei giornalisti incrinando, definitivamente, il ruolo di guida del servizio pubblico, che certamente non può fondarsi su questi atteggiamenti.
Natale e il Sindacato dei giornalisti continueranno ad esprimere le proprie ragioni e a rilanciare l’allarme, oggi ancora più pesante di ieri, nei confronti di una gestione del servizio pubblico, che non riesce a vedere gli immensi valori professionali di cui dispone.
Il Sindacato esige chiarezza e trasparenza, nella certezza del diritto e fugando le ombre che, purtroppo, per un conflitto di interessi irrisolto, si intensificano sempre più. Una denuncia penale come quella destinata al Presidente della Federazione della Stampa è una vera e propria fuga dalla realtà da parte del Direttore Masi.
Nonostante la gravità e la portata della provocazione il Sindacato risponderà in ogni sede, sostenendo e tutelando i propri colleghi, le ragioni del pluralismo dell’informazione e la qualità del servizio pubblico.
Avevamo invocato, a voce ferma, un confronto serio sulle cose che contano. Assistiamo invece ad azioni di vendetta che respingiamo al mittente".
SOSTEGNO E SOLIDARIETÀ DEL SINDACATO DEI GIORNALISTI AI COLLEGHI DE L’UNITÀ E DE IL MANIFESTO
Roma, 15 ottobre - La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “Sostegno e solidarietà del Sindacato dei giornalisti ai colleghi de L’Unità e de il Manifesto per la sconcertante raffica di querele che il direttore generale della Rai Masi ha annunciato nei confronti dei loro quotidiani nella giornata di oggi. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana è, e sarà sempre, al fianco dei colleghi che fanno correttamente il loro mestiere e che non si fanno intimorire da nessun potere”.
ANNOZERO: RICHIESTA ARBITRATO BLOCCA SANZIONE, IN ONDA
NESSUN PROBLEMA PER LE PROSSIME DUE PUNTATE
Roma, 15 ottobre - Nessun problema per la messa in onda delle prossime due puntate di Annozero. E' stata formalizzata la richiesta di arbitrato presentata da Michele Santoro contro la sospensione di 10 giorni decisa dal direttore generale, Mauro Masi. Di conseguenza, secondo quanto previsto dall'articolo 7 dello Statuto dei lavoratori, la sanzione disciplinare resta sospesa fino alla pronuncia da parte dell'arbitro.
L'articolo prevede anche se il datore di lavoro adisce l'autorita' giudiziaria, la sanzione disciplinare resta comunque sospesa fino alla definizione del giudizio. Le prossime due puntate di 'Annozero', che sarebbero saltate qualora la sanzione fosse stata esecutiva da lunedì 18 come previsto, potranno quindi andare in onda regolarmente. (ANSA)
ANNOZERO: L'ARBITRATO IN RAI, ECCO COME FUNZIONA
Roma, 15 ottobre - La richiesta di procedura arbitrale alla quale ha fatto ricorso Michele Santoro contro la sospensione di 10 giorni decisa dal direttore generale Mauro Masi, che ha bloccato l'esecutività della sanzione consentendo la messa in onda delle prossime due puntate di 'Annozero', è prevista dall'articolo 7 dello Statuto dei lavoratori, ma è regolata anche da un accordo sindacale interno alla Rai.
La norma stabilisce che il lavoratore, al quale sia stata applicata una sanzione disciplinare, può promuovere nei venti giorni successivi la costituzione di un collegio di conciliazione ed arbitrato. La sanzione disciplinare resta sospesa fino alla pronuncia da parte del collegio. La norma fa salva la possibilità di adire l'autorità giudiziaria in qualsiasi momento. Il datore di lavoro, in particolare, può non accettare il lodo arbitrale decidendo di ricorrere al giudice, ma, in questo caso, la sanzione disciplinare resta sospesa fino
alla definizione del giudizio.
In virtù di un accordo sindacale siglato tra i rappresentanti aziendali della Rai e l'Usigrai che deroga allo statuto, la decisione non sarà presa da un collegio, ma da un arbitro scelto tra una terna di ex dipendenti, che al momento sono Vittorio Fiorito, Francesco Sanno e Bruno Marruzzo. La scelta può avvenire con sorteggio o con accordo tra le parti.
Dipendente e datore di lavoro possono farsi assistere da un rappresentante (per Santoro dovrebbe essere il segretario dell'Usigrai, Carlo Verna) e dagli avvocati. L'arbitro designato sente le parti in causa, acquisisce la documentazione, fa un tentativo di conciliazione e prende la decisione. La normativa non prevede limiti di tempo, ma nella prassi la decisione viene presa entro un paio di mesi.
Non è la prima volta che dipendenti Rai fanno ricorso alla procedura arbitrale. Nel 1994, ad esempio, l'autore di Blob, Marco Giusti, venne sospeso per 10 giorni per una frase contenuta nel programma ritenuta offensiva nei confronti di Silvio Berlusconi, ma l'arbitro gli diede ragione. Nel 2000, in seguito alla trasmissione sul Tg1 di immagini pedopornografiche, il direttore Gad Lerner si dimise ed alcuni dipendenti furono sospesi. Due di loro fecero ricorso all'arbitro e la sanzione fu annullata. Nel 2008, l'allora direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà, si rivolse all'arbitro contro la sospensione di 10 giorni inflittagli dall'ex dg, Claudio Cappon. In quel caso, però, il lodo arbitrale non si svolse mai e la vicenda finì nelle aule del Tribunale. (ANSA)
DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO ASR PAOLO BUTTURINI:
MASI IN PREDA ALL'OSSESSIONE DEL QUERELANTE SE LA PRENDE ANCHE CON L'UNITA' E IL MANIFESTO
Roma, 15 ottobre - Dopo "epurator" ecco che arriva "querelator": il direttore generale della Rai, Mauro Masi, deve essere vittima di una deriva ossessiva-compulsiva. Ora se la prende anche con L'Unita' e Il Manifesto, rei di aver criticato la sospensione di Michele Santoro. La querela, per altro secondo me totalmente infondata in questo caso, non può essere brandita come una clava con l'intento di intimidire intere redazioni. Non è colpa dei colleghi se il direttore generale della Rai si muove, con un lapalissiano conflitto di interessi, svelando di obbedire a logiche e interessi assolutamente estranei suo ruolo di manager dell'azienda pubblica. Come spiegare altrimenti l'ossessiva attenzione ai Santoro, alle Dandini, mentre altrove si consuma il massacro del pluralismo informativo? Esprimo la mia solidarietà e vicinanza a L'Unita' e a Il Manifesto, sottoscrivendo tutte le notizie e le considerazioni dei colleghi"
RAI: GHIRRA (ORDINE DEI GIORNALISTI), IL DG NON È UN BUON ARBITRO
Roma, 14 ottobre - ''Il direttore generale della Rai crede di essere un arbitro che sventola cartellini rossi sulle facce dei giornalisti a lui sgraditi, come Michele Santoro, Roberto Natale e i colleghi del Manifesto e dell'Unità. Ma l'informazione non è un campo di calcio, bensì un terreno delicato nel quale i lettori e i telespettatori hanno diritto al massimo pluralismo delle idee e delle voci''. È quanto sottolinea il segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti Giancarlo Ghirra, che chiede a Masi un ripensamento immediato.
''Proprio chi ha alluso allo Zimbabwe - conclude Ghirra – non puo' pensare di procedere scompostamente, tentando di punire giornalisti e sindacalisti contrari a qualsiasi tentativo di imbavagliare la libera stampa''. (ANSA)
DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO ASR PAOLO BUTTURINIRAI: USIGRAI A MASI, QUERELA A NATALE NEGA VOLONTÀ DI DIALOGO
'GLI CHIEDEREMO DI ANDARSENE CON REFERENDUM SUL SUO OPERATO'
Roma, 14 ottobre - La querela del dg Rai, Mauro Masi, al presidente della Fsni Natale "nega alla radice la volontà del direttore generale di dialogare con una controparte fondamentale nell'azienda di servizio pubblico". Risponde così il segretario Usigrai Carlo Verna alla notizia della querela del direttore generale della Rai, Mauro Masi, al presidente Fnsi Natale.
"L'Usigrai - lamenta Verna - aveva già espresso, invero incredula, la solidarietà al presidente della Fnsi Roberto Natale per la querela annunciata da Mauro Masi nel corso dell'ultima assemblea dei comitati di redazione. Non potevamo pensare -aggiunge- che a quell'annuncio fosse stato dato un reale seguito".
La permanenza di "Masi alla guida del servizio pubblico -scrive ancora Verna- ha ogni giorno una ragione in più per essere ritenuta inopportuna. Gli abbiamo chiesto di andarsene, glielo grideremo forte col referendum sul suo operato, che sarà calendarizzato nella prima metà del prossimo mese e i cui dettagli organizzativi sono stati definiti l'altro ieri dal comitato dei garanti dell'Usigrai". (ADNKRONOS)
ANNOZERO: RIZZO NERVO, SOLIDARIETÀ A NATALE
Roma, 14 ottobre - ''Non solo da giornalista che è stato iscritto alla Federazione nazionale della stampa ma soprattutto da amministratore della Rai voglio esprimere la mia solidarietà al presidente della Fnsi Roberto Natale'', dice il consigliere di amministrazione Nino Rizzo Nervo, dopo la querela del direttore generale Masi al dirigente sindacale.
''Mi sembra ormai di assistere alle comiche finali: ma quando e dove mai si è visto - si chiede Rizzo Nervo in una nota – che un manager a capo di una grande azienda decida di querelare un esponente di vertice del sindacato, che come controparte ha il pieno diritto di esprimere giudizi ed opinioni sulla conduzione di un'impresa dove lavorano circa duemila dei suoi iscritti. La lettura dei giornali di oggi, e sottolineo di tutti i giornali anche quelli più vicini all'attuale maggioranza di governo, avrebbe dovuto suggerire al direttore generale non l'annuncio di un'incredibile raffica di querele - conclude il consigliere – ma una riflessione sul fatto che il suo operato sta ledendo irrimediabilmente l'immagine della Rai''. (ANSA)
RAI: MASI, LA QUERELA A NATALE RISALE AL 27 LUGLIO SCORSO
''E' molto curioso che venga ricordata oggi (chissà perché) la questione della querela da parte del Direttore Generale Masi al Sig. Natale''. Lo sottolinea una nota dell'ufficio stampa.
''Querela - aggiunge la nota - che risale precisamente allo scorso 27 luglio, più di tre mesi fa già da tempo resa pubblica e che nulla ha a che vedere con le vicende di questi giorni''. (ANSA)
ANNOZERO: MAURO MASI QUERELA L'UNITÀ
Roma, 14 ottobre - Il Direttore Generale della Rai Mauro Masi querela l'Unità. Lo comunica in una nota che non aggiunge altro.
Oggi il quotidiano diretto da Concita De Gregorio dedica ampio spazio al direttore generale a partire da una foto ''combo'' in prima pagina con Bertolaso, Maroni e una sagoma nera sotto il titolo comune di ''Non degni'' e un servizio all'interno dal titolo ''Masi, il padrone: 'Santoro sospeso dieci giorni stop a Annozero''.(ANSA)
ANNOZERO: MASI QUERELA ANCHE IL MANIFESTO
Roma, 14 ottobre - Il direttore generale della Rai Mauro Masi ha dato mandato ai suoi legali di querelare 'il manifesto'.
Il quotidiano diretto da Norma Rangeri dedica oggi alla vicenda della sospensione di Michele Santoro, oltre a due pagine interne, l'apertura di prima pagina, con l'editoriale firmato dal direttore e intitolato 'Tagli e censura' e la vignetta, firmata da Vauro (presenza fissa di Annozero) che raffigura Masi vestito come un ultrà serbo, t-shirt con il teschio e passamontagna in mano, con la doppia scritta 'Arrestato l'ultrà serbo che ha fatto sospendere la partita a Marassi' e 'Ancora a piede libero l'ultrà servo che ha fatto sospendere Annozero alla Rai'. (ANSA)
ANNOZERO: GIULIETTI, MASI CI QUERELI TUTTI
Roma, 14 ottobre - ''Il direttore generale Masi, manifestando un preoccupante cedimento di nervi non compatibile con l'equilibrata conduzione del servizio pubblico, ha deciso di querelare anche l'Unità, oltre al presidente della Fnsi Natale e al deputato Idv Belisario. Purtroppo per lui dovrà procedere a querelare nelle prossime ore milioni e milioni di italiani che non solo condividono integralmente quanto scritto dall'Unità, ma che non accetteranno in modo alcuno di assistere alla soppressione di Annozero''. È quanto afferma in una nota il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti.
''È del tutto evidente che alla vigilia di possibili elezioni la destra del conflitto di interessi voglia illuminare se stessa ed oscurare tutti gli altri. Noi - conclude Giulietti - vogliamo continuare a vedere Annozero regolarmente, tutte le settimane, alla stessa ora con lo stesso formato con lo stesso conduttore e gli stessi collaboratori''. (ANSA)
Le violazioni, aggiunge Masi, sono '' 1.l'uso del mezzo televisivo a fini personali; 2.un attacco diretto e gratuitamente offensivo al Direttore Generale, per una circolare a garanzia dell'equilibrio all'interno dei programmi di approfondimento informativo, che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione''.
''Nessuna censura, ribadisco - aggiunge il dg -, nessun attentato alla libertà d'informazione. Le responsabilità di Michele Santoro sono esclusivamente di ordine disciplinare nell'ambito di precise disposizioni aziendali che tutti, all'interno della Rai, sono tenuti ad osservare. Non esistono dipendenti più uguali degli altri o zone franche all'interno delle quali sia possibile garantirsi il diritto all'impunità, tanto più quando si arriva ad insultare il Capoazienda in diretta televisiva con una modalità di contenuti ed espressioni che crea un caso che non ha precedenti al mondo''. (ANSA)
ANNOZERO: SANTORO A CDA, REAGIRÒ IN OGNI SEDE
LETTERA AL CONSIGLIO, CDA DEVE PRONUNCIARSI SU 'PUNIZIONE'
13 OTTOBRE - Un provvedimento di ''gravità inaudita'' al quale reagirà ''con tutte le forze e in ogni sede''. Così Michele Santoro scrive in una lettera inviata al presidente e al Consiglio d'amministrazione di Viale Mazzini che è in corso.
''Il provvedimento disciplinare assunto nei miei confronti, con una procedura ad personam, è di una gravità inaudita e, contro di esso, reagirò con tutte le mie forze in ogni sede.
Ritengo, tuttavia - aggiunge Santoro nella lettera -, che il Consiglio, anche senza entrare nel merito di questa 'punizione esemplare', debba pronunciarsi sulla decisione assunta dal Direttore Generale di metterla in atto cancellando due puntate di Annozero. Una punizione nei miei confronti si trasforma così in una punizione per il pubblico, per la redazione, per gli inserzionisti, per la Rai. E, in questo modo, si spezzano le gambe ad un programma di grandissimo successo, dopo averlo già sottoposto a una partenza ad ostacoli, dopo che ogni settimana deve andare in onda in un clima di tensione, dopo che Vauro e Travaglio - aggiunge Santoro - sono costretti a fornire gratuitamente le loro prestazioni senza che vengano fornite motivazioni di sorta. Considero tutto questo un vero e proprio attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità''. (ANSA)
ANNOZERO: LEGALE SANTORO, È REPRESSIONE D'AMATI, ENTITÀ SANZIONE ABNORME, CDA NON RESTI A GUARDARE
13 OTTOBRE - Per l'avvocato Domenico D'Amati, legale di Michele Santoro, il provvedimento al programma rientra in ''un uso abnorme del potere disciplinare con finalità repressive del diritto di informazione e di critica correttamente esercitato in Annozero''.
L'abnormità è resa evidente, tra l'altro, ''dalla entità della sanzione, che, pur se risultante dal regolamento aziendale, è pari al doppio del massimo consentito dal CNLG per la sospensione, che è di cinque giorni, in considerazione della elementare esigenza di continuità del lavoro giornalistico''.
Il fatto è ''molto grave - spiega D'Amati - perché si aggiunge ad altri precedenti comportamenti diretti ad ostacolare la messa in onda di Annozero e quindi a sottrarsi non solo ai doveri dell'azienda verso i telespettatori ma anche all'esecuzione di una sentenza del Tribunale di Roma confermata in appello''.
Per il legale, ''questo modo di agire non è conforme ai doveri di un pubblico amministratore anche perché appare in linea con interessi extra aziendali, emersi tra l'altro da recenti indagini della Procura della Repubblica di Trani. Questi saranno i temi delle iniziative che promuoveremo in sede giudiziaria''. D'Amati conclude sottolineando che ''Il Consiglio di Amministrazione della Rai non può restare spettatore di
questa vicenda in quanto ha precisi doveri di intervento a tutela del pubblico interesse. La sua inerzia comporterebbe una piena assunzione di responsabilità''. (ANSA)
ANNOZERO: RIZZO NERVO-VAN STRATEN, DECISIONE SBAGLIATA
13 OTTOBRE - ''La sospensione di Michele Santoro è una decisione sbagliata ed abnorme di cui il direttore generale si assume ogni responsabilità che conferma, come era già emerso dalle intercettazioni di Trani, la sua volontà di assecondare le pressioni politiche esterne per chiudere la trasmissione di Santoro''. Lo sostengono i consiglieri d'amministrazione della Rai Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten.
''Ci chiediamo con preoccupazione in quale Paese sarebbe possibile quello che sta avvenendo in Rai: un'azione continua e destabilizzante che ha come obiettivo ormai scoperto quello di intimidire e ostacolare le trasmissioni sgradite al presidente del consiglio. Adesso Santoro deciderà cosa fare, da parte nostra non possiamo però accettare - continuano Rizzo Nervo e Van Straten - che i tempi di attuazione di un provvedimento disciplinare, destinato peraltro ad essere annullato in sede di ricorso, possano avere come effetto la mancata messa in onda di una trasmissione di successo determinando un grave danno aziendale anche in termini di mancati ricavi pubblicitari. Nel caso in cui ciò dovesse accadere non vi è dubbio che il direttore generale sarà chiamato personalmente a risponderne.
È consolidata prassi aziendale, infatti, che la decisione di indicare le date in cui la sospensione verrà applicata spetta ai direttori di rete e di testata per evitare, come è del resto logico, che un provvedimento disciplinare possa tradursi in un danno per il funzionamento della rete o della testata''. (ANSA)
ANNOZERO: VITA (PD), SANTORO CAPRO ESPIATORIO
13 OTTOBRE - "Masi spieghi che sanzione contro Santoro Š stata presa dalla Direzione generale della Rai''. A chiederlo è il senatore del Pd e componente della Commissione di Vigilanza Rai Vincenzo Vita.
''Naturalmente il problema verrà posto nella Commissione di Vigilanza. Alla luce delle conclamate faziosità e delle costanti violazioni del pluralismo 'Annozero' diventa il capro espiatorio di comodo. L'alibi per far finta di dare autorevolezza a un gruppo dirigente che da tempo l'ha persa", conclude il senatore Pd. (ANSA)
SANTORO: GIULIETTI,TUTTI DAVANTI ALLA RAI IL GIORNO DELLA PUNTATA
13 OTTOBRE - "Se ancora avessimo avuto dubbi sulle regioni politiche dei provvedimenti assunti nei confronti di Michele Santoro ci ha pensato il direttore generale Mauro Masi a levarceli", ha scritto in una nota il portavoce dei Articolo21, Giuseppe Giulietti, che invita a manifestare davanti alla sede Rai il giorno della puntata soppressa di 'Annozero'. La nota aggiunge: "La sua dichiarazione nulla è che una precisa rivendicazione. D'altronde tutto era già molto chiaro nelle telefonate intercettate a Trani del presidente Berlusconi". E ancora: "La Rai si candida ad assumere la guida della fabbrica dei veleni e dei giornali di famiglia e a diventare punta di diamante dei 'pestaggi' mediatici contro gli avversari. Non si tratta solo di uno sfregio a Santoro e a coloro che lavorano con lui ma a milioni di italiani. Qualcuno consigli al direttore generale di autosospendersi prima di trascinare per l'ennesima vola l'azienda nel ridicolo. Intanto facciamo sentire la nostra voce e il il giorno della puntata soppressa proponiamo una grande iniziativa pubblica davanti agli studi della Rai. Qualcuno degli esponenti della destra che hanno urlato contro le perquisizioni nelle sedi del Giornale vorranno far sentire la loro voce contro questo sequestro non meno grave?". (AGI)
SANTORO: GARIMBERTI, PROVVEDIMENTO DG SPROPORZIONATO
13 OTTOBRE - Un provvedimento "manifestamente sproporzionato" e non condivisibile, "al di là di altre considerazioni". Così Paolo Garimberti, presidente della Rai, commenta la sospensione di 10 giorni inflitta a Michele Santoro. Il presidente sottolinea in un breve comunicato che il provvedimento è "di esclusiva responsabilità del direttore generale" e ne è venuto a
conoscenza "come gli altri dalle agenzie". Garimberti aggiunge: "È quasi superfluo dire che non lo condivido". (AGI)
LA NOTIZIA: SANTORO SOSPESO, SCOPPIA LA POLEMICA (ORE 14)
13 OTTOBRE - Michele Santoro di nuovo nella bufera.
Il conduttore di 'Annozero', su decisione del direttore generale della Rai, Mauro Masi, è stato multato con una sospensione di 10 giorni, a partire dal giorno 18, e con la detrazione dallo stipendio, per il 'Vaffa...' ai vertici dell'azienda detto nella trasmissione d'apertura del 23 settembre. Scoppiano subito le polemiche e le accuse di "azione censoria". Ma Masi, in una nota spiega: "Il provvedimento disciplinare non può essere in alcun modo considerato riconducibile a iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà di espressione o il diritto di critica. Santoro si è reso responsabile di due violazioni disciplinari ben precise: l'uso del mezzo televisivo a fini personali; un attacco diretto e gratuitamente offensivo al Direttore Generale".
Una decisione da cui si dissocia subito il presidente della Rai, Paolo Garimberti, che parla di provvedimento "manifestamente sproporzionato" e non condivisibile, "al di là di altre considerazioni".
Santoro scrive al cda dell'azienda: "Il provvedimento disciplinare assunto nei miei confronti, con una procedura ad personam, è di una gravità inaudita e, contro di esso, reagirò con tutte le mie forze in ogni sede". Il giornalista parla di "un vero e proprio attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità".
Orfini, responsabile Informazione e Cultura del Pd, e Morri, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza: "La decisione su Santoro dimostra l'ossessione del centrodestra nei confronti di Santoro".
Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, torna a chiedere le dimissioni "immediate" di Masi e afferma che il provvedimento "è la conferma che l'ordine impartito da Palazzo Chigi sulle epurazioni delle voci libere e sulla censura nei confronti delle opposizioni definite scomode è arrivato a destinazione".
L'Idv, il 'Popolo viola' e la Fnsi aderiscono alla protesta davanti agli studi Rai, indetta da 'Articolo 21'.
Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, difende la decisione di Masi: "Chiunque abbia occhi per vedere sa bene la strategia che Michele Santoro ha messo in atto. Per un verso, cerca l'escalation, alimenta un crescendo di provocazioni, insulta uno dei massimi dirigenti dell'azienda".
Verna, segretario nazionale dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai: "Se Masi crede di fermare Annozero con la sanzione disciplinare a carico di Michele Santoro si sbaglia di grosso. Il sasso in bocca alla libertà di informazione di cui giustamente parla il segretario della Fnsi, Franco Siddi, si trasformerà per lui in un boomerang". (AGI)