"Confi-Nati" è il tema della settima edizione del Festival Internazionale di Giornalismo Civile "Imbavagliati" che torna a Napoli, dal 16 al 19 maggio al PAN - Palazzo delle Arti con un appuntamento 'straordinario' nel nome della pace. Tra gli ospiti i siriani Wafa Ali Mustafa (giornalista e attivista Premio Pimentel Fonseca 2022) e Waad al-Kateab, l'ucraina Olga Kurilenko, i russi Oksana Chelysheva, Alexander Nevzorov, afgani sono Najeeb Farzad e Farhad Bitani, nigeriano Robinson Ambrose.
Diretto da Désirée Klain, il festival è promosso dal Comune di Napoli e dalla Fondazione regionale Polis, in collaborazione con la Federazione nazionale della Stampa italiana, l'Ordine nazionale dei giornalisti, l'Usigrai, il Sindacato unitario giornalisti della Campania, Articolo 21.
Voci senza paura di cronisti che hanno conosciuto censura e persecuzioni racconteranno guerre troppo spesso dimenticate e dal PAN (che custodisce la Mehari di Giancarlo Siani, il giornalista napoletano assassinato dalla camorra nel 1985) rinnoveranno l'appello 'Verità e giustizia per Mario Paciolla, Giulio Regeni e Ilaria Alpi' con lo slogan 'Chi dimentica diventa il colpevole'.
Tra le mostre scatti inediti dal fronte nel progetto fotografico 'Life in Syria per Imbavagliati'. In occasione della mostra 'Fuoritutto' sarà presentato L'Estorsometro, un misuratore definito 'scientifico' dell'impatto emotivo sulle vittime del racket e dell'usura, concept di Desiréé Klain con Paolo Carullo e Visual Art e Art Direction di Matteo Antonelli in collaborazione con la FAI - Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane.
Saranno realizzate opere 'in diretta' dei vignettisti Stefano Disegni, Fabio Magnasciutti, Enrico Caria e Riccardo Marassi. Anche l'Aperitivo Antiracket affronterà i temi dell'usura e dell'estorsione in collaborazione con Polis; in chiusura incontro "Figli di un'informazione minore" sul precariato in Campania. (Ansa)