«I fotografi sono giornalisti a tutti gli effetti. Dunque non è accettabile alcuna discriminazione, nemmeno con le motivazioni dettate dalla situazione eccezionale che stiamo vivendo da mesi, nei confronti di chi fa giornalismo per immagini». È quanto afferma, in una nota, l'Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia.
«A dire il vero – spiega il sindacato regionale – non è ben chiara la email arrivata in questi giorni dall'ufficio stampa di 'Pordenonelegge', prestigiosa manifestazione che si svolge da anni nel Friuli Venezia Giulia. Leggiamo nella nota: 'Non sono previsti posti in piedi, per questa ragione non sarà possibile, quest'anno, l'accreditamento dei fotografi'. Ben consci delle difficoltà di questo periodo, non si comprende il motivo per il quale, se da un lato è giustamente possibile l'accreditamento dei giornalisti della parola scritta, dall'altro si vieta l'accreditamento e dunque l'ingresso ai giornalisti fotografi».
Aggiunge l'Assostampa: «Dovrebbe essere chiaro a tutti, uffici stampa compresi, che non c'è differenza fra chi usa la parola scritta e chi utilizza la macchina fotografica nel lavoro quotidiano di giornalista. Se invece, come immaginiamo, il testo è causato dalle numerose richieste da parte di fotoamatori, appassionati e quant'altro, forse sarebbe stato meglio sottolinearlo nel testo stesso e agire di conseguenza. È chiaro infatti che, anche nei festival e nelle manifestazioni di vario tipo che si tengono nel Friuli Venezia Giulia, i giornalisti fotografi si muovono comunque con tutte le attenzioni e prudenze del caso, visto il difficile periodo che stiamo affrontando».
Per questo, concludono i rappresentanti sindacali, «Assostampa Fvg chiede agli organizzatori della manifestazione di ripensare quello che di fatto diventa un'inaccettabile discriminazione nei confronti dei giornalisti fotografi e una limitazione del diritto di cronaca».