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Fnsi 26 Apr 2005

Rinnovo contrattuale Fnsi-Fieg, Siddi: “Nessuno pensi di poter snaturare il contratto, siamo pronti anche allo scontro”

''Se siamo pronti a discutere ci sarà un buon contratto, ma se dovessero prevalere gli atteggiamenti di tutela di diritti solo degli editori, che accusano i giornalisti di non guardare avanti, allora sapremo usare bene le nostre energie per stare in campo anche in caso di scontro''.

''Se siamo pronti a discutere ci sarà un buon contratto, ma se dovessero prevalere gli atteggiamenti di tutela di diritti solo degli editori, che accusano i giornalisti di non guardare avanti, allora sapremo usare bene le nostre energie per stare in campo anche in caso di scontro''.

''Se siamo pronti a discutere ci sarà un buon contratto, ma se dovessero prevalere gli atteggiamenti di tutela di diritti solo degli editori, che accusano i giornalisti di non guardare avanti, allora sapremo usare bene le nostre energie per stare in campo anche in caso di scontro''. Lo ha detto a Bari il presidente della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, ribadendo il valore del contratto nazionale, che ha definito ''la carta fondamentale per la qualità e l'indipendenza dell'informazione''. ''Le norme sul lavoro e sulla retribuzione - ha detto Siddi - sono chiare per assicurare che la risorsa centrale delle imprese editoriali, cioè i giornalisti, possano garantire il pane della buona informazione ai cittadini da una parte e la salute alle stesse aziende editoriali dall'altra''. ''Nessuno pensi - ha proseguito Siddi - di snaturare o dividere in segmenti il contratto nazionale giornalistico; anzi agli editori faccio un appello a guardare al nuovo lavoro che si manifesta in questo settore in forme di collaborazione che vanno regolamentate e coperte da garanzie normative e retributive''. ''Non si può fare il giornalismo - ha concluso Siddi - con giornalisti sudditi, sottoposti e precari a vita perché questo significa tradire lo scopo delle imprese editoriali e votare per la disfatta completa del sistema della carta stampata, che invece ha bisogno di regole legislative nuove che le consentano di uscire dal duopolio televisivo e dalla concentrazione pubblicitaria; il futuro è la volontà di ragionare insieme''. (ANSA)

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