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Contratti 27 Dic 2006

Sciopero del Giornale di Sicilia: le dichiarazioni di Luigi Ronsisvalle, segretario generale aggiunto della Fnsi, Alberto Cicero, segretario regionale dell'Assostampa e Enrico Bellavia, segretario della sezione di Palermo

"La convinta solidarietà, non solo sindacale ma anche professionale e umana, giunta da tutte le redazioni siciliane ai colleghi del Giornale di Sicilia che hanno aderito allo sciopero, conferma un dato già chiaro da tempo: in Sicilia la quasi totalità dei giornalisti vuole lottare per difendere l'interesse comune del rinnovo del contratto nazionale di lavoro". Lo dice Luigi Ronsisvalle, segretario generale aggiunto della Fnsi.

"La convinta solidarietà, non solo sindacale ma anche professionale e umana, giunta da tutte le redazioni siciliane ai colleghi del Giornale di Sicilia che hanno aderito allo sciopero, conferma un dato già chiaro da tempo: in Sicilia la quasi totalità dei giornalisti vuole lottare per difendere l'interesse comune del rinnovo del contratto nazionale di lavoro". Lo dice Luigi Ronsisvalle, segretario generale aggiunto della Fnsi.

"Esiste però anche una minoranza - aggiunge -, numericamente sparuta, che ha deciso di schierarsi contro i colleghi in lotta e di tutelare, invece, gli interessi dell'editore, fingendo di non sapere che sono in gioco il futuro della professione, la democrazia, e le pensioni di tutti noi giornalisti". "Solo una direzione miope e appiattita utilitaristicamente sotto le posizioni editoriali - continua Ronsisvalle - può fingere di non capire, invocando un finto liberismo di facciata. Proprio liberismo e democrazia, invece, dovrebbero portare al rispetto delle decisioni della maggioranza piuttosto che offenderla in nome di pochi e in difesa di chiari interessi mercantili". "Andare in edicola - conclude - sostituendo il lavoro dei redattori in sciopero con quello dei vertici aziendali e di alcuni precari contrattualmente ricattabili, si è rivelata alla fine una grave e gratuita offesa alla professione giornalistica, di cui anche un direttore, seppure sfiduciato e di conseguenza adesso politicamente assai indebolito, dovrebbe comunque sentirsi parte. Per l'offesa arrecata ai lettori, con un prodotto grondante di pubblicità e con poche notizie, saranno questi ultimi a decidere. All'Ordine, infine, il compito di giudicare deontologicamente una direzione giornalistica e una sparuta minoranza di colleghi che, pur di vendere alcune migliaia di copie in più, hanno violato i principi di solidarietà e di colleganza previsti dalla legge". (ANSA) CATANIA - "La decisione della direzione del Giornale di Sicilia di andare in edicola durante i tre giorni di sciopero dei giornalisti offende tutti i lavoratori siciliani, non soltanto i giornalisti". Lo afferma in un comunicato il segretario regionale dell'Assostampa, Alberto Cicero. "I lettori - aggiunge - si sono ritrovati fra le mani un prodotto assolutamente incompleto, ricco soltanto di inserzioni pubblicitarie e realizzato da uno sparuto gruppo di giornalisti contrattualizzati e da un gruppo di precari facilmente ricattabili". "Alla direzione del GdS, che replica ai giornalisti in maniera sprezzante, e a tutti coloro che vogliono destrutturare il mondo dell'informazione per ridurlo al silenzio o ll'obbedienza - continua Cicero - l'Assostampa ribadisce il proprio impegno per difendere i diritti inviolabili dei lavoratori soprattutto in un settore in cui informare con coscienza spesso diventa fattore di rischio personale e per le proprie famiglie come il Giornale di Sicilia - e quindi soprattutto la sua direzione - dovrebbe ricordare per le tragiche esperienze vissute in passato". "Nei confronti di coloro che per l'ennesima volta hanno lavorato, per i quali usare il termine colleghi è ormai del tutto fuor di luogo, compreso chi ha tentato il ridicolo escamotage delle dimissioni dal sindacato poche ore prima dello sciopero, - continua - l'Assostampa attiverà tutte le procedure per le inevitabili sanzioni compresa la segnalazione all'Ordine dei giornalisti per quanto di sua competenza, e sosterrà il comitato di redazione e la segreteria provinciale di Palermo in ogni azione a tutela dei giornalisti che credono nei valori di una professione che in tanti cercano di demolire". (ANSA) PALERMO - "Gli argomenti addotti dalla direzione del Giornale di Sicilia per giustificare un'azione di crumiraggio stigmatizzata dall'assemblea di redazione e dal sindacato a tutti i livelli, sono inaccettabili. Si pretende di vestire di libertà una scelta che trova giustificazione solo nella maldestra opportunità di andare in edicola, nei giorni del blocco della stampa, per inseguire profitti pubblicitari". Lo dice il segretario della sezione di Palermo dell'Associazione siciliana della Stampa Enrico Bellavia. "Si abbia almeno il coraggio - aggiunge - di difendere le proprie ragioni economiche senza scomodare gli ideali. Che certamente sono tenuti in nessun conto quando si tratta di richiamare al lavoro colleghi precari dietro la larvata promessa di un rinnovo del contratto in cambio della loro acquiescenza. La filastrocca sulla richiesta di andare in edicola venuta dalla base, ripetuta a ogni violazione della tenuta sindacale, è platealmente smentita dal voto unanime con il quale l'assemblea del Gds ha approvato la mozione sottoscritta da 38 redattori, che esprimeva sfiducia nella direzione". "Il vertice del Giornale di Sicilia e gli 8 quadri che hanno consentito l'uscita del giornale - conclude - dovrebbero piuttosto riflettere sullo scollamento venutosi a creare in un quotidiano che per presenza e autorevolezza dovrebbe rappresentare una maggioranza ampia della società siciliana". (ANSA)

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