“Vi esprimiamo la fraterna solidarietà dei giornalisti italiani in occasione della giornata d’azione, decisa dal Vostro sindacato, d’intesa con la Federazione Internazionale dei Giornalisti, a sostegno dei 5500 lavoratori del servizio pubblico radiotelevisivo del Canada CBC, che ha impedito l’accesso al luogo di lavoro a giornalisti e collaboratori, in massima parte sindacalisti.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Federazione della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha inviato al Sindacato dei Giornalisti del Canada il seguente messaggio: “Vi esprimiamo la fraterna solidarietà dei giornalisti italiani in occasione della giornata d’azione, decisa dal Vostro sindacato, d’intesa con la Federazione Internazionale dei Giornalisti, a sostegno dei 5500 lavoratori del servizio pubblico radiotelevisivo del Canada CBC, che ha impedito l’accesso al luogo di lavoro a giornalisti e collaboratori, in massima parte sindacalisti. Una sorta di inaccettabile serrata. Questo conflitto così grave è stato determinato in occasione della rottura delle trattative tra la CBC e i sindacati per il nuovo contratto di lavoro e per l’affermazione dei diritti dei giornalisti per quanto riguarda la gestione del mercato del lavoro. Il Sindacato dei giornalisti canadesi non chiede altro che stipulare il contratto e decenti condizioni di lavoro, rifiutando la logica delle flessibilità selvagge e del ricorso indiscriminato ai contratti a tempo parziale e dei freelance al posto di rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Si tratta degli stessi temi al centro dei contratti di lavoro dei giornalisti italiani che hanno già attuato una giornata di sciopero generale e che giovedì prossimo 15 settembre si riuniranno negli stati generali del Sindacato per decidere nuove iniziative di lotta. La Fnsi ritiene particolarmente grave, inoltre, il conflitto in Canada per il ruolo irresponsabile della radiotelevisione pubblica canadese, del governo e delle istituzioni di quel Paese. Per queste ragioni la Fnsi ha anche inviato un messaggio di protesta alla Ambasciata del Canada a Roma”.