"Se i giornalisti coinvolti nello scandalo del calcio sono colpevoli in quanto coinvolti per sudditanza alle intenzioni e con volontà di distorcere la realtà allora si dovrebbero dimettere". Lo afferma il Segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, interpellato sul caso Moggi a lato dell'incontro sul futuro del giornalismo 'Tutti giornalisti? Il giornalismo professionale fra blog, new aggregator, citizen journalism e industria dei contenutì che si è tenuto oggi alla sede della Federazione nazionale stampa italiana
Il Segretario generale della Fnsi, ribadendo quanto sia grave l'accaduto, ci tiene però a precisare che comunque "non bisogna generalizzare, nè definire i colpevoli prima del processo". Ma su chi compie certe azioni Serventi Longhi è duro e categorico: "I giornalisti che entrano nella cupola delle 1000 mafie presenti nel nostro paese - ha affermato - assestano un colpo mortale alla credibilità della professione. Il giornalismo deve recuperare il massimo della credibilità, deve cancellare queste macchie". Entrando poi più nel particolare dello scandalo del calcio: "la cosa che mi preoccupa di più -ha detto il Segretario - è che si parla sempre di Moggi, ma per quanto riguarda i giornalisti si dovrebbe parlare sopratutto della responsabilità redazionale che è alla base di ciò che è successo. Conosco giornalisti sportivi Rai che da tempo non seguono cronache di calcio, che sono inutilizzati". "Sia in Rai che da altre parti ci sono professionisti dell'informazione molto validi - ha concluso infine Serventi Longhi - e vengono macchiati dall'opera degli altri. Forse sarebbe il caso di cominciare a prendere in considerazione il risarcimento morali per chi subisce danni di questo tipo da altri colleghi". (ANSA)