“Un passo avanti nell'attuazione del progetto finale sul controllo completo dell'informazione in Sicilia. La circolare del Ragioniere generale della Regione Siciliana che impedisce ai dipendenti di dare informazioni ai giornalisti - solo in parte legittimata su un piano meramente formale dal vincolo che lega un dipendente pubblico alla propria amministrazione - è un ulteriore preoccupante segnale della direzione presa da Crocetta nella gestione totale del flusso delle informazioni dall'amministrazione verso i cittadini.
Dopo aver visto azzerato - in barba alla legge 150/2000 sulla trasparenza - l'ufficio stampa della Regione, la Sicilia è diventata l'unica regione in Italia priva di un canale istituzionale legittimo di comunicazione fra l'amministrazione (che ha il dovere di informare) e i mass media e quindi verso gli amministrati (che hanno il diritto di essere correttamente informati).
Sostituendosi ai giornalisti dell'ufficio stampa il governatore Crocetta e i suoi assessori firmano ogni giorno comunicati-proclami a senso unico. Col risultato - pericolosissimo per la democrazia in Sicilia - di avere in modo surrettizio sostituito l'informazione fatta dai professionisti con una pseudo informazione senza se e senza ma, e soprattutto senza interlocutori in grado di valutare già in partenza la valenza delle notizie e soprattutto la loro veridicità. E tante affermazioni già clamorosamente smentite dai fatti rilevati successivamente stanno lì a dimostrarlo.
Adesso, se mai qualche dipendente regionale avesse osato farlo, giunge anche il divieto di dare informazioni ai giornalisti. Così il controllo sulle notizie riguardanti l'attività della Regione diventa sempre più massiccio.
Ordine dei Giornalisti e Assostampa, a questo punto, lanciano un appello a tutte le forze politiche di buon senso e realmente democratiche per fermare questo progetto prima che il controllo sull'informazione raggiunga livelli inaccettabili. Ne pagherebbero le conseguenze più gravi tutti i siciliani”.