"Appare sconcertante l'illogica scelta della Rai di tagliare le risorse ai telegiornali procedendo peggio che qualsiasi impresa che abbia scopi commerciali o finanziari". È il commento del segretario generale Fnsi Franco Siddi alle misure contenute nel nuovo piano di tagli illustrato ieri in cda. Per Siddi si tratta di "tagli di risorse per fare massa, con l'aggravante della discriminazione e del mancato confronto con le componenti sociali dell'azienda".
Quando si parla di tg, e quindi di informazione, "non c'é solo una buona prassi sindacale da rispettare (quella dei piani editoriali da elaborare e confrontare con i sindacati) ma anche la considerazione dell'incidenza dell'intervento sotto diversi aspetti, da quello politico-culturale a quello ideale".
Ricordando le riduzioni proposte ("800 mila euro al Tg3; 300 mila a RaiNews; 300 mila al Tg2 e 200 mila al Tg1"), Siddi sottolinea l'elemento discriminatorio che "emerge proprio da una scelta che è impossibile considerare solo tecnica ragioneristica".
Una scelta che dà adito "all'ennesima operazione di restringimento degli spazi di pluralismo e di completezza e che dà l'idea di punizione ingiustificabile". Siddi parla dunque di "una circostanza veramente grave e indecente", che si accoppia a una "pessima prova di comunicazione di un'azienda di servizio pubblico, che dovrebbe saper rendere chiare le sue scelte perlomeno con eleganza". (TRIESTE, 27 APRILE - ANSA)
L’ASSEMBLEA DEL GIORNALE RADIO DICHIARA LO STATO DI AGITAZIONE
L'assembla di redazione del Giornale Radio Rai, ''preoccupata per l'immobilismo della direzione, che rimanda decisioni e rilancio del prodotto'', dichiara lo stato di agitazione.
In una nota, l'assemblea del Gr ''denuncia una situazione particolarmente grave: 1) mancate risposte ai problemi sollevati nei mesi scorsi; 2) blocco di molte trasferte; 3) scarsa attenzione alla qualità delle trasmissioni di Radio1 e dei Gr; 4) mancate informazioni sul palinsesto estivo e sulle forze lavorative (sostituzioni)''.
L'assemblea dichiara perciò ''lo stato di agitazione e invita il direttore a partecipare alla prossima assemblea, che si terrà a breve, per fornire risposte concrete''. (ROMA, 4 MAGGIO - ANSA)
RAI: VERNA (USIGRAI), ORA CAMBIARE CDA E LEGGE GASPARRI
''Con la ratifica dell'approvazione del bilancio da parte degli azionisti si chiude il ciclo di un gruppo dirigente. Occorre subito voltare pagina con questo cda e soprattutto con le logiche perverse della Gasparri''. E' il commento di Carlo Verna, segretario dell'Usigrai.
''Fate presto, fate europeo, nella direzione tracciata dal Consiglio d'Europa. Con indipendenza e meritocrazia la Rai si salva e si rilancia - sottolinea Verna in una nota - continuando così la si uccide. Monti dichiari il suo orientamento su come procedere e si muova spedito, il servizio pubblico radiotelevisivo non può più attendere. Una nuova stagione deve incominciare al più presto con indicazioni chiare anche su quella che sarà la missione dei nuovi vertici''. (ROMA, 4 MAGGIO - ANSA)
L’ESECUTIVO USIGRAI PROCLAMA LO SCIOPERO
Noi continuiamo a pensare che il toro si debba affrontare per le corna. E' evidente che tentare di neutralizzare in parte gli effetti perversi della Gasparri con una riforma dello Statuto Rai, come leggiamo oggi da scarne anticipazioni di stampa, sia meglio che subire passivamente la dannosa legge in vigore. Monti dica chiaramente e senza ulteriore indugio, come intende intervenire sullo Statuto se questa e' la sua scelta. I consiglieri "depotenziati" si rivelerebbero ancor di più' a tutto tondo pletorici. Ci si chiede se in una stagione di tagli la Rai se lo possa permettere. In ogni caso rimarrebbe irrisolto il nodo evidenziato dal
consiglio d'Europa: i servizi pubblici devono essere indipendenti dai governi di turno. Neanche quello Monti può fare eccezione e scegliere liberamente chi debba effettivamente comandare in viale Mazzini,
altrimenti pure l'attuale premier vulnererebbe l'indipendenza della Rai. Un passo avanti ci sarebbe solo se si trovasse anche un metodo trasparente e basato oggettivamente su ciascun curriculum. Il tutto in tempi
rapidissimi, perché la prorogatio è nefasta.
Ci stiamo confrontando con un gruppo dirigente, che un po' continua a governare con tagli indiscriminati delle sedi di corrispondenza e ai budget delle testate, un po' non è in grado di farlo, tanto da tenere
bloccati i piani editoriali di Tg1 e Tgr. Per non parlare della radio che da anni è senza un sistema di rilevazione degli ascolti e naviga alla cieca, o del progetto dello sport, già contestato dalla redazione con uno sciopero e del processo di digitalizzazione al palo da anni.
Per questo l'esecutivo Usigrai all'unanimità ha votato l'avvio della procedura di sciopero, anche sulla base del mandato ricevuto dall'ultima assemblea nazionale dei comitati di redazione. Roma, 3 maggio 2012
RAI: VERNA, DOMANI PROPORRO' AVVIO PROCEDURE SCIOPERO
SEGRETARIO USIGRAI, BASTA TAGLI TESTATE, VETI BLOCCANO RIFORMA
''Non c'è più tempo da perdere, vista la situazione complessiva della Rai. Domani proporrò all'esecutivo Usigrai l'avvio delle procedure di sciopero''. Lo annuncia in una nota il segretario del sindacato dei giornalisti Rai, Carlo Verna.
''Il consiglio di amministrazione di Viale Mazzini, scaduto - spiega Verna in una nota - opera tagli indiscriminati, anche con inique sproporzioni, dei budget delle testate (Tg1, Tg2, Tg3 e Rainews) con la conseguenza di impoverire il prodotto, producendo nuove emorragie di ascolti, ma non adempie agli obblighi contrattuali per consentire la presentazione dei piani editoriali di Tg1 e Tgr''.
''Sulla governance - aggiunge Verna - da Monti a Calabrò si riconosce l'indispensabilità di una riforma, ma non si può procedere perché esistono veti. Intanto la crisi incalza e si rischiano risposte incongrue, come la chiusura di alcune sedi di corrispondenza e la proposizione di un modello inadeguato per far conoscere agli italiani ciò che succede nel mondo.
Eppure intanto è stato avviato un nuovo progetto per lo Sport contestato fino allo sciopero dalla redazione interessata.
Ancora nessuna risposta anche sulla mancanza di rilevazione dei dati di ascolto della radio. Così - conclude - non si può continuare''. (ROMA, 2 MAGGIO - ANSA)
ALLARME TG, CON TAGLI INFORMAZIONE A RISCHIO
E DOMANI USIGRAI VALUTA AVVIO PROCEDURE SCIOPERO
I tagli previsti nella nuova manovra da circa 50 milioni messa a punto dalla direzione generale Rai e
destinati a colpire anche i tg mettono a rischio l'informazione: è l'allarme lanciato dalle testate di Viale Mazzini, con l'assemblea del Tg3 pronta allo sciopero. E alla luce dei tagli, ma anche della ''situazione complessiva'' della Rai, compresa la riforma della governance bloccata da ''veti'', il segretario Carlo Verna annuncia che domani proporrà ''all'esecutivo Usigrai l'avvio delle procedure di sciopero''.
''L'ultima decurtazione di budget annunciata dalla direzione generale - sottolinea il cdr del Tg2 - mette a serio rischio la nostra possibilità di garantire un'informazione completa e corretta. E con i telegiornali depotenziati, è a rischio il principale diritto/dovere della radiotelevisione italiana: quello del servizio pubblico''. Quest'anno il Tg2 ''deve far quadrare i conti con circa 4 milioni di euro in meno rispetto a soli quattro anni fa, a fronte di nuovi impegni e sfide come la digitalizzazione'': anche per questo ''l'ultimo taglio, - 400mila euro, non si giustifica''.
È allarme anche al Tg3: ''Il budget 2011 era stato fissato inizialmente a 9,3 milioni di euro, ridotti poi con due tagli successivi a 7,5 milioni di euro'' e ora a ''6,7 milioni di euro'', con ''un ulteriore taglio di 800 mila euro. E questo con una dirigenza scaduta, responsabile di una gestione fatta di
sprechi aziendali e cancellazioni di programmi di grande successo che hanno contribuito alla riduzione degli introiti pubblicitari''. Di qui il ''fermo no ad una decisione che impedirebbe alla testata di continuare a produrre e migliorare l'informazione'' e la mobilitazione ''in attesa dell'incontro con l'azienda che avverrà nelle prossime ore''. Fin da ora, comunque, l'assemblea del Tg3 ''dà mandato al cdr di indire una o più giornate di sciopero e di adottare tutte le forme di protesta sindacale in caso di risposte non soddisfacenti''.
Si associa il cdr del Tg1: ''In momenti di crisi tutti devono contribuire al risanamento, ma tagliando sprechi e rami secchi, non chiudendo sedi di corrispondenza mentre la concorrenza li sta aprendo. Tutti devono dare il buon esempio a cominciare dai vertici che dovrebbero semmai ridursi lo stipendio e non aumentarselo. La Rai paga scelte condizionate dalla politica che nulla hanno a che fare con la professionalità. È ora di cambiare passo. Di una svolta. Se non ora, quando?''. (ROMA, 2 MAGGIO - ANSA)
RAI: CDR TG2, PRONTI A RISANAMENTO MA RAMI SECCHI SONO ALTROVE
"Siamo tutti pronti a contribuire al risanamento, ma i rami secchi vanno cercati soprattutto
altrove". Lo dice il cdr del Tg2, a proposito dei 'tagli' di risorse previsti con la manovra correttiva del budget 2012 che il Cda Rai si accinge a discutere e votare la prossima settimana e legata alla flessione dei ricavi pubblicitari. Per la testata si parla di una riduzione del budget 2012 intorno ai
400mila euro. In un documento il cdr della testata diretta da Marcello Masi esprime "forte preoccupazione per la politica dei tagli" alle testate giornalistiche.
Inoltre parla di "serio rischio" per la possibilità di garantire un'informazione completa e corretta.
Ed è definito "a rischio il principale diritto/dovere della radiotelevisione italiana: quello del servizio pubblico". Si aggiunge che quest'anno il Tg2 deve far quadrare i conti con circa 4 milioni di euro in meno rispetto a soli quattro anni fa (un terzo dell'intero budget), a fronte di nuovi impegni e
sfide come la digitalizzazione della testata, che sarà la prima generalista a sperimentare questa tecnologia. Il cdr parla ormai di "lusso" quando si manda all'esterno una troupe e un inviato e "si va incontro a un'informazione sempre più raccontata dalle scrivanie, con immagini e notizie riprese
dalle agenzie esterne, senza possibilità di controllo e approfondimento dei fatti: un'informazione sempre più debole ed assoggettabile". Viene lamentata la chiusura di alcune sedi di corrispondenza Rai all'estero e l'esternalizzazione di trasmissioni di approfondimento giornalistico. "Le testate
giornalistiche sono una delle principali risorse di questa azienda, da sempre", viene aggiunto, annunciando per i prossimi giorni l'assemblea di redazione. (ROMA, 2 MAGGIO - AGI)
RAI: ASSEMBLEA TG3, NO A DECISIONI A DANNO QUALITÀ INFORMAZIONE
Il Tg3 vuole continuare a "produrre e migliorare l'informazione necessaria ad assolvere la funzione
di servizio pubblico". E questo può avvenire senza tagli alle risorse. Lo dice la nota diffusa al termine dell'assemblea di redazione, contraria a misure finanziarie che limitino l'attività della testata, riferendosi alla manovra correttiva al ribasso del budget 2012 dell'azienda. In casa Tg3 dicono che coinvolgono la testata; per contro in ambienti Rai si apprende che tagli non ce ne saranno per il Tg3 e che in buona sostanza resterà confermato il budget consuntivo del 2011.
La manovra correttiva è dovuta alla flessione dei ricavi pubblicitari e sarà discussa e sottoposta
al voto nella seduta del Cda di martedi' prossimo. Ma intanto l'assemblea del Tg3 dice che invece "il budget per il 2011 era stato fissato inizialmente a 9,3 milioni di euro, ridotti poi con due tagli successivi a 7,5 milioni di euro. Pertanto la cifra prevista per il budget 2012 di 6,7 milioni di euro
costituisce indiscutibilmente il risultato di un ulteriore taglio di 800mila euro". L'assemblea lamenta poi "sprechi aziendali e cancellazioni di programmi di grande successo che hanno contribuito alla riduzione degli introiti pubblicitari" e attende chiarimenti, dando nel frattempo mandato al comitato di redazione di indire una o più giornate di sciopero e di adottare tutte le forme di protesta sindacale in caso di risposte non soddisfacenti. (ROMA, 2 MAGGIO - AGI)