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Editoria 28 Ott 2013

Siddi: La Rai un patrimonio comune che non si svende Legnini: contro l'editoria assalto alla diligenza

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, Giovanni Legnini, vigilerà perché i fondi all'editoria contenuti nella legge di stabilità non siano tagliati in parlamento. "Per l'editoria c'è un contenitore finanziario nella legge di stabilità su cui dobbiamo vigilare, perché c'è un assalto alla diligenza al contrario", ha detto parlando agli 'stati generali dell'Editoria' del Veneto a Venezia.È netta la posizione del segretario della Fnsi, Franco Siddi, in riferimento alla ventilata ipotesi di privatizzazione della Rai espressa dal ministro dell'economia, Fabrizio Saccomanni. "La Rai è patrimonio dello stato e un bene comune, che non si vende né si svende".

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, Giovanni Legnini, vigilerà perché i fondi all'editoria contenuti nella legge di stabilità non siano tagliati in parlamento. "Per l'editoria c'è un contenitore finanziario nella legge di stabilità su cui dobbiamo vigilare, perché c'è un assalto alla diligenza al contrario", ha detto parlando agli 'stati generali dell'Editoria' del Veneto a Venezia.
È netta la posizione del segretario della Fnsi, Franco Siddi, in riferimento alla ventilata ipotesi di privatizzazione della Rai espressa dal ministro dell'economia, Fabrizio Saccomanni. "La Rai è patrimonio dello stato e un bene comune, che non si vende né si svende".

SIDDI: LA RAI UN PATRIMONIO COMUNE CHE NON SI SVENDE

"La Rai è patrimonio dello stato e un bene comune, che non si vende né si svende". È netta la posizione del segretario della Fnsi, Franco Siddi, in riferimento alla ventilata ipotesi di privatizzazione della Rai espressa dal ministro dell'economia, Fabrizio Saccomanni.
"Il presidente Letta - ha aggiunto Siddi, a margine degli Stati Generali dell'informazione nel Veneto - ha il dovere di chiarire e l'Italia non può uscire da questo consesso europeo che ha sancito che i servizi radiotelevisivi pubblici sono essenziali. Bisogna affrontare, invece, il tema della governance e del conflitto di interessi". per il segretario della Fnsi "è necessario sottrarre la Rai dal controllo dei partiti, ma venderla o peggio svenderla no. La nostra parola è forte e chiara".
"La Rai - ha concluso - rappresenta garanzia del pluralismo dell'informazione e dell'identità italiana e non si può svendere così. È sorprendente che il ministro dell'economia vada in televisione a fare una battuta sulla privatizzazione creando confusione e deprezzando questo patrimonio. Così si fa un favore ai concorrenti e si depaupera l'azienda".  (VENEZIA, 28 OTTOBRE - ANSA)

RAI: SIDDI, È BENE COMUNE NON SI VENDE NÉ SI SVENDE

La Rai è "patrimonio dello Stato e un bene comune che non si vende né si svende". Il segretario della Fnsi, Franco Siddi, risponde con queste parole all'ipotesi di una privatizzazione della Rai ventilata dal ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni. "La Rai – ha sottolineato Siddi a margine degli Stati generali dell'informazione veneta a Venezia - rappresenta garanzia del pluralismo dell'informazione e dell'identità italiana e non si può svendere così. È sorprendente che il ministro dell'Economia vada in televisione a fare una battuta sulla privatizzazione della Rai creando confusione e deprezzando questo patrimonio. Così - ha proseguito - si fa un favore ai concorrenti e si depaupera l'azienda".
Per il segretario dell'Fnsi dunque "il premier Letta ha il dovere di chiarire e l'Italia non può uscire da questo consesso europeo che ha sancito che i servizi radiotelevisivi pubblici sono essenziali. Bisogna affrontare, invece, il tema della governance e del conflitto di interessi.
È necessario? sottrarre la Rai dal controllo dei partiti, ma venderla o peggio svenderla no. La nostra parola è forte e chiara".  (VENEZIA, 28 SETTEMBRE - AGI)

RAI: SIDDI (FNSI), È BENE COMUNE CHE NON SI VENDE NÉ SI SVENDE, LETTA CHIARISCA

"La Rai è patrimonio dello stato e un bene comune che non si vende né si svende". È la presa di posizione del segretario della Fnsi, Franco Siddi, che commenta così il possibilismo su ipotesi di privatizzazione della Rai espresso ieri dal ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni.  
"La Rai - ha sottolineato Siddi nel corso degli Stati generali dell'informazione a Venezia- rappresenta garanzia del pluralismo dell'informazione e dell'identità italiana e non si può svendere così. È sorprendente che il ministro dell'economia vada in televisione a fare una battuta sulla privatizzazione della Rai creando confusione e deprezzando questo patrimonio. Cosi il ministro dell'economia fa un favore ai concorrenti e così si depaupera e deprezza l'azienda".
"Ecco perché- ha sottolineato il segretario dell'Fnsi - Il presidente Letta ha il dovere di chiarire e l'Italia non può uscire dal consesso europeo che ha sancito che i servizi radiotelevisivi pubblici sono essenziali. Bisogna affrontare, invece, il tema della governance e del conflitto di interessi. È necessario sottrarre la Rai dal controllo dei partiti, ma venderla o peggio svenderla no. La nostra parola è forte e chiara". (VENEZIA, 28 OTTOBRE - ADNKRONOS)

SIDDI (FNSI): LA RAI È PATRIMONIO COMUNE CHE NON SI SVENDE
"PRESIDENTE LETTA CHIARISCA, SEMMAI SI CAMBI GOVERNANCE" 

La Rai è patrimonio dello Stato e un bene comune che non si vende né si svende. È dura la replica del segretario della Fnsi, Franco Siddi, alla ventilata ipotesi di privatizzazione della Rai di cui ha parlato il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni.
"La Rai - ha sottolineato Siddi a margine degli Stati generali dell'informazione a Venezia - rappresenta garanzia del pluralismo dell'informazione e dell'identità italiana e non si può svendere così. È sorprendente che il ministro dell'Economia vada in televisione a fare una battuta sulla privatizzazione della Rai creando confusione e deprezzando questo patrimonio. Per ministro dell'Economia - ha proseguito Siddi - si fa un favore ai concorrenti e così si depaupera l'azienda".
Ecco perché, ha aggiunto il segretario dell'Fnsi, "il presidente Letta ha il dovere di chiarire e l'Italia non può uscire da questo consesso europeo che ha sancito che i servizi radiotelevisivi pubblici sono essenziali. Bisogna affrontare, invece, il tema della governance e del conflitto di interessi. E' necessario sottrarre la Rai dal controllo dei partiti, ma venderla o peggio svenderla no. La nostra parola è forte e chiara", ha concluso Siddi. (VENEZIA, 28 OTTOBRE - TMNews)

EDITORIA: LEGNINI, VIGILEREMO PERCHÉ NON TAGLINO FONDI

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, Giovanni Legnini, vigilerà perché i fondi all'editoria contenuti nella legge di stabilità non siano tagliati in parlamento. "Per l'editoria c'è un contenitore finanziario nella legge di stabilità su cui dobbiamo vigilare, perché c'è un assalto alla diligenza al contrario", ha detto parlando agli 'stati generali dell'Editoria' del Veneto a Venezia.  
Legnini ha anche spiegato come "non è vero che lo Stato italiano regala i soldi ai giornali", sottolineando come i contributi e i fondi per l'editoria siano scesi in proporzione più di ogni altra voce di spesa pubblica, con il fondo globale per il settore calato da 506 a 142 milioni e i contributi che sono scesi da 280 milioni nel 2006 ai 58 dell'attuale legge di Stabilità. "Dovremmo cercare di incrementarli", ha concluso il sottosegretario. (VENEZIA, 28 OTTOBRE 2013 - AGI)

EDITORIA: LEGNINI, PRESTO PROVVEDIMENTO SU MOTORI DI RICERCA

Il governo interverrà con un provvedimento che normi le questioni fiscali e relative al diritto d'autore per quanto riguarda l'indicizzazione delle notizie da parte dei motori di ricerca. A spiegarlo, intervenendo agli stati generali dell'Editoria in Veneto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, Giovanni Legnini. "I motori di ricerca attingono sempre di più raccolta pubblicitaria e questo apre una questione che riguarda la fiscalità e una relativa al riconoscimento del diritto d'autore", ha sottolineato.
"Questo - ha ricordato Legnini – è uno dei punti dell'accordo del 6 agosto con l'intera filiera e presto interverremo con un provvedimento specifico", ha garantito. La linea guida, per il sottosegretario, dev'essere semplicemente che "il rispetto delle regole vale per tutti".
"Ci sarà una norma che riconosca il diritto d'autore, il rinvio ad un accordo obbligatorio tra le parti, e in mancanza di questo un intervento sostitutivo dell'AgCom". Il governo, poi, interverrà anche sull'equo compenso per i giornalisti, che "va attivato". "È un fatto di civiltà, di qualità del lavoro, di rispetto. Il governo sarà determinato affinché le misure vengano applicate", ha concluso, rimarcando come occorra "un progetto generale per l'editoria".  (VENEZIA, 28 OTTOBRE 2013 - AGI)

EDITORIA: LEGNINI, GOVERNO SI È MOSSO IN MODO TEMPESTIVO
PACCHETTO PROVVEDIMENTI PER ATTUARE PUNTI CONTRASTO A CRISI

"A fronte della crisi dell'editoria il governo si è mosso e si sta muovendo in modo tempestivo". Lo ha ricordato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, Giovanni Legnini, intervenendo a Venezia agli Stati generali dell'informazione nel Veneto. Un'iniziativa, promossa dal Consiglio regionale, dall'Ordine e dal sindacato dei giornalisti del Veneto, a cui hanno preso parte esponenti del mondo dell'informazione oltre a rappresentanti dell'istituzione locale, come il presidente della Regione, Luca Zaia.
Legnini ha ricordato il protocollo d'intesa siglato nell'agosto scorso "con l'intera filiera dell'editoria, dagli editori agli edicolanti: stiamo traducendo in norme quell'accordo. La prima importante risposta è contenuta nella legge di stabilità: il fondo anticrisi e per l'innovazione".
Fondo, ha ricordato, per gli investimenti per il digitale, l'assunzione dei giovani, gli ammortizzatori sociali e i sostegni all'uscita. Legnini ha quindi evidenziato il pacchetto "di norme importanti che introdurremo in un ulteriore prossimo provvedimento per declinare i punti dell'intesa del 6 agosto.
Quindi è una strategia per contrastare la più grave crisi dell'editoria che si ricordi".
Una crisi che, secondo il sottosegretario, ha molte cause, legate anche alla drastica riduzione della raccolta pubblicitaria, alla riduzione del contributo pubblico e, soprattutto, "alla rivoluzione digitale e all'ingresso tumultuoso dei motori di ricerca". Quindi si è chiesto se l'editoria abbia una strategia per superare queste difficoltà, da una parte indicando di sì, ma dall'altra sottolineando che bisognerà completarla. "Noi vogliamo stimolare i rappresentanti degli interessi a sviluppare un vero e proprio piano industriale per far riprendere l'editoria". (VENEZIA, 28 OTTOBRE - ANSA)

EDITORIA: LEGNINI, DIFENDEREMO IMPEGNO GOVERNO IN PARLAMENTO
VIGILARE PERCHÈ 'C'È UN ASSALTO ALLA DILIGENZA AL CONTRARIO'

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria Giovanni Legnini, intervenendo a Venezia agli Stati Generali dell'informazione del Veneto, ha sottolineato che i provvedimenti per l'editoria contenuti nella legge finanziaria saranno difesi in Parlamento.
Legnini ha detto che bisognerà vigilare ''perché c'è un assalto alla diligenza al contrario''. Il sottosegretario ha quindi ricordato che non è vero ''che lo Stato regala soldi ai giornali''. A tale proposito, citando dati sul fondo globale per l'editoria e dei contributi erogati dal 2006 al 2013, ha evidenziato che questi in proporzione sono scesi di più delle altre voci relative alla spesa pubblica.    (VENEZIA, 28 OTTOBRE - ANSA)

EDITORIA: RUFFATO (VENETO), SISTEMA DA SOSTENERE PER DIFENDERE DEMOCRAZIA

''Un sistema informativo in crisi, indebolito dalla pesante flessione delle vendite e dei ricavi e impoverito nel numero di testate e negli organici, non può essere un buon 'cane da guardia' della democrazia e delle istituzioni''. È stato questo il punto di partenza della riflessione del presidente del Consiglio regionale Veneto, Clodovaldo Ruffato, aprendo i lavori degli ''Stati generali dell'informazione veneta'' a palazzo Labia, sede della Rai regionale del Veneto.
Un confronto a tutto campo tra operatori del settore (giornalisti, direttori ed editori), istituzioni e parti sociali organizzato da Ordine e Sindacato dei giornalisti veneti e dal Consiglio regionale per guardare al futuro, ''oltre la crisi'' dell'editoria. Ruffato ha ribadito che ''l'informazione è un diritto costituzionale del quale le istituzioni devono farsi carico, in quanto requisito indispensabile per la partecipazione dei cittadini e un corretto esercizio della democrazia''.
''Un sistema informativo economicamente debole - ha affermato - sempre meno disposto ad investire sulla professionalità, affidato al precariato, in balia di norme e leggi incerte, in alcuni casi vessatorie (come è stato per il digitale terrestre) non può fare tutto questo. Non può garantire buoni prodotti. Non può assicurare libertà espressiva, pluralismo, approfondimento. Non può aiutare il cittadino (lettore, radioascoltatore, telespettatore, utilizzatore di internet, social e new media) a valutare quanto avviene. Siamo tutti consapevoli che a certe condizioni è impossibile fare buon giornalismo''. ''Dal canto suo la Regione Veneto - ha assicurato Ruffato - intende investire nella salvaguardia e nella valorizzazione del proprio sistema informativo, che conta quattro affermati gruppi editoriali di quotidiani, una ventina di emittenti televisive, altrettante radio, una decina di testate diocesane profondamente radicate nel territorio. Ne è prova l'iniziativa legislativa assunta dal Consiglio regionale del Veneto, terza regione in Italia dopo Toscana, Puglia e Lazio a prevedere una specifica norma regionale a sostegno del sistema informativo''.
''Il progetto di legge regionale a sostegno delle imprese editoriali venete - ha annunciato il numero uno di palazzo Ferro-Fini - presentato dall'Ufficio di Presidenza, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, e che potrebbe essere approvato, in ragione dell'ampio consenso riscosso, dal Consiglio entro la fine dell'anno, intende essere il nostro contributo per fronteggiare una crisi di sistema senza precedenti''.
L'iniziativa, rispetto a quelle adottate da altre Regioni, amplia la platea degli organi di informazione destinatari dei benefici, comprendendo carta stampata, web, radio, tv, agenzie, uffici stampa, e introduce tipologie di contributi nuovi, come lo sgravio dell'Irap per le imprese che assumono giornalisti a tempo indeterminato. ''Si tratta di un piccolo contributo - ha concluso Ruffato - che testimonia però la volontà del Consiglio regionale e della Regione di concorrere al superamento della crisi in atto, nella consapevolezza che il pluralismo delle testate è requisito indispensabile per una democrazia partecipata e che solo un giornalismo di qualità, gestito da imprese sane, affidato a giornalisti indipendenti e giustamente remunerati possa garantire il diritto-dovere all'informazione sancito dalla Costituzione e dallo Statuto del Veneto''. (VENEZIA, 28 OTTOBRE - ADNKRONOS)

 

EDITORIA: SGRAVI IRAP E CONTRIBUTI IN PROPOSTA VENETA A SOSTEGNO IMPRESE =

Contributi in conto capitale e in conto interessi e agevolazioni fiscali sono gli interventi che il Consiglio regionale del Veneto intende mettere in campo a sostegno delle imprese editoriali (emittenti, testate giornalistiche, agenzie web, uffici stampa) della propria regione, per aiutarle a fronteggiare una crisi di 'sistema' che non ha precedenti. I contenuti dell'iniziativa legislativa, attualmente all'esame della competente commissione Cultura, sono stati presentati dal presidente del Consiglio regionale veneto Clodovaldo Ruffato nel corso degli ''Stati generali dell'informazione veneta'', promossi a Venezia da Ordine e Sindacato dei giornalisti in collaborazione con il Consiglio regionale.
Il progetto di legge veneto prende ad esempio l'iniziativa legislativa assunte dalla Regione Toscana e quelle in cantiere in altre regioni, ma se ne differenzia per l'impostazione, in quanto mira a tutelare l'intero sistema degli organi di informazione (cartacea, televisiva e online, compresa quella istituzionale), e per la novità degli strumenti adottati. Alle tradizionali forme di contributo si affianca, infatti, lo sgravio Irap per le imprese editoriali che assumono giornalisti a tempo indeterminato: le imprese che avranno assunto o stabilizzato contrattualmente un giornalista saranno esenti per tre anni dal pagamento dell'imposta regionale sulle attività produttive per il nuovo dipendente. Uno 'sconto' che, per le imprese, vale circa duemila euro l'anno per ogni nuovo assunto contrattualizzato. E che, ovviamente, sarà riconosciuto solo alle imprese che fanno informazione in senso proprio, e non televendite o magazine commerciali, e che rispettano i codici di autoregolamentazione giornalistica.
''Lo sgravio dell'Irap è una misura che intendiamo sperimentare per la prima volta - ha spiegato il presidente Ruffato - per dare un sostegno diretto delle imprese di un settore particolare qual è l'informazione, consapevoli che il pluralismo delle testate è requisito indispensabile per una democrazia partecipata. Solo un giornalismo di qualità, competente, indipendente e giustamente remunerato, può garantire il diritto-dovere all'informazione sancito dalla Costituzione e dallo Statuto del Veneto''.
Nel dettaglio, il progetto di legge veneto prevede contributi per le imprese editoriali che investono in strumentazione, ammodernamento tecnologico, iniziative di autoproduzione, programmi di informazione locale, forme moderne e capillari di diffusione, formazione e qualificazione degli operatori, sia giornalisti che personale tecnico. Provvidenze specifiche (assegnate a bando, sulla base di priorità di accesso definite dalla Giunta) sono previste anche per chi assume stabilmente giornalisti, preferibilmente giovani e donne. E incentivi sono riservati anche agli enti locali e alle amministrazioni pubbliche che adotteranno forme di gestione associata dei rispettivi uffici stampa.
Tra le novità del progetto di legge anche la possibilità, per i presidenti di Giunta e Consiglio, di utilizzare il sistema radiotelevisivo locale per trasmettere gratuitamente messaggi di pubblica interesse e di utilità sociale. Le risorse messe in campo ammontano a 800 mila euro l'anno, 300 mila per i contributi correnti e 500 mila euro per gli investimenti da parte delle imprese editoriale, che si aggiungono alla disponibilità della Regione a rinunciare sino a un milione di minori entrate Irap per le nuove assunzioni. (VENEZIA, 28 OTTOBRE - ADNKRONOS)

 

VENETO, LUNEDI’ 28 OTTOBRE STATI GENERALI INFORMAZIONE
CONFRONTO SU:"OLTRE LA CRISI, QUALE FUTURO?"

Sarà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria, Giovanni Legnini, ad aprire gli Stati generali dell'informazione del Veneto che si svolgeranno lunedì 28 ottobre a Venezia, promossi da Sindacato e Ordine dei giornalisti del Veneto assieme al Consiglio regionale del Veneto per confrontarsi sul tema: "Oltre la crisi, quale futuro?".
L'appuntamento è fissato alle 9.30, a Palazzo Labia, a Venezia, sede della Rai del Veneto: nel salone del Tiepolo si ritroveranno tutti i principali operatori dell'informazione della regione per analizzare l'attuale difficile congiuntura e cercare di disegnare assieme le prospettive future del sistema informativo in tutte le sue componenti, cartacea, radio-televisiva, online.
"Un momento importante, una giornata che deve essere di analisi del presente e di ricerca di soluzioni per il futuro. Stiamo vivendo un periodo molto difficile, la crisi economica sta tagliando posti di lavoro e redditi, sta rendendo piu' povera l'offerta informativa per i cittadini veneti, sta facendo diminuire le voci. Bisogna imboccare strade nuove per dare sicurezza al mondo dell'informazione e per restituire ai cittadini il diritto di essere informati al meglio", dice Massimo Zennaro, segretario del Sindacato dei giornalisti del Veneto. Dopo i saluti del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, e le relazioni introduttive di Ordine e Sindacato, spetterà al sottosegretario Legnini tracciare il quadro delle misure che il Governo sta mettendo in campo a supporto del mondo dell'informazione.
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Clodovaldo Ruffato, presenterà la  proposta di legge a sostegno dell'editoria veneta, elaborata dall'Ufficio di Presidenza e attualmente in discussione in Commissione Cultura: si tratta di una iniziativa legislativa territoriale che punta a sostenere con contributi e sgravi fiscali l'innovazione delle testate venete e, di conseguenza, la professionalità dei giornalisti e la qualità dei prodotti editoriali. Il più vasto scenario di crisi del mondo dell'informazione sarà analizzato dal presidente dell'Inpgi, Andrea Camporese, dal direttore della Federazione degli editori (Fieg), Fabrizio Carotti, dal rappresentante delle imprese radiofoniche e televisive aderenti ad AerAnti-Corallo, Massimo Rossignoli, dal direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, dal direttore della terza rete Rai, Andrea Vianello, dal segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, e dal presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino. (VENEZIA, 23 OTTOBRE - AGI)

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