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Vertenze 01 Lug 2011

Sospesa l'assemblea permanente a "l'Informazione-Il Domani"

Dopo due giorni, la redazione di Bologna dell’Informazione-Il Domani ha sospeso oggi l’assemblea permanente. La decisione è stata presa dopo che la direzione ha fatto sapere di aver congelato la proposta di aggiungere nuove pagine al giornale che nelle intenzioni dell’azienda sarebbero state confezionate all’esterno a fronte di 11 esuberi individuati tra i lavoratori.

Dopo due giorni, la redazione di Bologna dell’Informazione-Il Domani ha sospeso oggi l’assemblea permanente. La decisione è stata presa dopo che la direzione ha fatto sapere di aver congelato la proposta di aggiungere nuove pagine al giornale che nelle intenzioni dell’azienda sarebbero state confezionate all’esterno a fronte di 11 esuberi individuati tra i lavoratori.

Nel contempo è stata convocata dalla direzione, a nome dell’editore, una riunione per lunedì prossimo nel corso della quale si cercherà, come questa redazione si augura, una soluzione condivisa che non veda penalizzati i lavoratori. All’incontro parteciperà anche il dottor Erminio Spallanzani.
Il Cdr di Bologna

BOLOGNA IN ASSEMBLEA PERMANENTE
REGGIO EMILIA FIDUCIOSA NELL'ESITO DELLA TRATTATIVA

Continua lo stato di agitazione da parte dei giornalisti della redazione di Bologna dell’Informazione-Il Domani. Anche oggi i giornalisti sono riuniti in assemblea sindacale permanente e continueranno con questa forma di protesta fino a quando l’azienda non si siederà al tavolo per un serio confronto sindacale.
Nella giornata di oggi il presidente di Editoriale Bologna, Dino Tavazzi, ha partecipato a sorpresa a una riunione tra Cdr e direttore dopo che ieri aveva categoricamente escluso questa possibilità mettendola nero su bianco in un comunicato. Questa redazione non vuole pensare che lo abbia fatto solo perché ha appreso dell’assenza del Cdr di Bologna per impegni pregressi. E infatti, poco dopo, alla richiesta di un incontro da parte del Cdr di Bologna ha ribadito la sua indisponibilità. Durante la riunione con il Cdr di Modena e i colleghi di Reggio Emilia ha usato termini offensivi nei confronti della redazione di Bologna definendola un "ramo secco", ventilando anche l'ipotesi di convocare un nuovo incontro "separato" da tenersi senza i rappresentanti sindacali della redazione bolognese.
La redazione di Bologna ribadisce ancora una volta che tutte le pagine del giornale debbono essere scritte dai colleghi assunti da Editoriale Bologna tra i quali l’azienda ha individuato 11 esuberi. Occorre mettere un freno alle pagine appaltate all’esterno quando i dipendenti rischiano di essere licenziati.
Questa redazione non si è mai tirata indietro di fronte alle iniziative editoriali prospettate dall’azienda. Ma ha sempre e soltanto chiesto che il lavoro in più venisse svolto con le necessarie risorse umane che l’azienda ha sempre negato.Per lunedì prossimo l’azienda ha prospettato l’elaborazione di nuove pagine che, nelle proprie intenzioni, verranno appaltate all’esterno. La redazione di Bologna invita l’azienda a tornare sui propri passi e a dare la possibilità alla stessa redazione di fare quelle pagine a fronte, ovviamente, di un’adeguata riduzione della solidarietà che da due anni viene imposta ai giornalisti dopo il dichiarato stato di crisi.
L'assemblea dei giornalisti de l'Informazione-Il Domani di Bologna

COMUNICATO SINDACALE DE L'INFORMAZIONE-IL DOMANI DI REGGIO EMILIA

La redazione di Reggio Emilia è fiduciosa di un esito positivo della trattativa sulla salvaguardia dei posti di lavoro. Come ribadito nell'incontro di oggi con l'amministratore delegato di Editoriale Bologna, che edita il quotidiano L'Informazione-Il Domani, Dino Tavazzi, la richiesta è quella della riduzione immediata di 2 esuberi rispetto agli 11 già annunciati dall'azienda. A settembre ci si dovrà poi di nuovo sedere al tavolo per proseguire le difficili trattative. In attesa di una risposta, congeliamo ogni iniziativa di protesta: ci riserviamo comunque di metterne in atto nel momento in cui l'azienda decidesse di proseguire su una strada che riteniamo senza via d'uscita.
Il nodo cruciale del problema è - dopo l'annuncio da parte di Editoriale Bologna di 11 esuberi su 36 giornalisti assunti tra Bologna, Modena e Reggio Emilia - il ricorso a risorse esterne per realizzare il giornale. Riteniamo gravissimo che l'azienda si ostini a utilizzare i dipendenti della Coop L'Oggi, che ha la proprietà della testata, per fare le pagine del giornale e lo stesso sito Internet. E lo faccia usando colleghi che hanno un costo inferiore e in alcuni casi senza contratto giornalistico, o addirittura pensionati. Come se non bastasse, l'azienda per far quadrare i bilanci pare utilizzare unicamente la leva del contenimento dei costi del personale, dell'estremizzazione del concetto di flessibilità, contestualmente all'aumento dei carichi di lavoro.
Respingiamo poi in toto le accuse false ed infamanti mosse ai giornalisti dai colleghi della redazione di Bologna. Riteniamo irricevibile il comunicato stampa diffuso nel corso della giornata di ieri in cui rivendicazioni sindacali si mescolano ad attacchi personali e insinuazioni, più o meno palesi, su una presunta connivenza tra le redazioni di Reggio Emilia e di Modena, e la proprietà‚ Editoriale Bologna. Ci dissociamo nettamente dagli attacchi al direttore Corrado Guerra.
La battaglia sindacale è difficile, molto difficile. Proprio per questo rammarica ancor di più che nel portarla avanti la redazione di Bologna proceda per continue forzature, innalzando il livello dello scontro in modo arbitrario e non concordato democraticamente con i colleghi delle altre redazioni. Anche ieri è accaduto: sono state assunte iniziative di lotta preventive (assemblea permanente) in proprio nonostante la maggioranza dei colleghi delle tre redazioni avesse deciso di non procedere ad alcuna forma di protesta prima dell'incontro con l'azienda ed il direttore, fissato per la giornata di oggi 30 giugno.
Abbiamo benissimo compreso la gravità della situazione in cui versa il corpo giornalistico di Editoriale Bologna, e proprio per questo non accettiamo lezioni di alcun tipo dai colleghi bolognesi che, invece, paiono aver perso la serenità necessaria per portare a casa risultati dal tavolo della trattativa.
I licenziamenti annunciati ci riguardano tutti e non subiamo supinamente decisioni antisindacali e contrarie ai diritti dei lavoratori. Semplicemente riteniamo che spaccare il fronte sindacale - come Bologna pare abbia deciso di fare - indebolisca le posizioni dei lavoratori rispetto all'azienda stessa e comprometta ulteriormente le possibilità di successo della trattativa, a discapito di tutti ed in particolare dei colleghi più deboli.
Riteniamo che la battaglia da combattere non sia quella tra colleghi, ma questo non pare sia sufficientemente chiaro a tutti.
Siamo profondamente stanchi di atteggiamenti da primi della classe e delle fughe in avanti che danneggiano tutti. Il confronto sindacale con l'azienda deve essere limpido e costruttivo mentre queste forzature che avvelenano il clima e le relazioni portano a risultati opposti: non capiamo, se questa è una strategia pianificata, quale ne sia l'obiettivo se non di rendere Editoriale Bologna ancora più determinata nel procedere ai tagli annunciati.
Crediamo che le frizioni tra redazioni debbano essere lasciate alle spalle per poter centrare l'unico obiettivo che interessa a tutti: salvare i posti di lavoro.
L’assemblea dei giornalisti della redazione di Reggio Emilia
BOLOGNA IN ASSEMBLEA PERMANENTE

''Ancora una volta, posta difronte alla incontrovertibilità dei fatti, l’azienda risponde con una non risposta evitando di affrontare il nodo cruciale del problema che da tempo vede la redazione di Bologna in stato di agitazione: l’uso di risorse esterne per fare il giornale nonostante siano stati indicati 11 esuberi su 36 giornalisti assunti tra Bologna, Modena e Reggio Emilia".
Non si ferma la protesta dei giornalisti dell’Informazione, che con una nota dell’assemblea della redazione di Bologna, sono tornati a denunciare il comportamento del loro editore. I giornalisti della redazione di Bologna sono riuniti in assemblea sindacale permanente e si riservano ulteriori iniziative di protesta. "Editoriale Bologna - spiega l’assemblea - che edita il quotidiano L’Informazione-Il Domani, si ostina a utilizzare i dipendenti della Coop L’Oggi, che ha la proprietà della testata, per fare le pagine del giornale e lo stesso sito Internet. E lo fa usando colleghi che hanno un costo inferiore e in alcuni casi senza contratto giornalistico. Il presidente della Coop L’Oggi, lo ribadiamo, è lo stesso direttore del giornale Corrado Guerra. Una posizione quantomeno non limpida che vede il direttore a capo di un service che cede contenuti editoriali al giornale che lui stesso dirige rendendosi di fatto complice dell’azienda che vuole mandare a casa dei colleghi. Gente che ha fatto la storia di questo giornale e che non si è mai tirata indietro di fronte alle iniziative editoriali prospettate dall’azienda. Ma ha sempre e soltanto chiesto che il lavoro in più venisse svolto con le necessarie risorse umane che l’azienda ha sempre negato". "In un comunicato di oggi l’azienda dice che la redazione non deve essere interessata a quello che fa la Coop L’Oggi perchè non ha nulla a che vedere con Editoriale Bologna. 'L'azienda - si legge nel comunicato - non ritiene di accogliere la Vs richiesta d’incontro urgente poichè considerata inopportuna e fuori da possibili aree di competenza/intervento di Editoriale Bologna Srl oltrechè, a parere della scrivente, un evidente tentativo di ingerenza nella libertà d’iniziativa economica della Cooperativa 'L'Oggì a cui Editoriale Bologna non intende prestarsi". "A nostro avviso - proseguono i giornalisti dell’ Informazione - tale risposta non corrisponde al vero dal momento che Editoriale Bologna utilizza la Coop L’Oggi per fare pagine del giornale al posto dei giornalisti assunti da Editoriale per molti dei quali si prospetta il licenziamento. E lo fa permettendo loro di utilizzare il sistema editoriale del giornale. Inoltre, il sito Internet prevede l’utilizzo di materiali prodotti dai giornalisti per il giornale cartaceo. Ci dispiace constatare che in questa difficile battaglia sindacale non siamo stati sufficientemente supportati dai colleghi delle redazioni di Modena e Reggio Emilia. Colleghi che sono nella stessa situazione e che però non sembrano averne compreso appieno la gravità. Come se i licenziamenti annunciati dall’azienda non li riguardassero, continuano ad accettare supinamente decisioni spesso antisindacali e contrarie ai diritti dei lavoratori".

PROTESTANO LE REDAZIONI DI BOLOGNA, MODENA E REGGIO EMILIA DEL QUOTIDIANO "L'INFORMAZIONE-ILDOMANI": "L'AZIENDA UTILIZZA UNA COOPERATIVA COME UN SERVICE INTERNO"

28 giugno - "L’azienda Editoriale Bologna ha individuato 11 esuberi fra i giornalisti e nel frattempo per risparmiare utilizza dei colleghi di una cooperativa (Coop L’Oggi) presieduta dallo stesso direttore dell’Informazione-Il Domani Corrado Guerra per produrre pagine del giornale e un nuovo sito Internet. È il paradosso con il quale le redazioni di Bologna, Modena e Reggio Emilia devono fare i conti nella difficile vertenza sindacale che le vede impegnate per impedire il licenziamento di 11 colleghi.
E in tutto questo c’è da controbattere alle frequenti decisioni dell’azienda prese senza alcun previo confronto con i lavoratori e, di fatto, calpestando il contratto.
Da lunedì il giornale subirà una modifica del timone. A nulla è servito far presente al direttore e all’azienda che queste novità vanno preventivamente discusse con la redazione come prevede espressamente il contratto. Contratto che viene continuamente calpestato salvo poi essere sbandierato dall’azienda solo quando le fa comodo. Di fatto distorcendo la normale dialettica sindacale.
 La cosa più grave è che sempre più spesso l’azienda utilizza la Coop L’Oggi, proprietaria della testata, come service per produrre delle pagine per il giornale. Nella cooperativa in questione ci sono dei colleghi assunti con contratti non giornalistici. Lavoratori che quindi costano meno e vengono sfruttati dall’azienda. Contestualmente esiste il concreto timore che questa soluzione possa favorire una futura e progressiva sostituzione degli attuali organici in forza alle redazioni.
 Sulla base di quanto esposto, le redazioni di Bologna, Modena e Reggio Emilia chiedono un immediato chiarimento da parte della direzione e dell’azienda sulla vicenda in questione riservandosi la possibilità di mettere in campo tutte le azioni di protesta previste dal contratto.

L'assemblea dei giornalisti di Bologna, Modena e Reggio Emilia
Aser - Associazione Stampa Emilia-Romagna
Fnsi - Federazione Nazionale della Stampa italiana

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