La Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj) e la sua organizzazione regionale, la Federazione europea dei giornalisti (Efj), si uniscono ai loro affiliati spagnoli FAPE, FESP, FSC-CC.OO e ELA-Gizalan nel criticare la legge di pubblica sicurezza, nota anche come 'Ley Mordaza' (legge bavaglio), entrata in vigore ieri in Spagna: “La legge - avvertono - introduce restrizioni che si traducono in un bavaglio ai media”.
Il legislatore spagnolo ha approvato la legge sulla pubblica
sicurezza che contiene elementi giudicati dalla Federazione internazionale dei
giornalisti pericolosi per la libertà di stampa nel paese iberico. “La legge –
si legge in una nota della Ifj - rende reato qualsiasi uso non autorizzato di
immagini o dati relativi a personale di polizia che possono mettere a rischio
la sicurezza degli agenti o le loro famiglie: con la nuova legge, giornalisti o
semplici cittadini che scattino fotografie ad agenti di polizia rischiano multe
fino a 30mila euro”.
Ifj, Efj e i sindacati spagnoli contestano, dunque, la parte della legge che
impedisce ai fotoreporter di utilizzare filmati e foto di manifestazioni che
riprendono agenti di polizia: “La nuova legge vuole censurare i giornalisti
facendosi beffe della democrazia in Spagna - ha detto il presidente dell'Ifj
Jim Boumelha – perché limita il diritto della popolazione a manifestare e
perché espone i fotoreporter che riprendono gli agenti delle forze dell'ordine
in occasione di eventi pubblici alla possibilità di essere perseguibili”.
Nel mese di giugno, l'Efj aveva già partecipato ad una missione internazionale
in Spagna, chiedendo che la legge venisse abrogata proprio per le ripercussioni
negative sulla libertà di stampa e la libertà di espressione. Secondo il
presidente della Efj, Mogens Blicher Bjerregård: “La Legge di pubblica sicurezza
viola chiaramente i diritti fondamentali di giornalisti e cittadini alla
libertà di espressione e all'accesso all'informazione come garantiti dalla
Convenzione europea dei diritti dell'uomo. La preoccupazione è che sempre più
giornalisti e fotografi, soprattutto liberi professionisti, si troveranno ad
affrontare restrizioni o arresti a causa della nuova legge”.