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Contratti 14 Nov 2006

Stati Generali, il presidente della commissione Cultura della Camera Pietro Folena: “Contributi agli editori condizionandoli alla regolarizzazione del personale precario”

Adottare un'iniziativa legislativa che modifichi i criteri di erogazione dei contributi agli editori, "condizionandoli alla regolarizzazione del personale precario". E' la proposta venuta da Pietro Folena, presidente della commissione Cultura della Camera, intervenuto oggi agli Stati generali dei giornalisti nell'ambito della vertenza per il rinnovo contrattuale.

Adottare un'iniziativa legislativa che modifichi i criteri di erogazione dei contributi agli editori, "condizionandoli alla regolarizzazione del personale precario". E' la proposta venuta da Pietro Folena, presidente della commissione Cultura della Camera, intervenuto oggi agli Stati generali dei giornalisti nell'ambito della vertenza per il rinnovo contrattuale.

Folena, primo firmatario di una mozione parlamentare relativa proprio alla vertenza che si protrae da quasi due anni, ha aggiunto che si va sempre più diffondendo una sorta di "proletarizzazione del lavoro precario" e la vertenza in atto è di per sé emblematica: "abbiamo la prova di cosa vuol dire minare la contrattazione collettiva e pensare neppure a quella aziendale ma a quella individuale, distruggendo decenni di conquiste nel diritto del lavoro". Secondo Folena "c'è il paradosso in Italia di autorevoli giornali che un giorno fanno lezione di liberismo, o di liberalismo, e chiedono la privatizzazione di servizi pubblici per poi entrarci con qualche rappresentante nei Cda, e con l'altra mano invece chiedono contributi che la legge eroga. E parlo di gruppi quotati in Borsa...". Il presidente della Commissione Cultura della Camera ha detto inoltre: "è una tendenza larghissima quella di pensare che l'informazione sia una grande merce per condizionare in sede politica ed economica". Per Folena "siamo di fronte ad una resistenza da parte degli editori che non ha ragioni economiche, e gli ultimi dati sui bilanci di grosse aziende, così come vengono esposti, parlano chiaramente". Il presidente della Commissione Cultura di Montecitorio ha aggiunto: "mi scandalizza che ci siano editori che considerano come unica variabile mettere sotto i tacchi il lavoro umano", ed ha quindi assicurato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'editoria, Ricardo Franco Levi, presente a questa prima parte dei lavori degli Stati generali della Fnsi, la disponibilità immediata della stessa commissione "ad aprire da subito il tavolo di confronto sulla riforma dell'editoria, disponibilità ad anticipare i tempi di esame in commissione rispetto ad altri provvedimenti proprio perché consapevoli della necessità della riforma del settore". (AGI)

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