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Vertenze 29 Mar 2007

Vicenda Pintagro, Enrico Bellavia, segretario provinciale della sezione di Palermo dell’Assostampa: “ Teatro Massimo senza regole, solidarietà del sindacato al collega”

Il Teatro Massimo si muove nel totale spregio delle regole. Il Sovrintendente, prima propone un’inaccettabile riduzione del compenso al collega giornalista professionista Mario Pintagro che per sette anni ha retto l’ufficio stampa del Teatro, poi lo liquida non rinnovando il contratto di consulenza che maschera con artifizi un rapporto di lavoro che andrebbe regolato secondo il contratto giornalistico.

Il Teatro Massimo si muove nel totale spregio delle regole. Il Sovrintendente, prima propone un’inaccettabile riduzione del compenso al collega giornalista professionista Mario Pintagro che per sette anni ha retto l’ufficio stampa del Teatro, poi lo liquida non rinnovando il contratto di consulenza che maschera con artifizi un rapporto di lavoro che andrebbe regolato secondo il contratto giornalistico.

Per questi sette anni il Teatro sarà chiamato a pagare penali e arretrati con un aggravio per le casse della Fondazione di cui farebbero bene a occuparsi gli enti preposti ai controlli. Il sindacato non esprime solo la più convinta e totale solidarietà al collega. Gli sarà a fianco in una vertenza che diventa una battaglia sulla trincea della difesa dei diritti dei giornalisti e delle garanzie che rendono possibile la professione in condizioni di indipendenza. Il sindacato denuncia anche il ricorso da parte del Teatro a professionisti della comunicazione che non hanno il necessario e indispensabile titolo dell’iscrizione all’Ordine per svolgere anche compiti di ufficio stampa. Arbitrariamente, in assenza, di un qualunque atto di incarico a un giornalista, sul proprio sito il Teatro ha continuato a mandare in rete comunicati stampa redatti non si sa bene da chi e a che titolo, provvedendo solo successivamente a incaricare un giornalista che fino a qualche settimana fa si occupava di altro. C’è anche materia per un intervento deciso dell’Ordine dei giornalisti, volto a tutelare non solo il decoro della professione, ma la sopravvivenza della stessa di fronte ad atteggiamenti arroganti e illegittimi, per di più con l’uso di denaro pubblico. Accogliamo per questo con favore la richiesta di chiarimenti che l’Ordine ha fatto giungere a questo segretario, convinti che il sostegno dell’intera categoria renderà più efficace il nostro sforzo.

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