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La protesta dei giornalisti di Askanews
Vertenze 28 Dic 2018

Askanews, appello dei giornalisti al premier: «Batta un colpo per salvare l'agenzia»

Il presidente Conte «intervenga convocando subito un tavolo con tutte le parti per arrivare ad una definizione della vicenda prima dell'incontro già  fissato in Fieg l'8 gennaio per discutere degli esuberi dichiarati dall'azienda», chiedono i redattori.

Oggi, per la prima volta nella sua storia, l'agenzia Askanews non ha coperto la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio. I redattori, che hanno scelto di manifestare dalla sede dell'agenzia, di fronte al palazzo della Presidenza dove stava parlando Giuseppe Conte, lanciano un appello al premier «affinché intervenga personalmente per sbloccare una situazione drammatica nata sotto il precedente governo e non risolta dall’attuale esecutivo».

«Askanews – scrivono i giornalisti – è vittima di una gara pubblica anticoncorrenziale e opaca e attende ancora il pagamento da parte del Dipartimento dell'Editoria per i servizi forniti per quasi un anno: non chiediamo quindi sussidi ma semplicemente il saldo di quanto dovuto. In questa situazione l'editore scarica su oltre 90 giornalisti il peso della crisi finanziaria dell'azienda ponendo i lavoratori di fronte all'avvio dell'iter del concordato preventivo, il blocco degli stipendi e 27 esuberi».

Conte, concludono i redattori, «intervenga convocando subito un tavolo con tutte le parti per arrivare ad una definizione della vicenda prima dell'incontro già fissato in Fieg l'8 gennaio per discutere degli esuberi dichiarati dall'azienda».

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