«La decisione dell'editore di Askanews di non pagare gli stipendi di dicembre è grave e inaccettabile. Con questo atto unilaterale, l'azienda pone le basi per una rottura delle relazioni industriali. Dopo un accordo sul contenimento del costo del lavoro, faticosamente raggiunto e ancora in vigore, e alla vigilia di un tavolo di confronto, peraltro già fissato, per discutere il nuovo piano industriale, l'editore decide di umiliare la redazione, che in questi mesi ha sempre agito con senso di responsabilità, e di inasprire gli animi. È un atteggiamento di cui l'editore dovrà assumersi la piena responsabilità e che, di fatto, pregiudica l'esito del confronto. L'auspicio è che l'azienda torni sui propri passi».
Federazione nazionale della Stampa italiana, Associazione Stampa Romana, Associazione Lombarda dei Giornalisti e Associazione Stampa Toscana rispondono così all'ultima provocazione della proprietà dell'agenzia di stampa, che dopo aver deliberato l'avvio dell'iter per il concordato preventivo e annunciato 27 esuberi, ha riservato ai giornalisti l'amara sorpresa del mancato versamento dello stipendio di dicembre.
Intanto la redazione, dopo la protesta e l'appello al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si rivolgono al presidente Sergio Mattarella, chiedendo al capo dello Stato di prendere in esame la situazione dell'agenzia. Ecco di seguito il testo dell'appello.
I giornalisti di Askanews rivolgono un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché prenda in esame la situazione dell'agenzia e la pericolosa deriva in cui la testata sta ormai precipitando. L'assemblea degli azionisti di Askanews ha deciso, lo scorso 24 dicembre, l'avvio dell'iter per accedere al concordato preventivo, accompagnandolo con la richiesta di 27 esuberi. Una decisione motivata con il mancato accordo con il Dipartimento per l'Editoria della Presidenza del Consiglio sul pagamento di quanto dovuto per servizi che Askanews ha fornito per 10 mesi. I giornalisti di Askanews si rivolgono al Capo dello Stato perché certi di avere ascolto da chi in più di una occasione – l'ultima, per lo scambio di auguri di Natale con le alte cariche, dove parlò di «pluralismo nella libertà riconosciuta al mondo dell'informazione e alle molteplici voci che ne costituiscono espressione, da salvaguardare perché rappresentano un presidio irrinunciabile dello Stato democratico» – ha sottolineato l'importanza, riconosciuta dalla Costituzione, della libera informazione. Ed esortando più volte i protagonisti in campo ad essere attenti alle difficoltà che sta attraversando il mondo dell'editoria. (askanews - Roma, 29 dicembre 2018)