I sindacati europei dei giornalisti si mobilitano contro la repressione della libertà di informazione e le violenze perpetrate nei confronti dei cronisti in Bielorussia. In occasione della Giornata della libertà, che si celebra a Minsk il 25 marzo, il presidente della Efj Mogens Blicher Bjerregard e i rappresentanti di 50 sindacati e associazioni di giornalisti in Europa hanno inviato una lettera ai rispettivi governi nella quale esprimono «profonda preoccupazione per l'intensificarsi della repressione» nel Paese e chiedono di reagire con forza alle continue violazioni dei diritti umani.
All'iniziativa ha aderito anche la Federazione nazionale della Stampa italiana, che ha scritto al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, chiedendo che anche il Governo italiano si mobiliti in sede europea. «Al momento – recita la missiva – ci sono oltre 250 prigionieri politici nel Paese, inclusi 12 giornalisti. E questa è solo la punta dell'iceberg. Dalle elezioni presidenziali fraudolente del 9 agosto 2020, più di 30.000 persone (inclusi 480 giornalisti) sono state arrestate, molte delle quali sono state sottoposte a tortura e maltrattamenti, e oltre mille persone sono state sottoposte a procedimenti penali».
L'auspicio dei sindacati dei giornalisti è che i governi europei possano unirsi nella richiesta alle autorità bielorusse di rilascio immediato dei cronisti incarcerati, ritiro dei procedimenti amministrativi e penali contro i colleghi e riapertura del circolo della stampa di Minsk.
«Ci auguriamo inoltre – scrivono i rappresentanti delle organizzazioni di categoria – che i governi facciano appello alle Nazioni Unite, all'Osce, al Consiglio d'Europa e all'Unione Europea affinché la comunità internazionale intensifichi la pressione e agisca di fronte alle continue violazioni dei diritti umani e della libertà di stampa in Bielorussia».