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Il sindacato al fianco dei giornalisti della Tgr Calabria
Associazioni 14 Set 2016

Calabria: il sindaco di Melito contro i giornalisti della Tgr, la vicinanza di Fnsi e Assostampa ai colleghi

Attaccati dal sindaco di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, per il solo fatto di aver svolto il proprio lavoro: «Certe ricostruzioni uscite sul servizio pubblico ci hanno offesi», ha detto. Alle giornaliste e ai giornalisti della Tgr la vicinanza della Fnsi e del Sindacato regionale: «Affermazioni gravi e gratuite. Episodi come questo confermano l'insostituibile ruolo della Testata giornalistica regionale Rai», ribatte il segretario generale aggiunto Carlo Parisi.

Qualche giorno fa a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, sette persone sono state arrestate ed altre due sono state raggiunte da misure cautelari per la violenza sessuale perpetrata per anni ai danni di una tredicenne del posto.

Per manifestare solidarietà nei confronti della ragazzina vittima degli stupratori, venerdì scorso la cittadinanza ha organizzato una fiaccolata che «avrebbe dovuto rappresentare – si legge nella ricostruzione della vicenda fatta da Giornalistitalia.it - uno scatto di dignità per il paese di circa 14 mila abitanti. Invece, vi hanno partecipato meno di cinquecento persone, come inesorabilmente documentato dall’inviato del quotidiano La Stampa, Niccolò Zancan, compresi i militanti dell’associazione Libera di don Ciotti, gli scout ed i cittadini giunti da fuori paese, soprattutto da Reggio Calabria».

Alla manifestazione era presente anche la Tgr Calabria, che ha seguito l’evento e nel corso del tg ha mandato in onda le testimonianze dei presenti, raccolte dalla giornalista Giusy Utano, tra cui quella di una signora che diceva: «Sono vicina alle famiglie dei figli maschi. Per come si vestono, certe ragazze se la vanno a cercare».

Ed ecco che entra in scena il primo cittadino. «Il sindaco Giuseppe Meduri – denuncia il collega Zancan su La Stampa – sale sul palco ed attacca la giornalista professionista Giusy Utano: “Certe ricostruzioni uscite sul servizio pubblico ci hanno offesi”. Ma che colpa ha la giornalista?»

Alle affermazioni del sindaco ha subito risposto il segretario generale aggiunto della Fnsi, e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, per il quale le parole del sindaco sono «gravi e gratuite. La Tgr Calabria ha fatto semplicemente informazione in una regione nella quale a fare lo scoop è stato, comunque, l’inviato di una testata nazionale, il collega Niccolò Zancan de La Stampa». Che pure non ha esitato a denunciare il vergognoso attacco a Giusy Utano.

«Cosa avrebbe dovuto fare – aggiunge Parisi – la Tgr diretta dal navigato Alfonso Samengo, al cui Tg va tutta la solidarietà del Sindacato dei giornalisti? Non mandare in onda gli ottimi servizi realizzati sulla vicenda da Gabriella D’Atri e Carla Monaco, tagliare le interviste di Giusy Utano? Se il sindaco Meduri, nell’accusare il servizio pubblico di “manipolazione delle notizie” e “certe giornaliste di riportare cose che non corrispondono alla realtà” si riferisce a questo, farebbe certamente meglio a restituire immediatamente la fascia di sindaco, perché il tricolore è una cosa seria».

Massima solidarietà, dunque, a tutta la redazione della Tgr Calabria e «in particolare ad Alfonso Samengo, Gabriella D’Atri, Carla Monaco e soprattutto, a Giusy Utano, alla quale – sottolinea Carlo Parisi – va una doppia attestazione di stima perché, ormai da quasi undici anni, assicura alla Rai non solo riprese televisive, ma anche preziose interviste senza poter contare sulle tutele garantite dal contratto nazionale di lavoro giornalistico. Giusy, infatti, per tirare la carretta è costretta, spesso da sola, a girare quotidianamente in lungo e in largo la provincia reggina per coprire servizi pagati a pezzo con partita Iva in zone a rischio e ad alta densità mafiosa. Non solo culturale, ma purtroppo anche fisica».

Episodi come questo, insomma, non fanno altro che «confermare – conclude il segretario generale aggiunto della Fnsi – l’insostituibile presenza della Testata giornalistica regionale Rai, diretta da Vincenzo Morgante, coadiuvato da Renato Cantore, Enrico Castelli, Anna Donato, Ines Maggiolini, Giuseppina Paterniti e Federico Zurzolo, che più che essere smantellata, come qualcuno continua a ipotizzare, andrebbe potenziata e completamente liberata dai lacci della politica per adempiere al proprio compito di servizio veramente pubblico, soprattutto in realtà come la Calabria, nelle quali il privato è pesantemente gravato da interessi tutt’altro che finalizzati a garantire un’informazione libera, completa, corretta e rispettosa del pluralismo e della democrazia».

Il Cdr della Tgr Calabria: «Abbiamo dato voce alla comunità»

COSENZA – Il Comitato di redazione della Tgr Calabria (Maria Vittoria Morano, Gabriella D’Atri, Livia Blasi) «respinge con forza gli ingiustificati e reiterati attacchi da parte del primo cittadino di Melito Porto Salvo, Giuseppe Salvatore Meduri, al servizio pubblico, colpevole, a suo dire, di sciacallaggio mediatico».

Nell’esprimere solidarietà a Giusy Utano, il Cdr della Tgr Calabria denuncia che «la posizione assunta dal primo cittadino di Melito ci colpisce e ci sorprende. La Tgr Calabria, infatti, come testimoniano i servizi andati in onda e visionabili sul sito on-line della testata, ha trattato sin dal primo momento il caso con tutte le cautele possibili, nel rispetto sia della vittima che dei suoi presunti carnefici».

«Nostra volontà, inoltre, è stata quella – aggiunge, tra l’altro, il Cdr – di raccontare di una comunità ferita e darle voce e questo abbiamo fatto. Ne è emerso un contesto assai complesso in cui non sono mancati atteggiamenti di chiusura, di condanna, di riflessione ma anche di vicinanza e solidarietà ai ragazzi del branco. Fedeli al dovere di cronaca, abbiamo “fatto parlare” le immagini e dato spazio alle diverse testimonianze raccolte. Pertanto, non crediamo che questo corrisponda a denigrare la comunità di Melito».

«D’altronde, lo stesso sindaco ai nostri microfoni –  ricorda il Cdr – ha sottolineato come nella vicenda tutti abbiano la loro parte di responsabilità. “Sono mancate – ha detto – la famiglia, la scuola, la chiesa, la società civile, la politica, le associazioni sportive. Nessuno può dirsi esente da responsabilità. Tutti dobbiamo recitare un mea culpa”».

«A questo punto – conclude il Cdr della Tgr Calabria – ci chiediamo, qual è l’offesa da noi arrecata alla comunità di Melito? È evidente che non ne abbiamo alcuna in una vicenda di per se talmente dolorosa da essere capace, da sola, di scuotere l’opinione pubblica e sollecitare non poche riflessioni».

@fnsisocial

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