I giornalisti della Mondadori hanno proclamato oggi, 17 maggio, uno sciopero immediato che proseguirà domani e lunedì contro «l'ipotesi di una cessione delle testate TuStyle e Confidenze alla società European Network di Andelko 'Angelo' Aleksic annunciata dalla casa editrice il 15 maggio». La protesta – spiegano i lavoratori in una nota – è stata approvata dall'assemblea con 143 sì, 15 no, 4 astenuti.
«Mentre editori come Cairo acquisiscono, risanano e rilanciano giornali e periodici – affermano i giornalisti – la casa editrice della famiglia Berlusconi, smentendo se stessa e venendo meno a quanto dichiarato fino a ieri alle proprie rappresentanze sindacali, decide di cedere i propri periodici a società che per dimensione ed esperienza non riteniamo assolutamente affidabili. Il fondato sospetto dei giornalisti della Mondadori, pertanto, è che siamo di fronte a un'operazione di dismissione mascherata, per liberarsi dei lavoratori senza metterci la faccia».
«Alla vigilia della chiusura del terzo stato di crisi, che è costato ai giornalisti pesanti tagli di organico e ingenti sacrifici economici, e nonostante nel 2017 la Divisione Periodici abbia conseguito un utile pari a 15 milioni di euro che ha fruttato all'amministratore delegato Ernesto Mauri un super-bonus di oltre 3 milioni di euro – concludono – l'assemblea dichiara interrotto il rapporto di fiducia con l'azienda e proclama un'immediata mobilitazione con due giorni e mezzo di sciopero, riservandosi ulteriori e tempestive iniziative di lotta contro questo disegno di rottamazione dei lavoratori e di smantellamento progressivo della periodici Mondadori».
Ai colleghi esprimono solidarietà la Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Associazione Lombarda dei Giornalisti che, in una nota, si schierano al fianco dei giornalisti della Mondadori e a sostegno delle ragioni che li hanno portati a proclamare lo sciopero.
«L'annunciata cessione di due testate – spiegano Fnsi e Alg – è inaccettabile, soprattutto perché giunge al termine di tre stati di crisi ai quali non ha fatto seguito l'annunciato rilancio delle testate sul mercato. Non è possibile credere che i sacrifici sopportati dai colleghi in questi anni, in termini di riduzione salariale e tagli di posti di lavoro, si rivelino oggi inutili. Soprattutto quando il gruppo ha dichiarato per il 2017 utili e ha distribuito bonus ai manager maturati in presenza anche di ammortizzatori sociali e, quindi, di risorse della categoria».
«Il sindacato dei giornalisti, in tutte le sue componenti, - concludono - sosterrà tutte le iniziative che i giornalisti della Mondadori metteranno in campo in ogni sede per evitare che venga smantellato un patrimonio di testate che rappresenta un punto di riferimento nel settore dell'informazione periodica italiana».