«Sulla chiusura del giornale Trentino, richiesta unilaterale dell'azienda di cassa integrazione biennale a zero ore per i 19 giornalisti del quotidiano. L'assemblea dei giornalisti ha infatti bocciato all'unanimità il piano dell'azienda che prevedeva le dimissioni volontarie di 6 persone, per potere poi essere riassunte daccapo, perdendo anzianità aziendale ed istituti contrattuali precedenti, a Medialpi e Radio Dolomiti. Mentre altri 3 sarebbero transitati al sito web». Lo rende noto un comunicato del Comitato di redazione, d'intesa con Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige e Fnsi.
«Gli elementi maggiormente critici – spiega il Cdr – erano il lavoro pubblicitario redazionale da svolgere nella concessionaria pubblicitaria, vietato dalle norme ordinistiche, e dalla rinuncia al contratto giornalistico Fnsi-Fieg della carta stampata maturato per quello delle radio e tv locali Fnsi Aeranti e Corallo».
Il Cdr, incalzano i giornalisti, «ha rilevato una chiusura totale da parte dell'azienda che non ha concesso nulla per quanto riguarda gli incentivi all'esodo e non ha fatto alcun passo in avanti per prevedere percorsi di rientro dei giornalisti messi in cassa integrazione in posizioni soddisfacenti all'interno del gruppo».
Sindacato regionale dei giornalisti e Federazione nazionale della Stampa italiana hanno messo a verbale la loro contrarietà «per il venire meno del rapporto fiduciario incrinato dal disatteso accordo sindacale del 18 novembre 2020 sulla fusione per incorporazione, nel quale l'azienda si impegnava a non dichiarare ulteriori esuberi oltre a quelli già richiesti con i contratti di solidarietà».