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Chiusura 'Trentino', l'assemblea dei giornalisti boccia all'unanimità  il piano dell'azienda
Vertenze 09 Feb 2021

Chiusura 'Trentino', l'assemblea dei giornalisti boccia all'unanimità  il piano dell'azienda

Il Cdr ha rilevato totale chiusura da parte dell'editore che «non ha concesso nulla per quanto riguarda gli incentivi all'esodo e non ha fatto alcun passo in avanti per prevedere percorsi di rientro dei colleghi in cassa integrazione in posizioni soddisfacenti all'interno del gruppo», spiegano i redattori.

«Sulla chiusura del giornale Trentino, richiesta unilaterale dell'azienda di cassa integrazione biennale a zero ore per i 19 giornalisti del quotidiano. L'assemblea dei giornalisti ha infatti bocciato all'unanimità il piano dell'azienda che prevedeva le dimissioni volontarie di 6 persone, per potere poi essere riassunte daccapo, perdendo anzianità aziendale ed istituti contrattuali precedenti, a Medialpi e Radio Dolomiti. Mentre altri 3 sarebbero transitati al sito web». Lo rende noto un comunicato del Comitato di redazione, d'intesa con Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige e Fnsi.

«Gli elementi maggiormente critici – spiega il Cdr – erano il lavoro pubblicitario redazionale da svolgere nella concessionaria pubblicitaria, vietato dalle norme ordinistiche, e dalla rinuncia al contratto giornalistico Fnsi-Fieg della carta stampata maturato per quello delle radio e tv locali Fnsi Aeranti e Corallo».

Il Cdr, incalzano i giornalisti, «ha rilevato una chiusura totale da parte dell'azienda che non ha concesso nulla per quanto riguarda gli incentivi all'esodo e non ha fatto alcun passo in avanti per prevedere percorsi di rientro dei giornalisti messi in cassa integrazione in posizioni soddisfacenti all'interno del gruppo».

Sindacato regionale dei giornalisti e Federazione nazionale della Stampa italiana hanno messo a verbale la loro contrarietà «per il venire meno del rapporto fiduciario incrinato dal disatteso accordo sindacale del 18 novembre 2020 sulla fusione per incorporazione, nel quale l'azienda si impegnava a non dichiarare ulteriori esuberi oltre a quelli già richiesti con i contratti di solidarietà».

@fnsisocial

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