L'Assostampa Fvg è al fianco della redazione del Messaggero Veneto di Udine, penalizzata da un nuovo episodio all'interno di una dissennata politica di tagli da parte dell'editore. Dopo le pesanti riduzioni degli organici, anche a Udine come già al Piccolo di Trieste, ora non viene rispettato da parte dell'azienda l'accordo firmato quasi tre anni fa, che fissava l'organico in 48 redattori, con un taglio allora di sei colleghi.
Un giornalista va in pensione e non viene sostituito, nonostante la costruttiva proposta del Cdr che, se accettata, avrebbe comunque permesso un forte risparmio in questa fase di pesante crisi. Una decisione che, oltre a non rispettare gli accordi vigenti, penalizza una redazione che non si è mai tirata indietro per permettere al quotidiano friulano di mantenere il proprio prestigio e i propri livelli di diffusione e redditività. Una decisione grave, che segue quella ancor più grave dell'anno scorso, quando un redattore è stato licenziato in tronco per presunta "giusta causa". Un fatto allora contestato e impugnato davanti al giudice dal sindacato regionale e nazionale dei giornalisti, che aspetta ora assieme al collega l'esito della vertenza giudiziaria in corso. L'Assostampa Fvg, nell'esprimere solidarietà alla redazione, auspica dunque una pronta correzione di rotta nelle azioni aziendali, a Udine come a Trieste, perché siano sanati i problemi denunciati e vengano salvaguardati in una prospettiva di crescita e sviluppo i due importanti quotidiani del Friuli Venezia Giulia.
Ma ecco il comunicato del Cdr:
La Redazione del Messaggero Veneto, per spirito di servizio e rispetto nei confronti dei lettori, si assoggetta da ieri (lunedì 18 novembre) a un piano di riorganizzazione del lavoro fatto dal Direttore e voluto dall'Azienda, che ha disdetto in modo unilaterale l’accordo del 15/2/2011. Verbale tra le parti che aveva ridefinito il livello dell'organico minimo in 48 redattori dopo la chiusura della redazione di Gorizia e sei esodi incentivati, nonostante bilanci del Messaggero Veneto da sempre in attivo e sostanziale tenuta editoriale della testata. Anzi, il Messaggero Veneto (+15%) è adesso il primo di otto quotidiani italiani, in tutto, che hanno aumentato lettori del cartaceo e contatti web secondo i dati Audipress, in una fase congiunturale, e forse di sistema, di crisi generale del settore dell'editoria.
Ora l'Azienda non intende sostituire un caporedattore pensionato dall'1/11/2013, costo industriale stimato in 180 mila euro annui. Non è disponibile a trattare un’assunzione sostitutiva, costo industriale 30 mila euro annui grazie all'abbattimento del 60% dei costi nei primi tre anni come provvidenza anti - crisi. Controproposta avanzata dal Cdr per mantenere il livello dell’organico che finora ha garantito produttività e redditività, proposta estesa anche per la sostituzione del collega licenziato il 18/7/2012 e che finora è stata garantita con contratti a termine sino al 31/12/2013 in attesa della definizione della causa tra le parti, che è ancora pendente.
Mentre la Redazione chiede al Direttore un piano più dettagliato su carichi di lavoro, eventuali nuove qualifiche, foliazione di settore e integrazione cartaceo-web rispetto al suo ordine di servizio di riorganizzazione del lavoro con 47 redattori di giovedì 14/11/2013, il Cdr nulla lascerà di intentato, in qualunque sede, per vedere rispettato il minimo di 48 redattori disdetto in maniera unilaterale dall'Azienda. Ciò, pur aderendo alla richiesta di fare economie anti-crisi ma che siano condivise, al fine di mantenere il Messaggero Veneto al livello di produttività e redditività che da sempre gli compete grazie anche alla preferenza che i lettori, e ora anche i contatti web, continuano ad accordargli.
Il Cdr del Messaggero Veneto