Si aggrava la situazione dei giornalisti del Giornale di Sicilia. Nel piano di contenimento delle spese l'editore aggiunge l'eliminazione di altre pagine provinciali, dopo quelle della Sicilia orientale, che riguardano la cronaca di Enna e Caltanissetta.
Per affrontare responsabilmente la sempre più allarmante situazione di crisi del quotidiano palermitano, è stato costituito il Coordinamento dei giornalisti collaboratori del Giornale di Sicilia.
«Il sindacato dei giornalisti considera miope e fuori dalle normali logiche imprenditoriali la modalità intrapresa dall'editore del Giornale di Sicilia di scaricare così drasticamente sui lavoratori la crisi di bilancio», afferma il segretario regionale Assostampa Sicilia Roberto Ginex, che ha preso parte alla riunione indetta dai giornalisti non dipendenti insieme con la vicesegretaria regionale con delega ai collaboratori Cristina Puglisi.
«È inaccettabile che l'attività industriale di editare un quotidiano venga gestita pretendendo di trattare i lavoratori, perché questo sono i collaboratori, come mera zavorra senza valore di cui liberarsi all'occorrenza per riprendere quota. L'identità di un giornale è costituita dal patrimonio culturale del suo corpo redazionale. Redattori e collaboratori – aggiunge Ginex – sono nel loro complesso gli insostituibili garanti nel tempo della continuità di rapporto, negli oltre 160 anni della sua vita, tra il quotidiano palermitano e il suo territorio di riferimento. Il Giornale di Sicilia non ha affatto rami secchi da tagliare nella sua redazione, si assiste piuttosto all'intenzione di continuare ad amputare le radici che lo rendono organismo vivo e riferimento irrinunciabile della nostra comunità».
«Il modello a breve che si rivela nelle intenzioni della proprietà è quello di condurre l'attività industriale della testata quotidiana con un pugno di giornalisti assunti e una moltitudine di collaboratori sottopagati, inessenziali e intercambiabili». Così riporta il documento del Coordinamento dei collaboratori del Giornale di Sicilia indirizzato all'Assostampa e al Cdr del quotidiano.
«I giornalisti non possono che rivendicare il valore dell'informazione di qualità come diritto del cittadino, che non si può coniugare con la precarizzazione dei lavoratori che ne producono i contenuti. Le vertenze che riguardano i giornalisti non possono essere gestite separatamente tra dipendenti e non dipendenti, essendo il giornale prodotto quotidianamente tanto dai subordinati che dai lavoratori autonomi, anzi prevalentemente da questi ultimi. Non affrontare le crisi aziendali congiuntamente per entrambe le tipologie contrattuali ha finora portato solo ad una continua erosione dei livelli occupazionali, alla mera desertificazione della redazione. Se l'editore del Giornale di Sicilia non dà alcuna garanzia né prospettiva di nuovi posti di lavoro, non può pretendere di mantenere la produzione quantitativa dei contenuti da pubblicare affidandola a giornalisti precari da pagare quanto vuole e quando vuole, senza alcuna garanzia di progressione di compensi, di continuità di lavoro e di welfare. Chiediamo che le istanze dei collaboratori vengano finalmente considerate come integranti ed essenziali in qualsiasi confronto e vertenza tra l'azienda e i lavoratori giornalisti, senza pregiudizio e discriminazione tra subordinati e autonomi. Denunciamo essere conclamato – conclude il Coordinamento dei collaboratori – che l'editore del Giornale di Sicilia non rispetta cronicamente le condizioni per il lavoro autonomo previste dal vigente contratto di lavoro giornalistico e chiediamo pertanto l'intervento urgente di solidarietà e tutela del sindacato dei giornalisti e del comitato di redazione». (Da: assostampasicilia.it)