Giornalisti dell'Adnkronos di nuovo in sciopero domani, giovedì 11 febbraio, per protestare contro il “persistente rifiuto dell’azienda di tornare al tavolo del confronto con il Cdr, dopo le forzature contrattuali attuate su lavoro domenicale e organizzazione del lavoro”, scrive in una nota l'assemblea dei redattori. È il secondo giorno di astensione dal lavoro, del pacchetto di 7 assegnato al Comitato di redazione, dopo quello di domenica 31 gennaio.
Nuova astensione dal lavoro per i giornalisti
dell'Adnkronos. L'assemblea dei redattori dell'agenzia, dopo oltre
un mese di stato di agitazione, ha rinnovato la fiducia nel Comitato di
redazione e nella sua condotta della difficile vertenza con l’azienda e
confermato il pacchetto di giornate di sciopero assegnato al Cdr lo scorso 4
gennaio, proclamando una nuova giornata di sciopero per domani, giovedì 11
febbraio.
«La nuova astensione dal lavoro – scrivono in una nota i giornalisti
dell'Adnkronos – si rende necessaria a fronte del persistente rifiuto
dell’azienda di tornare al tavolo del confronto con il Cdr, dopo le forzature
contrattuali attuate su lavoro domenicale e organizzazione del lavoro. Dopo lo sciopero
di domenica 31 gennaio, il primo del pacchetto di 7 giornate assegnato al
Cdr, l’azienda non ha ancora risposto all’invito per una ripresa del tavolo
negoziale, inoltrato attraverso la Fieg su sollecitazione dell’Associazione
Stampa Romana».
Su mandato dell’assemblea, il Comitato di redazione
ribadisce poi «la volontà di concludere un accordo che sia frutto di una
trattativa trasparente e responsabile, che prenda atto delle criticità innescate
con l’illegittima e unilaterale forzatura aziendale, faccia definitiva
chiarezza sul sistema retributivo che ha imposto per il lavoro domenicale e
doti la redazione della necessaria struttura organizzativa per fare fronte al
nuovo sistema. Il Cdr – prosegue la nota dell'assemblea dei giornalisti –
auspica una rapida ripresa del confronto e si appella nuovamente alla Fnsi e
all’Associazione Stampa Romana affinché rinnovino alla Fieg la richiesta di
ricondurre l’azienda su un terreno di ragionevolezza».
L’assemblea, infine, rinnovando
l’impegno per lo stato di agitazione, invita i colleghi alla sua puntuale
osservanza, applicando scrupolosamente, oltre allo sciopero delle firme, quanto
previsto dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico, in particolare per
quanto riguarda orari e mansioni.