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Vertenze 13 Lug 2018

Giornalisti precari: alla 'Gazzetta di Parma' incontro entro luglio, a 'Libertà ' sciopero delle firme

Mentre a Parma si annuncia la riapertura del confronto, il quotidiano piacentino chiude le porte al dialogo. I lavoratori, con il sostegno del sindacato, aprono lo stato di agitazione e fanno appello al Prefetto per la convocazione di un tavolo istituzionale «in difesa del diritto dei cittadini ad essere informati da giornalisti liberi e indipendenti».

A Parma riprenderà il confronto con l'Ad di 'Gazzetta di Parma srl', Matteo Montan, disponibile a convocare il sindacato per discutere nel merito i problemi dei giornalisti non-dipendenti entro fine luglio. A Piacenza, invece, si assiste a una totale indisponibilità al confronto da parte dell'avvocato Alessandro Miglioli, vicepresidente di 'Editoriale Libertà'.

«Atteggiamento che ha portato i giornalisti non-dipendenti del quotidiano di Piacenza a proclamare, sotto l'egida di Aser e Fnsi, uno stato di agitazione con sciopero della firma da domenica 15 luglio e per una settimana», spiega in una nota l'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna.

I lavoratori, inoltre, fanno appello al Prefetto di Piacenza per la convocazione di un tavolo istituzionale «in difesa del diritto dei cittadini ad essere informati da giornalisti liberi e indipendenti, anche dal bisogno materiale», prosegue il sindacato.

Va avanti, quindi, pur con toni diversi, la mobilitazione dei collaboratori di 'Gazzetta di Parma' e 'Libertà di Piacenza'. L'assemblea dei giornalisti precari di Parma ha deciso di 'congelare' lo stato di agitazione in attesa degli sviluppi sindacali. Costretti ad una scelta opposta, invece, i colleghi giornalisti e fotografi non-dipendenti di 'Libertà di Piacenza'.

«'Libertà', dopo decenni di contratti solo verbali, e a seguito di mesi di incertezza sul 'quantum' attorno al pagamenti dei pezzi, in questi giorni sta proponendo singolarmente ai collaboratori dei contratti-capestro che non rispettano l'Accordo sul lavoro autonomo Fnsi-Fieg contenuto nel CNLG in vigore. Pagamenti sotto il minimo contrattuale e nessun riconoscimento dei rimborsi spese non sono condizioni minime di garanzia per la dignità della professione giornalistica. Per questo, a partire da domenica 15 luglio - scrivono Aser e Fnsi – i giornalisti non dipendenti di 'Libertà' rinunceranno alla firma con l'apertura formale di uno stato di agitazione che non preclude altre forme di protesta se l'azienda non tornerà a dialogare».

Ribadendo il pieno sostegno al lavoro sindacale di Assostampa e Federazione, spiegano i giornalisti precari di 'Libertà', «facciamo appello all'Illustrissimo prefetto di Piacenza, dottor Maurizio Falco, al quale chiediamo di intervenire facendosi promotore della convocazione di un tavolo di 'raffreddamento' tra Aser, Fnsi ed 'Editoriale Libertà'. In gioco, in queste vertenze, oltre alla dignità professionale, c'è il diritto dei cittadini di essere informati da giornalisti liberi e indipendenti»

PER APPROFONDIRE
Di seguito il comunicato sindacale (che sarà pubblicato domenica 15 luglio) con cui il Cdr del quotidiano 'Libertà', informando i lettori dello sciopero delle firme, si schiera al fianco dei colleghi non-dipendenti e invita l'azienda a riprendere il confronto.

Cari lettori,
da oggi, domenica 15 luglio e per una settimana, i giornalisti non-dipendenti del quotidiano Libertà hanno deciso di astenersi dalla firma degli articoli proclamando insieme ad Aser e Fnsi uno stato di agitazione che prevede come prima iniziativa di protesta lo sciopero delle firme qualora l'azienda non riprenda il tavolo sindacale per affrontare, e risolvere, i problemi sollevati da sindacato e collaboratori. Il Comitato di Redazione di Libertà è al fianco dei colleghi. Servizi di apertura di pagina pagati anche 12 euro lordi – ben al di sotto, secondo il sindacato, della soglia minima prevista dall'accordo sul lavoro autonomo contenuto nel contratto di lavoro giornalistico in vigore firmato da Fnsi e Fieg –, la mancata corresponsione dei rimborsi spese per i servizi concordati e la rimodulazione unilaterale dei compensi decisa dall'azienda sono gli elementi che i collaboratori giornalisti denunciano. Invitiamo l'azienda a riprendere il dialogo, ed esprimiamo solidarietà alle azioni che sindacato e assemblea dei giornalisti e fotografi non-dipendenti vorranno mettere in campo per superare questa situazione oggi non più tollerabile.

@fnsisocial

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