«L'azienda editrice del Mattino ha comunicato al Cdr l'ennesimo taglio ai compensi dei collaboratori delle province, l'ultimo di una lunga serie di tagli che colpiscono quei colleghi che, con il loro lavoro, rappresentano la spina dorsale del giornale». Lo denunciano Federazione nazionale della Stampa italiana e Sindacato unitario giornalisti della Campania che, in una nota congiunta, spiegano: «Gli articoli fino a 2.500 battute, quindi la maggior parte dei pezzi, passeranno dalla cifra, già bassissima, di 9 euro lordi a 7 euro. Peraltro, tale intervento che penalizza i colleghi delle province, aumenta ulteriormente il divario inaccettabile tra i colleghi che lavorano a Napoli e quelli che lavorano nel resto della Campania dividendo di fatto i giornalisti in quelli di serie A e di serie B».
Le redazioni dei giornali, incalza il sindacato, «ormai sono ridotte all'osso e il lavoro dei collaboratori è fondamentale per la realizzazione del giornale. Senza il loro impegno quotidiano i giornali non arriverebbero in edicola. I compensi dei giornalisti devono rispettare una soglia che garantisca la dignità dei lavoratori e della professione, presupposti fondamentali per una informazione corretta e per il diritto stesso dei cittadini ad essere informati. È venuto il momento – concludono Fnsi e Sugc – che si stabilisca al tavolo con il governo un equo compenso che impedisca agli editori di calpestare diritti sanciti dalla nostra Costituzione».