Pieno sostegno di Fnsi e Sugc allo sciopero di due giorni indetto all'unanimità dall'assemblea dei giornalisti del Mattino. «I colleghi – spiega il sindacato – hanno scoperto per caso che nelle pagine del giornale c'era una pubblicità con l'annuncio di vendita dell'edificio di via Chiatamone 65 che da oltre 60 anni è la sede del quotidiano più grande del Mezzogiorno». Il tutto a trattativa ancora in corso e senza alcuna comunicazione al Cdr.
«Non è la prima volta – incalzano Federazione nazionale e Associazione regionale di Stampa – che l'editore agisce in totale dispregio dei corretti rapporti sindacali. È necessario dare un segnale forte e reagire per contrastare atteggiamenti oramai intollerabili». Anche di questo si discuterà nella consulta dei Cdr convocata per giovedì a Roma presso la sede della Federazione nazionale della Stampa italiana.
PER APPROFONDIRE
Di seguito il comunicato del Cdr del Mattino.
L’assemblea de "Il Mattino", convocata ad horas dal Cdr, ha votato all’unanimità due giorni di sciopero da effettuare oggi 19 giugno 2018, ad horas, a giornale già parzialmente lavorato, e domani, 20 giugno 2018, dopo aver appreso della pubblicazione di un’inserzione pubblicitaria, destinata al numero di domani del quotidiano, sulla vendita dello storico palazzo di via Chiatamone 65 in cui è sita la redazione centrale dal 1962. La redazione aveva espresso il suo parere e si era detta preoccupata per lo spostamento di sede, comprendendo i motivi di risparmio economico, ma lamentando la perdita di centralità geografica e culturale e aprendo una trattativa sulle condizioni di sicurezza presso la nuova sede destinata. L’annuncio pubblicitario in fase di trattative sindacali e in assenza di risposte da parte dell’azienda è una provocazione che non poteva essere accolta diversamente: tre erano i giorni di sciopero già proclamati e finora non utilizzati per un atto di responsabilità. La redazione de "Il Mattino", riunita in assemblea permanente nelle prossime ore, deciderà le strategie da intraprendere.