“Bene ha fatto il Comitato di redazione de L’Unità a rivendicare nuovamente il tavolo del confronto sindacale con chi ha annunciato di voler acquisire la testata. Si tratta di avere chiarezza riguardo a due temi fondamentali ed ineludibili: il piano editoriale, che deve tenere conto della storia e dell’ancoraggio culturale del giornale e garanzie, le più ampie e concrete possibili, rispetto ai livelli occupazionali.
Prima si affronteranno tali questioni, facendo chiarezza sulla prospettiva fugando ogni ambiguità, e maggiore sarà la solidità della nuova impresa editoriale volta a far tornare il quotidiano di Antonio Gramsci in edicola”. Roma, 24 ottobre 2014
IL CDR: PER L’UNITÀ UN FUTURO DI ALTO PROFILO
I lavoratori e le lavoratrici dell'Unità hanno accolto con grande interesse l'annuncio del Pd che è stata individuata una soluzione per il giornale fondato da Antonio Gramsci e che una proposta di acquisto sarà presentata entro il 31 ottobre, scadenza limite indicata dai liquidatori per evitare il fallimento che sarebbe disastroso per il quotidiano, per i giornalisti e per i poligrafici.
Tuttavia questo non basta. Serve un serio e solido progetto di rilancio, un piano editoriale che tutelando il profilo politico di sinistra del giornale e il suo ancoraggio culturale sia in grado di costruire il futuro de l'Unità e di garantirne il ruolo centrale nel panorama editoriale. Su questo progetto numerosi esponenti della cultura e della scienza sono pronti a scendere in campo per dare una prospettiva a un quotidiano che ha segnato la storia del Paese.
Per questo il Comitato di redazione de l’Unità esprime preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate dall’editore Guido Veneziani nel giorno dell’annuncio del suo interessamento per l’acquisizione della testata, che sono apparse in contrasto non solo con la lunga storia del quotidiano ma soprattutto con la funzione che oggi esso è chiamato a svolgere nella battaglia per la ricostruzione del Paese, nel segno dell'equità, della giustizia sociale e della difesa dei diritti e del lavoro.
Questa per noi è la vera sfida per dare un futuro solido a l'Unità. E in questa sfida non si può ignorare che salvare il giornale significa anche salvaguardare l’occupazione dei giornalisti e dei poligrafici, un tema che troppo spesso è stato lasciato pericolosamente in sospeso in queste settimane. Per questo torniamo a chiedere con insistenza l’apertura immediata di un tavolo sulla vertenza Unità nel quale discutere con gli interlocutori con impegno, serietà e senso di responsabilità il piano editoriale e i livelli occupazionali.
Il nostro obiettivo è far tornare nelle edicole prima possibile un giornale nuovo e coraggioso che sappia rilanciare con intelligenza nel futuro una storia lunga novant'anni che ha espresso le migliori energie, politiche e culturali, per il cambiamento dell'Italia. 24 ottobre 2014
Il cdr
L'UNITÀ DEVE TORNARE IN EDICOLA. E' GIÀ TRASCORSO TROPPO TEMPO DALLA CHIUSURA
OGNI SFORZO DEVE ESSERE FATTO PER RAGGIUNGERE QUESTO IMPORTANTE OBIETTIVO
“L’annuncio della esistenza di una proposta di acquisto per “l’Unità”, che dovrebbe concretizzarsi entro venerdì 31 ottobre, da parte dell’editore Guido Veneziani, costituisce una svolta positiva nella tormentata vicenda dello storico giornale della sinistra italiana che dovrebbe portare al ritorno del quotidiano fondato da Antonio Gramsci nelle edicole del Paese.
La Federazione Nazionale della Stampa auspica che questo annuncio si concretizzi nei tempi più rapidi possibili e condivide la richiesta, avanzata dal Comitato di redazione, dell’avvio di un urgente confronto sindacale. Confronto che deve avere al centro due questioni prioritarie: il progetto di giornale il cui obiettivo deve essere quello di mantenere l’ancoraggio alla sua lunga storia e tradizione culturale e la più ampia tutela dell’occupazione.
La FNSI sarà al fianco del Cdr e della redazione nei prossimi difficili passaggi di questa vertenza. Roma, 23 ottobre 2014
SVOLTA POSITIVA PER LA VICENDA UNITÀ
Dopo lunghe settimane di silenzio il Pd rompe gli indugi e annuncia di aver individuato una soluzione solida e credibile per riportare in edicola in tempi brevi il giornale di Antonio Gramsci.
In un colloquio con il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi il cdr ha avuto delucidazioni sull'operazione che avrà come socio di maggioranza l'editore Guido Veneziani e che verrà concretamente avviata con una proposta di acquisto ai liquidatori entro il prossimo 31 ottobre.
Le rappresentanze sindacali giudicano positivamente l'ipotesi prospettata, rimarcando al contempo la necessità di avviare fin da ora un confronto con i protagonisti dell'operazione sul progetto di rilancio del giornale, che dovrà prevedere garanzie sia sull'ancoraggio della testata alla sua lunga storia e alla tradizione culturale, sia sui livelli occupazionali. Roma, 24 ottobre 2014
Il Cdr de l'Unità
SVOLTA PER L'UNITÀ, PD ANNUNCIA SOLUZIONE
VERSO RITORNO IN EDICOLA. CDR, GUIDO VENEZIANI NUOVO SOCIO
L'Unità si avvia a una nuova 'resurrezione'. Per la terza volta nella sua storia il quotidiano fondato 90 anni fa da Antonio Gramsci è stato costretto, a fine luglio, a lasciare le edicole, e per la terza volta si prepara a rinascere. La svolta - anticipata oggi dal Corriere della Sera e confermata dal tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, al cdr - grazie a Guido Veneziani, editore di riviste di gossip come 'Stop', 'Top' e 'Vero', che si è fatto avanti riservandosi di formalizzare una proposta di acquisto ai liquidatori entro il 31 ottobre.
Veneziani - a quanto si apprende - sarebbe pronto a mettere sul piatto una cifra sui 10 milioni di euro, chiudendo così la partita del concordato e diventando socio di maggioranza della nuova società editrice dell'Unità, nella quale salirebbe anche la quota del Pd (rispetto allo 0.069% con cui era presente nella Nie), lasciando spazio anche all'ingresso di nuovi soci fino a una partecipazione del 44%. Della partita farebbe parte anche Maurizio Mian, già socio di minoranza del giornale, che entrerebbe nella Fondazione costituita dal Pd e destinata probabilmente a rilevare anche il quotidiano Europa, la tv Youdem, oltre alla partecipazione di minoranza nell'Unità e allo svolgimento di alcune attività sotto lo stesso marchio.
Dopo "lunghe settimane di silenzio", per la redazione è una boccata di ossigeno: il cdr giudica "positivamente l'ipotesi prospettata", ma chiede un incontro in tempi rapidi con il nuovo editore 'in pectore' per avere chiarimenti nel merito "sul progetto di rilancio del giornale, che dovrà prevedere garanzie - sottolinea la rappresentanza sindacale - sia sull'ancoraggio della testata alla sua lunga storia e alla tradizione culturale sia sui livelli occupazionali". In primo luogo - spiegano dalla redazione - bisognerà capire se l'interesse di Veneziani riguarda solo la testata, e quindi il 'marchio' Unità, o il ramo d'azienda, cioè anche giornalisti e lavoratori e in tal caso quali garanzie intenda offrire in termini occupazionali. Ma c'è anche un problema politico, di coerenza con la tradizione e la storia del quotidiano: un aspetto che aveva spinto la redazione a bocciare come 'irricevibile' la proposta presentata nei mesi scorsi da Daniela Santanchè, 'pasionaria' del centrodestra. Bonifazi rivendica lo "sforzo del Pd", parla di "punto di arrivo di una vicenda difficile e dolorosa" e ci tiene a sgombrare il campo dalle polemiche. "In questi mesi – sottolinea - ci siamo confrontati con molti interlocutori interessati alla rinascita dell'Unità. Nessuno di loro era mosso da spirito di parte e li ringraziamo tutti per la serietà dimostrata. Abbiamo preso una decisione esclusivamente tecnica, che tenesse conto e avesse a cuore i gravi problemi della testata e dei lavoratori". Di qui la scelta di un editore come partner. All'Unità restano alla finestra, in attesa che dopo settimane di indiscrezioni - si era parlato anche di un interessamento di Matteo Arpe - arrivi finalmente un'offerta concreta. Se l'operazione andrà in porto, il quotidiano potrebbe tornare presto in edicola. (di Angela Majoli) (ROMA, 22 OTTOBRE - ANSA)
PD A CDR UNITÀ, INDIVIDUATA SOLUZIONE
GUIDO VENEZIANI SOCIO MAGGIORANZA, PROPOSTA ACQUISTO ENTRO 31/10
Svolta positiva per la vicenda Unità. Il Pd, spiega il cdr del quotidiano, "annuncia di aver individuato una soluzione solida e credibile per riportare in edicola in tempi brevi il giornale". L'operazione "avrà come socio di maggioranza l'editore Guido Veneziani" e verrà "avviata con una proposta di acquisto ai liquidatori entro il 31 ottobre".
"Dopo lunghe settimane di silenzio - scrive il comitato di redazione dell'Unità in una nota - il Pd rompe gli indugi e annuncia di aver individuato una soluzione solida e credibile per riportare in edicola in tempi brevi il giornale di Antonio Gramsci. In un colloquio con il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi il cdr ha avuto delucidazioni sull'operazione che avrà come socio di maggioranza l'editore Guido Veneziani e che verrà concretamente avviata con una proposta di acquisto ai liquidatori entro il prossimo 31 ottobre".
Le rappresentanze sindacali "giudicano positivamente l'ipotesi prospettata, rimarcando al contempo la necessità di avviare fin da ora un confronto con i protagonisti dell'operazione sul progetto di rilancio del giornale, che dovrà prevedere garanzie sia sull'ancoraggio della testata alla sua lunga storia e alla tradizione culturale - conclude la nota - sia sui livelli occupazionali". (ROMA, 22 OTTOBRE - ANSA)
EDITORIA: BONIFAZI, DECISIONE PRESA PER FUTURO UNITÀ
"Siamo felici che l'assemblea dei giornalisti e dei lavoratori de L'Unità abbia accolto positivamente lo sforzo del Pd e il punto di arrivo di una vicenda difficile e dolorosa" afferma Francesco Bonifazi, tesoriere del Partito democratico. "Vogliamo dissipare alcune polemiche: nessuna offerta era connotata politicamente. In questi mesi - prosegue - ci siamo confrontati con molti interlocutori interessati alla rinascita de L'Unità. Nessuno di loro era mosso da spirito di parte e li ringraziamo tutti per la serietà dimostrata. Abbiamo preso una decisione esclusivamente tecnica, che tenesse conto e avesse a cuore i gravi problemi della testata e dei lavoratori". (ROMA, 22 OTTOBRE - ANSA)
EDITORIA: VENEZIANI, FARO' DELL'UNITÀ UN GIORNALE POPOLARE
"DA RILANCIARE CON MARKETING MA MARCHIO ANCORA FORTE"
"Abbiamo raggiunto un fantastico accordo con il Pd. Entro la fine di ottobre faremo un'offerta per l'acquisizione dell'Unità". Lo afferma al Corriere della Sera, Guido Veneziani, editore di riviste come Stop, Vero, Rakam e Miracoli. Sui 30 milioni di debiti e i 56 giornalisti che lascia l'Unità, Veneziani afferma: "Non credo che pagheremo 30 milioni di debiti, ma ci assumeremo il nostro compito in modo importante. È prematuro parlare di organico, ma sarà più snello". "L'Unità è l'unico vero quotidiano nazionale – spiega quindi -. E ha un potenziale incredibile. Si sono messi d'impegno per ridurlo cosi'". Su come si concili un editore di riviste di gossip con un quotidiano politico, Veneziani replica: "Mi si offende se si parla di gossip. Vero è una rivista familiare, di intrattenimento e approfondimento, con firme importanti. Poi, certo, la Clerici la mettiamo in copertina perché vende". Sulla nuova Unità, Veneziani fa sapere: "voglio fare un giornale popolare, nell'accezione positiva del termine. Non sarà il Sun, naturalmente: per intenderci, non ci saranno le donne nude. Certo, se becchiamo la fidanzata di Berlusconi nuda la pubblichiamo". Intervistato anche dalla Stampa, Veneziani spiega: "voglio l'Unità perché credo che sia un affare", "da rilanciare con le opportune operazioni di marketing, d'accordo. Ma con un marchio ancora forte e un bacino di lettori veramente ampio. Specie adesso, con il segretario del Pd che è il primo ministro e un comunicatore perfino più efficace di Berlusconi". (ROMA, 23 OTTOBRE - ANSA)
FNSI: RUOLO FONDAMENTALE ASSEGNATO AL PARTITO DI RIFERIMENTO, IL PD
TRASCORSO TROPPO TEMPO, L'UNITÀ DEVE TORNARE IN EDICOLA
"SERVE OGNI SFORZO PER RAGGIUNGERE QUESTO IMPORTANTE OBIETTIVO"
La Federazione nazionale della stampa italiana segue con grande attenzione e preoccupazione la vicenda del quotidiano storico della sinistra italiana "l'Unità". Da troppo tempo il giornale manca dalle edicole ed i lavoratori (giornalisti e poligrafici) sono in cassa integrazione, mentre i collaboratori hanno perso il lavoro. Se esiste una prospettiva di intervento di uno o più imprenditori che, nella salvaguardia della storia di questa testata, sono disposti ad intervenire, occorre che tutti, con senso di responsabilità, lavorino perché questo obiettivo venga raggiunto.
Un ruolo fondamentale, per il suo raggiungimento, è assegnato al partito di riferimento del giornale, il Pd, il cui impegno ha un valore importante e può positivamente contribuire a tale scopo. Dal Pd, peraltro, è attesa un'iniziativa per la sistemazione delle attività editoriali che ad esso si richiamano o sono riconducibili, come nel caso anche dell'annunciata chiusura del quotidiano "Europa", che nella testata porta un esplicito riferimento ai democratici.
Per l'Unità, entro venerdì 31 ottobre dovranno esservi le manifestazioni di interesse per rilevare l'azienda, oggi in liquidazione. La Fnsi auspica che vi sia una svolta e, finalmente, si avviino le procedure per rieditare il giornale fondato da Antonio Gramsci. Se così non fosse si perderebbero posti di lavoro in un settore già pesantemente penalizzato e si metterebbe fine ad una voce significativa e importante nel panorama informativo italiano. Chi provocasse questo si assumerebbe una responsabilità davvero grave. Roma 20 ottobre 2014