Eraclito Corbi colpisce ancora. Non contento di aver sfruttato per anni decine di colleghi non pagandoli e promettendo loro in cambio il tesserino da pubblicista, questa volta ha pensato bene di licenziare 4 giornalisti dell’organico del Corriere Laziale. Ma per non smentirsi l’ha fatto, ancora una volta, violando le leggi e il contratto. La Edilazio92, infatti, ha la singolare pretesa di applicare ai suoi dipendenti giornalisti soltanto una parte del Cnlg; ovviamente omettendo quella che sancisce i diritti dei lavoratori: in particolare quello della rappresentanza sindacale e l’allegato D che regola la prassi degli stati di crisi.
Così quattro colleghi si sono visti recapitare una lettera di licenziamento in tronco, le motivazioni sarebbero una non dimostrata perdita economica e la conseguente soppressione di posti di lavoro in esubero.
“Se fosse una barzelletta sarebbe della serie “Senza Parole” - afferma il segretario dell’Asr Paolo Butturini - purtroppo è la drammatica precipitazione di una vicenda che l’Asr ha denunciato da tempo e che ha portato l’Ordine del Lazio a sospendere Corbi per un anno dall’Albo dei Pubblicisti.
Respingiamo il provvedimento della Edilazio92 e segnaliamo che questi licenziamenti vengono decisi da un’azienda che in questi anni ha incamerato milioni di euro di fondi pubblici senza mai rendere conto a nessuno di come fossero spesi.
Purtroppo la sciagurata decisione del Consiglio Nazionale dell’Ordine, che ha sospeso il provvedimento comminato a Corbi dall’Ordine del Lazio, è stata interpretata dal presidente di Edilazio92 come una patente di impunità, il cui frutto avvelenato sono quattro colleghi sbattuti sulla strada dall’oggi al domani.
Spero che tutte le istituzioni della categoria si mobilitino per difendere la dignità della professione violentata da un signore che siede indegnamente nel Consiglio Nazionale del nostro Ordine Professionale.
L’Asr ha già dato mandato al suo legale, Raffaele Nardoianni, di approntare tutti gli strumenti legali per rigettare questo barbaro modo di gestire le relazioni sindacali. Ovviamente, qualora Corbi intendesse tornare sui suoi passi, l’Asr si dichiara fin da ora disponibile a trattare secondo le regole che governano il confronto fra le parti”.