È stato firmato al ministero del Lavoro l'accordo che chiude la procedura formale per la cassa integrazione a zero ore - per 24 mesi a decorrere dal primo agosto - per i lavoratori dell'Unità, che ha cessato le pubblicazioni. L'intesa riguarda 88 persone tra cui 66 giornalisti e 17 poligrafici. La Federazione della stampa, le associazioni regionali di stampa interessate e il cdr del quotidiano hanno ribadito in una nota verbale di ritenere essenziale che, nel caso di un'eventuale ripresa delle pubblicazioni, anche con altra compagine societaria, la curatela richiami in servizio i giornalisti in cigs.
Nel frattempo la Fnsi ha deliberato di anticipare da settembre il trattamento di cassa integrazione dal suo fondo di solidarietà gestito presso l'Inpgi.
Resta aperto sul sito della Federazione della stampa lo spazio gestito autonomamente dai colleghi dell'Unità. (ROMA, 7 AGOSTO - ANSA)
L'UNITÀ SOSPENDE LE PUBBLICAZIONI DAL PRIMO AGOSTO
"Fine della corsa. Dopo tre mesi di lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l'Unita'": così il cdr dell'Unità annuncia la sospensione delle pubblicazioni, spiegando che "gli azionisti non hanno trovato l'intesa su diverse ipotesi che avrebbero comunque salvato il giornale". Il cdr parla di "giorno di lutto per la democrazia". "Fine della corsa. Dopo tre mesi di lotta, ci sono riusciti: hanno ucciso l'Unita'", si legge nella nota diffusa dal comitato di redazione. "I lavoratori sono rimasti soli a difendere una testata storica. Gli azionisti non hanno trovato l'intesa su diverse ipotesi che avrebbero comunque salvato il giornale. Un fatto di gravità inaudita, che mette a rischio un'ottantina di posti di lavoro in un momento di grave crisi dell'editoria. I lavoratori agiranno in tutte le sedi per difendere i propri diritti. Al tempo stesso, con la rabbia e il dolore che oggi sentiamo, diciamo che questa storia non finisce qui. Avevamo chiesto senso di responsabilità e trasparenza a tutti i soggetti, imprenditoriali e politici. Abbiamo ricevuto irresponsabilità e opacità. Questo lo grideremo con tutta la nostra forza. Oggi è un giorno di lutto per la comunita' dell'Unita', per i militanti delle feste, per i nostri lettori, per la democrazia. Noi continueremo a combattere guardandoci anche dal fuoco amico". Roma, 29 luglio 2014
ROSSI (FNSI): UNA NOTIZIA CHE NON AVREMMO VOLUTO RICEVERE È PURTROPPO ARRIVATA. IL SINDACATO SARÀ VICINO AI COLLEGHI NELLE AZIONI CHE SI RENDERANNO NECESSARIE
“La notizia che non avremmo voluto ricevere è purtroppo arrivata: l'Unità dal primo agosto sospende le pubblicazioni e tutti i lavoratori - giornalisti, amministrativi e poligrafici - saranno posti in Cassa integrazione a zero ore. I collaboratori perderanno il lavoro. Una svolta drammatica, purtroppo temuta e quasi annunciata in questi mesi di continui rinvii e di rimpallo di responsabilità tra azienda e politica. Ora tutti gli sforzi debbono essere posti nello sforzo per tentare il ritorno in edicola e per salvaguardare i diritti dei lavoratori dipendenti, che da tre mesi non ricevono gli stipendi, e dei collaboratori.Il Sindacato nazionale dei giornalisti, assieme alle Associazioni regionali, esprime solidarietà a tutti i lavoratori del giornale e conferma che intende affiancare i colleghi de l'Unità nelle azioni che si renderanno necessarie per tutelarne i diritti”. Roma, 29 luglio 2014
CONFERENZA STAMPA CON IL SEGRETARIO DELLA FNSI
UNITÀ: CDR, IMPRENDITORI PRONTI ENTRARE MA SERVE ACCORDO POLITICO
Ci sono diversi imprenditori pronti ad entrare nella partita dell'Unità e a ridare linfa finanziaria alla testata. Sono già arrivate tre offerte "per diversi milioni di euro". E una soluzione potrebbe anche essere quella dell'azionariato popolare per l'acquisizione della testata, "ed è cosa ben diversa dalla sottoscrizione". Una possibile e auspicata data di ritorno in edicola potrebbe essere, chissà, il giorno di chiusura a Bologna della Festa nazionale dell'Unità, il 7 settembre. Ma innanzi tutto "vogliano un accordo politico che garantisca la storia del giornale e l'autonomia della redazione". Questa storia "è una ferita, non solo professionale, ma etica". Lo dice il Cdr dell'Unità nella conferenza stampa dell'ultimo (per ora) giorno di vita della testata nata 90 anni fa.
Nella sede di via Ostiense ci sono anche il segretario della Fnsi, Franco Siddi, rappresentanti dell'Associazione stampa romana, e c'è anche Stefano Fassina, del Pd, venuto a portare la personale solidarietà alla redazione. Il Cdr parte dai numeri: le edizioni di ieri e di oggi del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, ieri con il titolo "ci hanno ucciso" e oggi con il titolo "L'Unità è viva", sono andate a ruba: 60mila copie per giorno, "a conferma - dice Umberto De Giovannangeli - che il giornale teneva e tiene in fatto di copie vendute. E oggi non stiamo facendo il funerale a un vetusto amico di famiglia ma rivendichiamo e parliamo di un giornale vivo, e il titolo di oggi non è solo un augurio ma una volontà di battaglia che continua". E ha riferito di migliaia di telefonate, di e-mail e di appelli arrivati "da amici, da lettori e, se possiamo ancora usare questa parola, compagni che ci hanno invitati ad andare avanti". La vicenda dell'Unità "è innanzi tutto - aggiunge - una vicenda politica, anche se qualcuno preferirà raccontarla con i numeri che a volte ingigantiscono o ridimensionano, a seconda degli obiettivi, i debiti. L'assenza da domani nelle edicole è una sconfitta della politica e di quelle forze che all'Unità hanno sempre fatto riferimento ed è una sconfitta della democrazia, un impoverimento per il nostro sistema, per la dialettica".
A sua volta Bianca Di Giovanni, anche lei del Cdr, sottolinea che quella che è finora mancata "è la volontà politica di lasciare aperto questo giornale. Volevamo ci fosse un accordo politico preventivo all'assemblea dei soci" che ha decretato la fine invece del giornale. "Non c'è stato, ci sono visioni diverse e non si è arrivati a un accordo. Noi vogliamo un accordo nel rispetto di un prodotto che nella sua storia si è nutrito anche nell'autonomia della redazione nei confronti della politica". E ha aggiunto: "Non vogliamo accusare l'uno o l'altro, ma difendere 80 posti di lavoro e una storia. Chiediamo che si trovi un'intesa con cui far ripartire questa storia". E Simone Collini, terzo componente del Cdr, non ha mancato di sottolineare che nonostante gli stipendi non siano pagati da aprile "abbiamo continuato a lavorare, dicendo che non saremmo stati noi a far sparire l'Unità dalle edicole.
Non dobbiamo tifare per l'uno o per l'altro, sarà il tribunale di Roma a decidere e nominare il commissario liquidatore", che si relazionerà con i due liquidatori (D'Innel e Papa) chiamati a valutare le proposte circa il futuro della testata e della redazione. Al momento le proposte devono coinvolgere l'una e l'altra insieme, ma trascorsi 60 giorni, prorogabili di altri 60, scatterebbe la liquidazione fallimentare e a quel punto il rischio è che qualcuno acquisisca la sola testata, con forte pregiudizio della sorte occupazionale degli 80 tra giornalisti e altri che lavorano all'Unità. I due liquidatori costituiscono oggi ancora una sorta di tutela, ma tempo qualche mese e il quadro potrebbe essere ben diverso. Per questo viene sollecitata una soluzione che passi ancora per un accordo politico.
C'è rammarico per il fatto che anche l'edizione web dell'Unità debba chiudere. Una soluzione temporanea a questo aspetto particolare arriva dalla Fnsi, come ha annunciato il segretario Siddi: ogni giorno il sito avrà una 'finestra' sull'Unità, così da tenere viva l'attenzione sulla vicenda. "Anche il governo - ha detto Siddi - deve avere come bussola l'idea che il pluralismo deve reggere. Servono imprenditori che siano seri e non da piccoli rabbocchi. Il Pd e il governo devono fare la loro parte. È il momento di far capire che se non c'è un sostegno pubblico al settore dell'editoria, con regole e criteri, non c'è possibilità che il sistema regga. Il rischio è la nascita di imprese truffaldine". E nel fare un rapido sunto degli stati di crisi di testate in Italia, Siddi ha osservato: "Oggi abbiamo in giro molti nemici. Una volta c'era più attenzione a come e cosa fare per ripartire una testata. Oggi c'è una crisi di sistema reale, abbiamo avuto 997 posti di lavoro giornalistico persi in questi anni, i ricavi editoriali quest'anno sono in flessione del 50%, pubblicità in calo del 12%". Il segretario della Fnsi ha ribadito che l'intervento pubblico nell'editoria "non è uno spreco, se fatto bene. E invece c'è nella politica, anche nella sinistra, chi pensa non sia così". Le conclusioni sono ancora di De Giovannangeli: "Quella dell'Unità "è una grande storia politica che non finisce oggi e che racconta di vinti e vincitori, ma noi non ci sentiamo sconfitti. Coloro che pensano di aver raggiunto l'obiettivo di farci sparire non credo che siano i vincitori... Abbiamo legato la nostra scelta professionale a una scelta valoriale. Questa storia è una ferita, non solo professionale ma etica. Noi abbiamo fatto di tutto per continuare a vivere. Se ci chiedete come ci sentiamo, non si può non dire che ci sentiamo di merda...". (ROMA, 31 LUGLIO - AGI)
CDR UNITA', TRATTATIVE IN CORSO, APERTO SITO PER AGGIORNAMENTI
"Sappiamo che molti soggetti interessati, Pd in primis, stanno lavorando per trovare una soluzione adeguata per il giornale fondato da Antonio Gramsci. In attesa di un esito positivo delle trattative in corso, noi giornalisti e poligrafici del giornale vogliamo continuare a parlare al nostro mondo. Abbiamo aperto un sito, unita.info/, che fornirà informazioni sulla nostra vicenda fino a quando non torneremo in edicola". E' quanto scrive in una nota il cdr de L'Unità, che dal primo agosto non è più in edicola.
"Nel (troppo) breve periodo di liquidazione - si legge nella nota - non si è riusciti a trovare un'intesa politica su offerte che pure erano state presentate. Abbiamo salutato i nostri lettori con il titolo: l'Unità è viva. E con una promessa: quello non era l'ultimo numero".
Il cdr fa quindi un appello al Pd per poter essere presente a Bologna nel giorno di apertura della festa nazionale de l'Unità. "In quella sede - annuncia - terremo una conferenza stampa per raccontare la nostra storia e condividerla con i nostri lettori. Invitiamo tutti i volontari che in questi giorni si stanno impegnando nelle feste a sostenere le nostre iniziative". (ROMA 4 AGOSTO - ADNKRONOS)
UNITÀ: SPAZIO APERTO AI COLLEGHI ONLINE SUL SITO FNSI
Si chiama 'L'Unità è viva' lo spazio messo a disposizione sul sito della Federazione nazionale della stampa per i colleghi del quotidiano fondato da Antonio Gramschi, che dal primo agosto non è più in edicola.
Il sito Fnsi rilancia l'appello rivolto al Pd dal comitato di redazione del giornale con la richiesta di essere presenti a Bologna nel giorno di apertura della Festa nazionale dell'Unità, in programma dal 27 agosto al 7 settembre. (ROMA, 5 AGOSTO - ANSA)
EDITORIA: GUERINI, CDR 'UNITA'' BENEVENUTO A FESTA BOLOGNA
RACCONTEREMO STORIA QUOTIDIANO CHE CONTINUERA'
"Il Cdr dell'Unità è il benvenuto alla Festa nazionale di Bologna. Sarà l'occasione per raccontare la storia del quotidiano, una storia che siamo convinti continuerà''. Lo afferma il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. (ROMA, 4 AGOOSTO - ADNKRONOS)
EDITORIA: ZAMPA, SI' A 'L'UNITA'' A INAUGURAZIONE FESTA BOLOGNA =
"Raccolgo l'appello lanciato dai giornalisti dell'Unità e sono certa che si troverà un accordo secondo il quale il giornale possa essere presente all'inaugurazione della Festa nazionale del partito democratico". Così dichiara Sandra Zampa, vicepresidente del Partito democratico - "Mi impegnerò perché si possa avere al nostro fianco, come sempre, l'Unità che ci ha rappresentati, accompagnati negli anni del cambiamento e che non ha mancato di essere critico e costruttivo quando era necessario. Spero ancora sia possibile trovare anche una condizione per una ripresa dell'attività del giornale", conclude. (ROMA, 5 AGOSTO - ADNKRONOS)
EDITORIA: CDR UNITA' CHIEDE INCONTRO URGENTE A RENZI
Dal Cdr de L'Unità arriva un appello a Renzi e la richiesta di un incontro urgente con lo stesso premier. "La nostra storia -si legge in una nota- non finisce qui. Questa è la promessa che il segretario del Pd Matteo Renzi ha voluto inviare alla redazione de L'Unità nelle ore drammatiche della sospensione delle pubblicazioni e della messa in cigs di tutti i dipendenti. prendiamo sul serio le parole del presidente del Consiglio. Per questa ragione, il cdr chiede un incontro urgente a Matteo Renzi e anche al presidente del Pd Matteo Orfini, nella certezza che il nostro appello verrà accolto".(ROMA, 30 LUGIO - ADNKRONOS)
UNITA': OGGI CDR INCONTRA PRESIDENTE PD ORFINI
Il comitato di redazione de l'Unità incontrerà oggi alle 18 il presidente del Pd Matteo Orfini. Lo rende noto un comunicato. (ROMA, 30 LUGLIO - AGI)
UNITÀ: IOANNUCCI, DISPONIBILE A METTERE I FONDI
"Sono stata l'unico socio (società Pei) che ha sempre votato per la continuità del giornale e l'ho ribadito anche nell'assemblea di ieri dichiarando la mia disponibilità a mettere i fondi richiesti dai liquidatori per continuare le pubblicazioni". A sottolinearlo è Maria Claudia Ioannucci, azionista de l'Unità, all'indomani dell'annuncio da parte della "Nuova iniziativa editoriale" dello stop alle pubblicazioni del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. "In particolare - ricorda Ioannucci - ho chiesto anche che venisse revocata la procedura di liquidazione in modo che si potesse proseguire con la stessa squadra di oggi, evitando il rischio che una newco potesse scegliere chi tenere e chi mandare via".
Maria Claudia Ioannucci ricorda che "tale linea di disponibilità a finanziare la continuità aziendale è stata da me tenuta in tutte le assemblee, come si evince dagli stralci dei verbali. Cosa che invece altri, come ad esempio l'azionista Fago (che pure sembra godere dei favori della redazione), non ha mai dichiarato, come si evince dagli stessi verbali, preferendo probabilmente puntare ad appropriarsi del marchio per gestirlo con una nuova società".
"Ritengo - conclude l'azionista - per amore di chiarezza e per rispetto sia dei sacrifici sin qui fatti dai giornalisti, dai poligrafici e da tutti i dipendenti, sia del progetto editoriale di rilancio che deve assicurare al giornale la linfa di mercato necessaria, che quanto sopra sia noto a tutti i protagonisti, in primo luogo la redazione e il Partito democratico. Voglio ricordare che il Pd ha fatto un passo importante ridando il nome del giornale alle Feste del partito, recuperando così il legame storico con l'Unità, condizione questa che considero propedeutica e sinergica al progetto editoriale di mercato". (ROMA, 30 LUGLIO - AGI)
EDITORIA: CAMUSSO E TRE EX LEADER CGIL, ENTRI IN CAMPO VERTICE PD
La decisione di Nuova Iniziativa Editoriale di sospendere le pubblicazioni cartacee e on-line dal primo agosto "è grave". E' quanto evidenziano il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, e altri tre ex segretari generali Sergio Cofferati, Guglielmo Epifani e Antonio Pizzinato, evidenziando che L'Unità "è il giornale che, più di ogni altro, ha raccontato e si è identificato con i lavoratori e il loro lavoro. È il giornale che, come nessun altro, ha saputo far conoscere la storia e le conquiste del movimento operaio italiano, che ha cercato di interpretare il cambiamento industriale ed economico del nostro Paese, avendo sempre grande attenzione ai giovani, ai lavoratori, ai disoccupati".
"È una voce forte e autorevole coscienza critica della sinistra e del sindacato. Ha seguito con passione e professionalità gli arretramenti e le vittorie del sindacato. È anche per questo una nostra speranza che il vertice del Partito Democratico metta in campo tutta la sua autorevolezza e tutto il suo peso perché l'Unità torni presto in edicola e on line", aggiungono.
"A tutte le lavoratrici e i lavoratori, da tre mesi senza stipendio, impegnati a costruire le condizioni del rilancio del giornale, va la nostra solidarietà e quella di tutta la Cgil", concludono. (ROMA, 29 LUGLIO - ADNKRONOS)
EDITORIA: CDR ADNKRONOS, L'UNITÀ NON DEVE MORIRE, AL FIANCO DEI COLLEGHI
Il Comitato di redazione dell'Agenzia Adnkronos esprime "solidarietà ai colleghi giornalisti e a tutti i dipendenti e i collaboratori dell'Unità, per la quale è stata annunciata la sospensione delle pubblicazioni a partire dal 1 agosto": "una testata storica per la circolazione delle idee e la crescita della democrazia in Italia non può e non deve morire accompagnata dalla 'irresponsabilità e opacità' dei soggetti interessati, come denunciato dal Cdr del quotidiano".
Il Cdr dell'Adnkronos "sarà al fianco dei colleghi dell'Unità nella loro battaglia per riportare il quotidiano nelle edicole". (ROMA, 29 LUGLIO - ADNKRONOS)
EDITORIA: UGL, TRISTE SE SI SPEGNESSE VOCE STORICA COME L'UNITÀ
''Quando si spegne una voce storica come L'Unità, che per anni ha interpretato ed espresso desideri e istanze di milioni di lavoratori, comunque la si pensi non si può che provare un'assoluta tristezza''. Lo dichiara il segretario generale dell'Ugl, Geremia Mancini, commentando la sospensione delle pubblicazioni del quotidiano a partire dal 1° di agosto, aggiungendo che ''a ciò si accompagna la forte preoccupazione per il futuro dei lavoratori che con la loro professionalità e passione hanno contribuito negli anni alla storia della testata, e che ora non possono essere lasciati al loro destino, a maggior ragione perché operano in un settore, quello dell'editoria, già fortemente in crisi''. (ROMA, 29 LUGLIO - ADNKRONOS)
EDITORIA: CDR EUROPA, SOLIDARIETÀ A COLLEGHI DELL'UNITÀ
''Esprimiamo solidarietà ai colleghi dell'Unità che hanno appreso oggi dai liquidatori della società editrice del quotidiano la decisione di sospendere le pubblicazioni dal prossimo primo agosto. Auspichiamo che la sospensione delle pubblicazioni sia solo temporanea in vista dell'attesa soluzione per una testata che ha rappresentato e rappresenta una voce importante nel panorama informativo italiano. Riteniamo che il pluralismo dell'informazione vada tutelato a ogni costo tanto più in un momento di crisi dell'editoria''. Lo comunica il Cdr di Europa. (ROMA, 29 LUGLIO - ADNKRONOS)
L'UNITÀ: ART.21, SEMPRE IN PRIMA CONTRO I BAVAGLI
"Ci auguriamo che quella uscita oggi in edicola non sia l'ultima pagina dell'Unità, ma soltanto una delle più tormentate della sua lunga e travagliata storia, alla quale potranno e dovranno seguirne tante altre di ben diverso segno. Lo scrive Articolo21 in una nota di Stefano Corradino, Giuseppe Giulietti e Federico Orlando.
"Articolo 21 è solidale con la redazione, anche perché non possiamo dimenticare che, ogni qual volta, vi sono state lotte contro censure, bavagli, editti, leggi bavaglio, in prima fila abbiamo sempre incontrato le colleghe e i colleghi dell'Unità. Se e quando lo vorranno il sito di Articolo 21 sarà sempre a loro disposizione per ospitare le loro voci e dare spazio a tutte le iniziative che decideranno di proclamare". http://www.articolo21.org/ 30 luglio 2014
EDITORIA: FEDERCONSUMATORI, CHIUSURA L'UNITÀ GRAVE FERITA DEMOCRAZIA
METTERE IN CAMPO OGNI SFORZO PER FAR SI' CHE TORNI PRESTO IN EDICOLA
"Apprendiamo con dolore la notizia della chiusura del giornale 'L'Unità', che interromperà la pubblicazione dal 1 agosto. Un grave vulnus per la democrazia. Ogni volta che un giornale scompare a risentirne sono il pluralismo dell'informazione, la sensibilità e la coscienza critica del nostro Paese". Ad affermarlo in una nota è Rosario Trefiletti, il presidente della Federconsumatori.
"Una voce che viene meno. La stessa voce che da quasi un secolo -sottolinea Trefiletti- esprimeva i problemi e le esigenze dei più deboli. Dei lavoratori, dei disoccupati, degli immigrati. È necessario mettere in campo ogni sforzo per far sì che L'Unità torni presto in edicola. Ci auguriamo che il buon senso ed il rispetto per il diritto all'informazione dei cittadini prevalgano sulle logiche di mercato che, troppo spesso, si scontrano con principi e valori ben più importanti". (ROMA, 30 LUGLIO - ADNKRONOS)
EDITORIA: SPI CGIL, HOME PAGE SITO BIANCA, SOLIDARIETÀ A L'UNITÀ
''Proprio come l'edizione de L'Unità di oggi anche la home page del nostro sito (www.spi.cgil.it) resterà bianca fino a domani in segno di solidarietà con la redazione e i lavoratori del giornale''. Lo annuncia lo Spi-Cgil in una nota. ''È un gesto piccolo ma simbolico - continua lo Spi-Cgil - che riprova la nostra ffezione ad un giornale che si è sempre mostrato sensibile e dalla parte dei lavoratori e dei pensionati. Ci auguriamo con tutto il cuore che quello de L'Unità non sia un addio ma un arrivederci. A restissimo''. (ROMA, 30 LUGLIO - ADNKRONOS)
EDITORIA: FILCAMS, SOLIDARIETA' AI GIORNALISTI E LAVORATORI 'L'UNITA''
"Hanno ucciso L'Unità, è il titolo di oggi di un giornale con troppe pagine bianche, al quale dal Primo Agosto toglieranno la voce. Una voce della sinistra, dell'attualità, della politica, ma anche delle lavoratici e dei lavoratori, dei tanti precari, giovani professionisti, associati in partecipazione, appalti di pulizia, commesse dei centri commerciali e lavoratori dei fast food a cui negli anni L'Unità ha dato spazio con professionalità ed esperienza". Ad affermarlo in una nota è Filcams Cgil che esprime "alla redazione, ai giornalisti e a tutti le lavoratrici e i lavoratori", "la propria solidarietà, e continuerà nel sostegno della loro lotta, più che mai giusta e indispensabile".
L'Unità, sottolinea Filcams, "ha messo in risalto con attenzione mondi del lavoro spesso sconosciuti e dimenticati, ma che sono colonne portanti della nostra società, tra l'altro supportando le diverse battaglie della Filcams Cgil impegnata in un percorso di rilancio del settori del terziario, turismo e servizi". (ROMA, 30 LUGLIO - ADNKRONOS)
EDITORIA: FLAI CGIL, SOLIDARIETÀ ALL'UNITÀ
''L'annuncio che dal 1° agosto l'Unità non sarà più in edicola ci riempie di sgomento. Un quotidiano sempre dalla parte del lavoro e dei lavoratori è un pezzo della storia di tutti noi e la sua chiusura non ci può lasciare indifferenti". Lo si legge in una nota della Flai Cgil che esprime così solidarietà ai giornalisti del quotidiano. (ROMA, 30 LUGLIO - ADNKRONOS)
OLTRE 2MILA FIRME IN POCHE ORE PER SALVARE L'UNITÀ
"Sono oltre 2mila le firme raggiunte in poche ore sul sito Change.org per chiedere che il quotidiano "l'Unità" continui ad essere presente nelle edicole e sul web". A scriverlo sono i giornalisti che hanno lanciato la petizione: Stefano Corradino, Alessio Falconio, Gian Mario Gillio, Giuseppe Giulietti, Paolo Petrecca , Giorgio Santelli, Roberto Secci, Vincenzo Vita.
"Il Presidente della Repubblica ha sollecitato editori, giornalisti, organizzazioni professionali e istituzioni a difendere l’editoria in quanto il pluralismo è uno dei cardini della nostra democrazia. Sono proprio le parole del Presidente della Repubblica a spingerci nel lanciare questo appello rivolto simbolicamente al Capo dello Stato e a tutti quei soggetti realmente sensibili alla sorte di questa storica testata.
"Facciamo anche appello ai direttori e ai colleghi di ogni mezzo di informazione, televisiva, radiofonica, della carta stampata e on line, affinché, in questa situazione di difficoltà per la testata, si continuino ad ospitare i giornalisti de "l’Unità" negli spazi dedicati all'analisi ed al commento dei fatti. Facciamo infine appello alle associazioni, ai partiti, ai movimenti politici ed ai loro massimi rappresentanti che rappresentano la cultura progressista del Paese, di farsi parte attiva per non cancellare un’esperienza editoriale che è parte della storia italiana". 30 luglio 2014
EDITORIA: CALDAROLA, UNITÀ SENZA SBOCCO, A RENZI CHE LA SALVA NON CI CREDO
MA SEGRETARIO PD NON HA RESPONSABILITÀ
"La situazione è senza sbocco, non vedo idee, né un progetto". Giuseppe Caldarola non è certo ottimista: "L'Unità è stata lasciata andare", dice l'ex direttore per due volte del quotidiano, l'ultima fino al 2000. "Il problema de 'l'Unità' è duplice. Una crisi dell'informazione, in particolare di quella su carta. E la formula, una testata che rappresenta tanto per la mia generazione ma poco per le altre".
Per l'ex direttore quindi, "il problema non è il partito, che se ne è disinteressato. E se mai ci fosse una responsabilità del partito non è certo di Renzi, che è appena arrivato. Quelle di Renzi, e del Pd in generale, sul futuro del giornale sono parole politicamente generose ma non mi pare abbiano una prospettiva. Altrimenti si sarebbe già manifestata".
Come, invece, successe in passato: "Quando il giornale chiuse nel 2000 le ragioni furono diverse. C'era un debito enorme ma c'era anche l'idea di far rinasce un giornale nuovo. Fu una chiusura dettata dal bilancio ma anche da un progetto politico. Era l'idea di Walter Veltroni".
Come allora, anche oggi i debiti schiacciano 'l'Unità'. E il il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi ha tirato in ballo le responsabilità del passato: "Ha ragione. Quando 'l'Unità' chiuse nel 2000 i debiti sono passati a Sposetti, il giornale consegnato a Furio Colombo era pulito. Adesso il numero di copie vendute è la metà di allora e i debiti sono cresciuti. Qualcuno porta la responsabilità di tutto ciò, non certo Landò. C'è un gruppo dirigente amministrativo e uno giornalistico responsabile. Bussare alla porta di Colombo, De Gregorio, Sardo".
Caldarola, comunque, prova a incrociare le dita: "L'ideale sarebbe che ci fosse un imprenditore, vicino al Pd, che avesse intenzione per ragioni sue, non politiche, di puntare su un quotidiano di carta collegato ad una Web Tv e un giornale on line, con la prevalenza di questi due rispetto alla carta".
Ma sarebbe altro discorso rispetto ad un impegno risolutivo del Pd: "Che Renzi si impegni per un quotidiano di carta non ci credo manco se lo vedo, è un personaggio talmente mediatico, capace di comunicare da se, non gli importa nulla di un quotidiano. Io penso che sbagli, perché un quotidiano resta mentre i tweet dopo un po’ stancano e si ammosciano. Però, in onestà e con rispetto, nessuno di quelli della generazione di Renzi credo abbia mai letto 'l'Unità' da ragazzo. Forse 'Tv Sorrisi e canzoni'". (ROMA, 30 LUGLIO - ADNKRONOS)
EDITORIA: SARDO, UNITÀ DEVE VIVERE, PD FACCIA DI PIU' E TROVI SOLUZIONE
"Il giornale deve vivere". Claudio Sardo non si rassegna alla chiusura de 'l'Unità'. "Questa ferita va sanata e la sospensione delle pubblicazioni deve essere la più breve possibile. Quella soluzione che non è stata trovata sino ad oggi ora deve essere trovata al più presto", dice l'ex direttore del quotidiano fondato da Antonio Gramsci.
"Il giornale ha uno spazio di mercato, c'è sicuramente uno spazio culturale per un rilancio de 'l'Unità'. Questa sfida va raccolta", spiega ancora Sardo sottolineando: "Bisogna fare in modo che tutti quelli che si sono impegnati, quelli che hanno responsabilità in questa vicenda, lo facciano adesso ancora di più.
Devono fare di più".
Sulle responsabilità del passato sui debiti, un tema toccato dal tesoriere del Pd Francesco Bonifazi, Sardo non 'ingaggia', preferendo guardare avanti: "Un giornale come 'l'Unità' deve avere la sua autonomia, anche se ovviamente il mercato de 'l'Unità' è sempre quello formato dalla sinistra e degli elettori del Pd. Per questo mi auguro che ci sia responsabilità da parte del Pd a trovare una soluzione idonea". (ROMA, 30 LUGLIO - ADNKRONOS)
ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA ORDINE DEI GIORNALISTI DEL LAZIO
UNITÀ: UN TAVOLO CON IL GOVERNO PER RESTITUIRLA AI LETTORI
“Si apra subito un tavolo di trattativa per impedire la cancellazione di una voce storica dell’informazione italiana”. Lo chiedono in una nota congiunta l’Associazione Stampa Romana e l’Ordine dei Giornalisti del Lazio.
“Chiediamo un tavolo che affianchi gli amministratori con il Governo, il sindacato, l’Ordine dei Giornalisti e gli Enti di Categoria con l’obiettivo di individuare una soluzione che investa la politica della responsabilità di una chiusura che può e deve essere evitata. I giornalisti, i poligrafici, gli amministrativi ed i lettori hanno già dimostrato concretamente di voler tenere in vita un secolo di storia democratica del nostro Paese. Gli altri protagonisti, di una vicenda che si trascina da anni, facciano altrettanto. L’ASR e l’Odg del Lazio ribadiscono vicinanza ai colleghi ed a tutti i lavoratori della testata e confermano impegno e disponibilità per ogni iniziativa utile ad individuare tutti gli strumenti perché L’Unità resti in edicola a garanzia del pluralismo dell’informazione”. Roma, 30 luglio 2014
EDITORIA: COLOMBO, SPERO RILANCIO UNITA' MA FIDUCIA NEL PD MOLTO FLEBILE
UNO SHOCK SOSTENERE IL PATTO DEL NAZARENO
Un rilancio? "Non me l'aspetto". Furio Colombo affronta senza metafore la questione del futuro de 'l'Unità', manifestando più di qualche scetticismo sull'impegno del Pd nel futuro del giornale. Prima, però, il direttore che prese il quotidiano nel 2000 dopo una crisi durissima, analizza la situazione che ha portato oggi alla chiusura del giornale.
"Pur essendo difficile per me giudicare e valutare il giornale in questo periodo, bisogna subito dire che i colleghi lavoravamo bene, con molta dignità e qualità. Insomma, non è che il giornale fosse caduto in una fossa di vergogna o era indecente -dice Colombo-. E anche se non mi so ben orientare sulle perdite, di sicuro non è che i giornalisti si sono dati alla pazza gioia o hanno fatto crociere ai Caraibi: erano poco pagati e poi non pagati".
Piuttosto, continua l'ex senatore, "non si capiva quale fosse la dislocazione del giornale in relazione ad uno schieramento politico che aveva avuto mutazioni così enormi e profonde. Da 'l'Unità' che ho diretto io, appassionatamente anti berlusconiana, si è passati a fiancheggiare un governo di alleanza con Berlusconi. Un trauma, uno shock. Sono fratture che un giornale non può che vivere male".
Però, appunto, c'è la questione debiti che il tesoriere del Pd Bonifazi ha messo in capo alle passate gestioni. "Non so chi sia né a nome di cosa parli. Le sue affermazioni sono prive di fondamento. Se è un uomo di Renzi può darsi che parli contro i Ds e che ce l'abbia con Cuperlo. Ma non è questo il punto. Io e Padellaro abbiamo preso l'Unità ex novo, mancavano persino i tavoli e i computer. Poi ha provveduto la Nie".
In questo contesto, Colombo affronta il tema del ruolo del Pd oggi e del rilancio del giornale: "Spero vivamente in un rilancio, vorrei non ci fossero traumi e ingiustizie nei confronti dei colleghi che lavorano bene e seriamente, le colpe non sono certo loro -dice-. Per loro mi auguro tutto il bene possibile del giornale. Ma mi domando, perché se qualcuno poteva fare qualcosa non l'ha già fatto?
Cosa si aspetta? La fiducia è molto flebile, cosa ci si può aspettare da chi ha permesso che intanto la situazione crollasse? Mi sembra ragionevole il fatto che i colleghi dicono che si guarderanno dal fuoco amico. Purtroppo per loro, un impegno del Pd non me l'aspetto". (ROMA, 30 LUGLIO - ADNKRONOS)
EDITORIA: ARCI, INACCETTABILE LA NOTIZIA DELLA CHIUSURA DELL'UNITA'
'NECESSARIA SOLUZIONE PER SALVATAGGIO IN EXTREMIS SENZA TRADIRE VALORI'
"Apprendiamo con sgomento e preoccupazione che da agosto 'l'Unità' non sarà più in edicola". E' quanto scrive in una nota la presidente nazionale dell'Arci Francesca Chiavacci, ricordando che "dopo tre mesi di lotta, senza percepire stipendio, i lavoratori si trovano costretti a sospendere le pubblicazioni davanti all'impossibilità di trovare una soluzione giusta e condivisa nel corso dell'assemblea degli azionisti".
Sottolinea l'Arci: "In un momento di grandi tensioni per la tenuta democratica del nostro Paese, la libertà di informazione è un bene ancora più prezioso e la chiusura dell'Unità, che per anni ha dato voce e sostegno a lotte e istanze di tanti cittadini e lavoratori italiani, è una notizia inaccettabile".
"Siamo convinti che una soluzione per un salvataggio in extremis sia necessaria -prosegue l'Arci- e che debba essere trovata con responsabilità partendo dai contenuti che in questi anni l'Unità ha saputo esprimere, fuori da qualsiasi tentativo di rinnovamento che tradisca i valori su cui il giornale fu fondato".
Per Chiavacci, "questa testata, che è stata una delle voci fondamentali della sinistra italiana, deve continuare a rappresentare oggi e in futuro un riferimento importante per la sinistra e per il movimento democratico. Esprimiamo la nostra solidarietà per questo momento particolarmente difficile e ci auguriamo che la loro lotta continui e che la sospensione sia solo temporanea.
"Da parte nostra siamo pronti a sostenere con forza iniziative e soluzioni che potranno e speriamo diventino realtà perché l'Unità possa tornare in edicola", conclude la presidente nazionale dell'Arci. (ROMA, 30 LUGLIO - ADNKRONOS)
EDITORIA: CDR TG2, SOLIDARIETA' A COLLEGHI UNITA' E AUSPICIO PER SOLUZIONE
"Quando un giornale chiude è sempre una brutta notizia per la democrazia". E' quanto afferma in una nota il comitato di redazione del Tg2 che "esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi del quotidiano 'L'Unità' e auspica che venga trovata una soluzione che mantenga in vita un quotidiano da 90 anni importante punto di riferimento per il Paese". (ROMA, 30 LUGLIO - ADNKRONOS)
UNITÀ: CDR TG5, SOLIDARIETÀ AI COLLEGHI
"Da domani l'Unità sospende le pubblicazioni. Da domani siamo tutti più poveri". Così il Cdr del Tg5 esprime in una nota "piena solidarietà ai colleghi e a tutti i dipendenti - giornalisti, amministrativi e poligrafici - che saranno messi in cassa integrazione a zero ore, ai collaboratori che perdono il lavoro".
"Come giustamente sottolinea la Federazione della stampa, - prosegue la nota - questo è il risultato del rimpallo di responsabilità tra azienda e politica, oltre al frutto di gestioni dissennate che hanno reso vani i sacrifici dei lavoratori. Ci auguriamo che al più presto l'Unità torni ad essere presente. La chiusura di questa voce storica è una volta di più la dimostrazione che il sistema dell'informazione sta implodendo, nell'indifferenza del mondo politico e istituzionale. Se di indifferenza si può parlare". (ROMA, 31 LUGLIO - ANSA)
UNITÀ: CDR AVVENIRE, STOP PUBBLICAZIONE PERDITA PER TUTTI
Lo stop delle pubblicazioni dello storico quotidiano L'Unità è una perdita per l'intero mondo editoriale italiano". Il Comitato di redazione di Avvenire, in una nota, "esprime piena solidarietà a tutti i dipendenti dell'Unità - giornalisti, amministrativi e poligrafici - che da domani saranno in cassa integrazione a zero ore. Nella speranza di rivedere presto il quotidiano in edicola". (ROMA, 31 LUGLIO - ANSA)
EDITORIA: CDR TG3, CHIUSURA DELL'UNITÀ È PERDITA PER LA DEMOCRAZIA
Il CdR del Tg3 esprime, in una nota, "solidarietà ai colleghi dell'Unità", sottolineando che "la chiusura di una testata storica del panorama informativo italiano è una perdita per la democrazia.
"In novant'anni l'Unità ha raccontato questo Paese in maniera alternativa, alimentando il dibattito e la formazione delle idee.
Vedere un quotidiano che aveva resistito al fascismo, cadere sotto i colpi di un'economia e di una politica che evidentemente gradiscono un'informazione sempre più omologata, non è un buon modo di rappresentare un'Italia che vuole cambiare", conclude il cdr del Tg3. (ROMA, 31 LUGLIO - ADNKRONOS)
UNITÀ: IL DIRETTORE, QUESTO NON È L'ULTIMO NUMERO
LANDÒ, ORA LA PALLA PASSA A TRIBUNALE CHE NOMINERÀ COMMISSARIO
"L'Unità è viva", così titola oggi in prima pagina il quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924, di cui è stata annunciata la chiusura da domani primo agosto.
Gli azionisti della Nie in liquidazione non hanno trovato l'intesa su nessuna delle ipotesi sul tavolo e il quotidiano per la terza volta nei suo 90 anni di vita da domani è costretto a sospendere le pubblicazioni.
Ma il direttore del quotidiano Luca Landò reagisce scrivendo nella seconda pagina: "Fate girare la voce: questo non è l'ultimo numero". Per Landò, "Ora inizierà un partita nuova e diversa che avrà un commissario come arbitro: sarà lui, non più l'assemblea dei soci, a valutare le offerte per rilanciare il giornale". "Perdonate l'ostinazione, ma quello che avete tra le mani non è l'ultimo numero dell'Unità. Lo dicono, lo chiedono, lo pretendono i lettori che da ieri stanno scrivendo senza sosta, ma anche le persone che ti fermano per strada per dire che non può finire così. Che non finirà così".
"Stando ai liquidatori - prosegue Landò - che ieri hanno incassato il no a sorpresa dell'assemblea dei soci a un piano di rilancio (proposto dal socio di maggioranza e sostenuto dai poligrafici e giornalisti), la palla, sotto forma di 'domanda di concordato preventivo', passerà ora a un tribunale che nominerà un commissario. A quel punto le cose potranno soltanto peggiorare o migliorare. Sembra banale ma è così. Peggiorare, perché se nessuno si farà avanti, la strada obbligata sarà il fallimento e addio ritorno in edicola. Migliorare, perché a quel punto verrà meno l'assurda regola del 91% prevista dallo statuto della Nie che ha paralizzato ogni tentativo di rilancio della società e della testata. Sarà il commissario - precisa Landò – e lui solo a decidere il peso e il valore delle offerte che arriveranno: niente più giochi o sgambetti e questo è già qualcosa".
"Arriveranno altre offerte? - si chiede Landò - Ieri abbiamo saputo che Matteo Fago rilancerà la sua, quella che è stata fermata dagli altri soci martedì e che verrà ripresentata in forma riveduta e corretta (leggi 'rinforzata') perché questo chiederanno i liquidatori a chi vorrà sottoporsi, non più al giudizio di un'assemblea della Nie, ma a quello di un commissario. È una notizia importante perché apre uno spiraglio, anzi due. Il primo che si potrebbe innescare una corsa al rialzo in cui vince chi offre di più, non solo in termini di soldi, ma anche di garanzie per lavoratori e azienda. Il secondo, a non trascurare, che in questo modo, si chiuderebbe la porta a chi, giocando sul filo del fallimento, potrebbe pensare di prendere il nome di questa testata, e solo quello, per un pugno di euro. Una specie di asta nelle mani di un giudice o di un commissario: è questo il destino che attenderà l'Unità nei prossimi mesi?. Probabilmente sì e che vinca il migliore". (ROMA, 31 LUGLIO - ANSA)
EDITORIA: BONANNI, SERVE SFORZO PERCHÈ L'UNITÀ TORNI IN EDICOLA È PEZZO STORIA MOVIMENTO LAVORATORI
''L'Unità è un pezzo di storia del movimento dei lavoratori, un giornale che ha sempre seguito le vicende economiche del paese ed il dibattito sindacale con grande attenzione''. È quanto scrive il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni in un telegramma inviato al direttore del quotidiano, L'Unità, Luca Landò.
''L'Unità è sempre stato un luogo di discussione e di confronto aperto a tutte le espressioni della società civile italiana. Nelle pagine di questo giornale sono impresse in maniera indelebile le battaglie dei lavoratori per il progresso civile e democratico del nostro paese", osserva Bonanni.
"Ecco perché bisogna fare tutti gli sforzi possibili per far vivere questa importante esperienza editoriale, difendendo tutti i posti di lavoro ed il ruolo libero, autonomo e democratico dell'informazione. Per questo in questo momento difficile, desidero esprimere alla redazione e a tutti i lavoratori de L'Unità la profonda solidarietà della Cisl e di tutti i suoi iscritti, e l'impegno, per quanto ci riguarda, a compiere tutti i passi necessari per consentire il ritorno in edicola e tra i cittadini'', conclude. (ROMA, 31 LUGLIO -ADNKRONOS)
EDITORIA: POLIGRAFICI L'UNITÀ, PRONTI A LAVORARE GRATIS FINO A SOLUZIONE CRISI
'NONOSTANTE DA TRE MESI NOSTRO LAVORO NON RETRIBUITO'
I poligrafici de 'L'Unità' propongono di lavorare gratuitamente fino alla soluzione positiva della crisi. Ad affermarlo in una nota sono gli stessi poligrafici.
"Noi -si legge nella nota- proponiamo di lavorare gratuitamente, nonostante negli ultimi tre mesi il nostro lavoro non sia stato retribuito, per tutto il periodo necessario ad una soluzione positiva della vertenza e chiediamo agli azionisti e al Pd di garantire l'uscita della testata fino al raggiungimento della soluzione. Gli attestati di stima ci piacerebbe tradurli in un percorso vero che significhi avere sempre in edicola il nostro giornale".
Nella sede de l'Unità in questo ore di sconcerto, sottolineano, "la rassegnazione rischia di prendere il sopravvento. L'Unità oltre alla sua storia è 'testarda', ed ancora una volta proviamo con una proposta di essere protagonisti attivi del nostro futuro. Nelle ultime 24 ore la solidarietà verso l'Unità ci ha resi orgogliosi di farne parte, pensiamo di chiedere agli azionisti ed al Pd di dimostrare di voler dare un futuro a questo quotidiano". (ROMA, 31 LUGLIO - ADNKRONOS)
EDITORIA: BOLDRINI, ADDOLORATA PER CRISI, RISCHIA PLURALISMO
"Sono addolorata per quello che sta accadendo nell'editoria. Vediamo spesso che chiudono le testate, dal punto di vista anche dell'emittenza locale, le agenzie di stampa hanno seri problemi: è un panorama che deve preoccupare tutti e anche il Parlamento, il pluralismo non è avere 4-5 gruppi editoriali forti, il pluralismo è più forte quando ci sono più voci. Per ogni testata che chiude è un pezzo pluralismo che se ne va". Lo afferma la presidente della Camera Laura Boldrini alla cerimonia del Ventaglio. (ROMA, 31 LUGLIO - ANSA)
EDITORIA: IOANNUCCI (PEI), DISPONIBILE A FAR PARTE CORDATA IMPRENDITORI SERI
"Avevo dato la mia disponibilità a salvare il giornale e con esso un pezzo di storia d'Italia: ora so che il Pd sta lavorando per cercare di raccogliere una cordata di imprenditori seri e che abbiano questa volontà". È Maria Claudia Ioannucci, azionista de l'Unità con la società Pei, a sottolinearlo conversando con l'Adnkronos circa possibili prospettive future del quotidiano che da domani sospende le pubblicazioni. "Se vorranno potrò essere tra questi; l'importante è che abbiamo salvato i soldi dei lavoratori visto che così i contributi pubblici andranno a pagare i dipendenti", conclude Ioannucci. (ROMA, 31 LUGLIO - ADNKRONOS)
EDITORIA: STAMPA ROMANA, OCCUPAZIONE ANCORA GIU', SERVONO STATI GENERALI
"L'Unità, Europa, Il Tempo, Il Quotidiano Nazionale: la cronaca prima delle vacanze ci obbliga ancorauna volta a registrare chiusure annunciate e ristrutturazioni incombenti. A conti fatti si tratta di oltre 150 posti di lavoro. CosìPaolo Butturini, segretario dell'Associazione Stampa Romana, indica lericadute sull'occupazione commentando la chisura de L'Unità. "Nel frattempo -aggiunge Butturini- prosegue la strage silenziosa nell'emittenza locale: da Extra Tv a T9, passando per la solidarietà aRoma Uno, solo per citare situazioni nel Lazio, e altre decine di piccole emittenti radiotelevisive. E l'autunno non promette nulla di buono visto che potrebbe scatenarsi la tempesta sulla Rai".
"Anche se i conti dell'Inpgi si rivelassero esatti e si realizzassero quelle circa 400 nuove assunzione nel triennio 2014-2016quante uscite ci saranno da qui alla primavera del 2016?", si chiede il segretario. Butturini ricorda poi che anche per i collaboratori non ci sono buone notizie. "Il Gruppo Caltagirone si è affrettato a riallineare i compensi al ribasso sia a Il Mattino che a Il Messaggero, secondo le tabelle dell'accordo sul lavoro autonomo". Un effetto che contraddice quanto si era detto in merito e che doveva far salvi i trattamenti di miglior favore in essere.
"Certo -continua Butturini- il delicato momento non è addebitabile agli accordi sindacali sottoscritti il 24 giugno scorso, ma è evidente come quei patti non tenessero minimamente conto dell'effettiva situazione dell'editoria e non ponessero veramente al centro il problema fondamentale: frenare l'emorragia di posti di lavoro e governare la transizione complessa verso i nuovi assetti dell'informazione. "Servirebbero -conclude- quegli Stati Generali dell'Editoria che vari governi hanno promesso senza mai realizzare".(ROMA, 31 LUGLIO - ADNKRONOS)
UNITA': CDR TG1, BRUTTA NOTIZIA PER TUTTI,SI PERDE TESTATA STORICA =
"Da domani l'Unità non sarà in edicola. Da domani un autorevole quotidiano dalla lunghissima storia sospende le pubblicazioni. Una brutta notizia non solo per il mondo dell'informazione che sta vivendo una delle fasi più difficili, ma anche per tutti i cittadini che perdono una testata storica". Lo scrive il cdr del Tg1 esprimendo la sua solidarietà a tutti i colleghi e le colleghe che perdono il lavoro. "Ci auguriamo che questa non sia davvero la fine. E che presto il quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel lontano 1924 possa tornare presto in tutte le edicole e nelle nostre redazioni". (ROMA, 31 LUGLIO - AGI)
UNITA': CDR SECOLO D'ITALIA, CI AUGURIAMO SUPERI LA CRISI
Il Comitato di redazione del Secolo d'Italia "esprime solidarietà ai colleghi dell'Unità che da domani 1 agosto è costretta a interrompere le pubblicazioni. E si augura che la crisi che sta attraversando la storica testata fondata da Antonio Gramsci possa concludersi positivamente con una soluzione che non pregiudichi la sopravvivenza del quotidiano e scongiuri la 'liquidazione' della sua struttura redazionale per mere logiche di mercato", si spiega in una nota.
"La sospensione di una voce importante del panorama dell'informazione italiana - si spiega - seppure distante per cultura, sensibilità e percorso politico dalla nostra è sempre una pessima notizia e una ferita al necessario pluralismo culturale che determina l'identità di una nazione". (ROMA, 31 LUGLIO – ANSA)
UNITÀ: USIGRAI, AL FIANCO COLLEGHI, TORNI PRESTO IN EDICOLA
L'Usigrai "è accanto alle lavoratrici e i lavoratori dell'Unità. Dopo 90 anni si spegne una voce storica dell'informazione. Ci auguriamo che presto il quotidiano fondato da Gramsci torni in edicola".
"Saremo al fianco dei colleghi - sottolinea il sindacato dei giornalisti Rai - per tutte le iniziative che, insieme alla Fnsi, si riterrà di mettere in campo per far riprendere le pubblicazioni". (ROMA, 31 LUGLIO - ANSA)
EDITORIA: DA DIREZIONE PD ODG SU UNITA', IMPEGNO PER RIAPERTURA
"La direzione nazionale del Partito democratico prende atto con rammarico e preoccupazione della sospensione delle pubblicazioni del quotidiano l'Unità e del sito www.unita.it ed esprime solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori della testata, che negli ultimi mesi hanno con passione tenuto in vita il giornale anche senza percepire lo stipendio". Si legge nell'odg approvato oggi dalla Direzione del Pd, proposto da Area riformista. Il testo è stato sottoscritto fra gli altri da Alfredo D'Attorre, Stefano Fassina, Gianni Cuperlo, Roberto Speranza, Paolo Gentiloni, Ermete Realacci, Matteo Richetti, Ettore Rosato, Barbara Pollastrini, Silvia Fregolent.
"Una decisione -si legge nell'odg- che ferisce la comunità dei lettori e impoverisce gravemente il nostro partito. Il Partito democratico si impegna ad agire con la massima determinazione per una rapida ripresa delle pubblicazioni e il rilancio de L'Unità al fine di restituire ai lettori il patrimonio professionale di informazione, approfondimento, cultura politica, autonomia e pluralismo rappresentato dal giornale".
"Se è vero che nessuno può pretendere oggi di mantenere in vita un'impresa che non tenga conto delle esigenze di razionalità dei costi e delle richieste del mercato, è vero anche che un giornale come l'Unità, che rappresenta un patrimonio culturale, storico e politico, deve essere necessariamente presente e attivo nel panorama dell'informazione italiana. Il Partito Democratico si impegna a valutare anche il sostegno a una ipotesi di azionariato popolare che possa affiancare un progetto imprenditoriale per la rinascita de L'Unità". (ROMA, 31 LUGLIO - ADNKRONOS)
UNITÀ: CDR NON SI ARRENDE,RENZI 'PARTIRE DA LAVORATORI'
REDAZIONE, OFFERTE CI SONO. DIREZIONE PD, CERCHEREMO SOLUZIONE
C'è rabbia e commozione ma non rassegnazione nella redazione dell'Unità, oggi nell'ultimo giorno con il giornale in edicola e i giornalisti che si preparano a lasciare le scrivanie. "Non stiamo facendo un funerale a un vetusto amico di famiglia ma parliamo di un giornale vivo, il titolo di oggi ('L'Unità è viva', ndr) non è solo un auspicio e una speranza. Non saremo in edicola ma la nostra battaglia continuerà", spiega Umberto di Giovannangeli membro del cdr, nell'incontro con i giornalisti.
Poco dopo, sulla vicenda, è arrivato il commento di Renzi: "Faccio mie le parole del presidente Orfini sia sull'abbraccio ai senatori sia sull'Unità". Sul giornale "più che discutere sulle responsabilità del passato la priorità è partire da lavoratori". Inoltre la direzione del Pd, in un ordine del giorno, "si impegna ad agire con la massima determinazione per una rapida ripresa delle pubblicazioni e il rilancio de L'Unità al fine di restituire ai lettori il patrimonio professionale di informazione, approfondimento, cultura politica, autonomia e pluralismo rappresentato dal giornale".
I redattori hanno spiegato che l'Unità non ha bisogno di soldi, "né di quelli della Santanchè né dell'aiuto pubblico - dice Bianca Di Giovanni -. Sale la rabbia leggendo alcuni commenti online, in cui ci dicono 'se non vendete e non servite, chiudete'. In realtà noi avevamo offerte per parecchi milioni di euro, ma è mancato un accordo tra i soci e la volontà politica di mantenere aperto il giornale". I lavoratori chiedono adesso "un accordo politico che garantisca l'autonomia della redazione e l'identità del giornale. Siamo qui per difendere una redazione, 80 posti di lavoro e una storia. Non vogliamo i soldi, gli imprenditori ci sono". Su chi siano "preferisco mantenere la riservatezza. Ci è stato detto che sono arrivate almeno tre offerte, una è stata anche ipotizzata durante l'assemblea come soluzione temporanea, ma anche quella è stata bocciata dai soci". Riguardo al rapporto con la politica, il cdr ribadisce che "il problema non è Renzi, noi ci sentiamo vicini al suo Pd come ai precedenti". E il cdr si ritiene soddisfatto dell'incontro di ieri con Orfini, Guerini e Bonifazi: "Si pensa a un nuovo piano editoriale - aggiunge Simone Collini -. Ci hanno assicurato che lavorano per arrivarci tempi strettissimi. Per noi sarebbe bellissimo se nel giorno di chiusura della Festa nazionale dell'Unità, il 7 settembre, ci fosse L'Unità in edicola, ma ci hanno detto di non poter fare date".
Intanto, nelle prossime settimane "verrà nominato - spiega il direttore Luca Landò - da parte del Tribunale di Roma un commissario liquidatore che ha a disposizione 60 giorni estendibili ad altri 60 per prendere in esame le proposte arrivate. Se in questi 120 giorni non ne arriverà una concreta, accettabile dal 51% dei creditori, la testata fallirà e potrebbe finire nelle mani di chiunque". Matteo Fago si è già detto interessato a riproporre un'offerta nei 120 giorni e i lavoratori del quotidiano stanno anche ragionando "su un ipotesi di azionariato popolare, sulla possibilità di fare un'offerta per la testata" dice Bianca Di Giovanni. Ai redattori dispiace "non ci sia stato consentito di mantenere vivo almeno il sito online, che ha veramente spese irrisorie". Sul giornale online ''ci devono rispondere subito - sottolinea Franco Siddi, segretario della Fnsi -. Bisogna lasciarlo aperto, per tenere viva nella ricerca di una soluzione la vita e la storia del giornale. Comunque siamo pronti a mettere a disposizione online uno spazio per i redattori".
Intanto i giornalisti del giornale fondato da Antonio Gramsci per continuare a farsi sentire hanno chiesto "uno spazio nelle feste dell'Unità" spiega Di Giovannangeli. Al giornale in queste ore è arrivata la solidarietà, fra gli altri, dei cdr di Tg1, Usigrai, Repubblica, Avvenire, il Secolo d'Italia "e centinaia di email e telefonate da parte dei lettori. Ieri qui c'era gente andata via in lacrime, ma non ci arrendiamo". (di Francesca Pierleoni) (ROMA, 31 LUGLIO - ANSA)
UNITÀ: CDR GRUPPO RIFFESER, SPERIAMO TORNI PRESTO IN EDICOLA
Il Coordinamento dei Cdr del gruppo Riffeser (il Resto del Carlino, la Nazione, il Giorno, Qn e Quotidiano.net), esprime, in una nota, "solidarietà ai colleghi dell'Unità. La chiusura del giornale rappresenta un vero e proprio lutto per il mondo dell'informazione che sta attraversando una crisi senza precedenti sulla quale il mondo politico tarda a soffermarsi".
"L'augurio - si spiega - è che questo stop rappresenti soltanto un momento di passaggio, seppure doloroso, al quale si sostituisca al più presto il ritorno in edicola dello storico quotidiano". (ROMA, 31 LUGLIO - ANSA)
UNITÀ: CDR IL FATTO, SIAMO VICINI A COLLEGHE E COLLEGHI
"Una voce in meno, soprattutto una voce così forte nella storia della politica e del giornalismo italiano, rende sempre meno variegata e plurale l'informazione e quindi più debole". Il comitato di redazione del Fatto Quotidiano "è vicino alle colleghe e ai colleghi dell'Unità che da domani non potranno più contribuire al dibattito pubblico per la chiusura di una importantissima testata che ci auguriamo possa presto tornare in edicola". (ROMA, 31 LUGLIO - ANSA)
UNITÀ: CDR ANSA, LA SPERANZA È CHE RITORNI PRESTO IN EDICOLA
'SIAMO VICINI AI COLLEGHI;GRAVE PERDITA PER DEMOCRAZIA E SETTORE
Il Cdr dell'ANSA esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi e ai lavoratori dell'Unità, che da domani non andrà più in stampa.
"È una voce in meno nel pluralismo democratico del Paese e - afferma il Cdr dell'agenzia in una nota - anche una ulteriore grave perdita in un settore, quello dell'informazione, che vive una fase quanto mai complessa e critica. La speranza di tutti è che lo storico quotidiano possa tornare il più presto possibile in edicola". (ROMA, 31 LUGLIO - ANSA)
COMUNICATO DEL CDR DEL SOLE 24 ORE
“Da ieri il dibattito pubblico nel nostro Paese si è impoverito. Succede ogni volta che una voce si spegne e non può manifestare il suo pensiero sulla realtà. È successo di nuovo perché L’Unità ha dovuto sospendere dal 31 luglio le proprie pubblicazioni per l’edicola e per il web. La redazione del Sole 24 Ore esprime la propria solidarietà ai colleghi del giornale e alle loro famiglie e auspica che il “quotidiano fondato da Antonio Gramsci” 90 anni fa torni al più presto a garantire il suo storico contributo a un’informazione plurale e quindi più completa”. 1 agosto 2014
Il Cdr del Sole 24 Ore
SOLIDARIETÀ DEL CDR DE LA REPUBBLICA AI COLLEGHI DE L’UNITÀ
L'Unità sospende le sue pubblicazioni nella sostanziale inerzia e afasia di quanti - azionisti e politica - ritengono evidentemente fisiologico che il quotidiano fondato da Antonio Gramsci e una parte significativa di storia del giornalismo e della cultura italiane possano serenamente essere sepolte all’esito di una gestione sciagurata. La voce di un giornale che si spegne è sempre una pessima notizia. Per la qualità di una democrazia, per la ricchezza del dibattito pubblico, per il diritto dell’opinione pubblica ad essere informata. La Redazione di Repubblica è solidale con i giornalisti, i poligrafici, il personale amministrativo che, negli ultimi tre mesi, non hanno percepito gli stipendi e che, da oggi, saranno messi in cassa integrazione a zero ore. E si impegna ad essergli vicina negli sforzi che intraprenderanno di qui in avanti. Nella speranza e nella convinzione che il 31 luglio 2014 non debba essere l’epitaffio di una storia di libertà e giornalismo cominciata il 12 febbraio del 1924. Perché, come strillava la sua ultima prima pagina, L’Unità è viva. 1 agosto 2014
Il Cdr di Repubblica
SOLIDARIETÀ DEL CDR DI RADIO RADICALE AI COLLEGHI DE L’UNITÀ
Il CDR di Radio Radicale esprime piena solidarietà ai colleghi tutti del quotidiano L'Unità che dal primo agosto sospenderà le pubblicazioni. E' sempre doloroso apprendere notizie di questo tipo, lo è ancor di più quando un editore non riesce o non vuole difendere una testata storica come quella dell'Unità, nonostante i numerosi e lodevoli tentativi di mediazione dei dipendenti. A questi ultimi va il nostro pensiero e tutto il nostro sostegno. 1 agosto 2014
Il CDR di Radio Radicale
COMUNICATO SINDACALE LEFT: LA NOSTRA SOLIDARIETÀ AI COLLEGHI DE L’UNITÀ
L’assemblea dei giornalisti e dei poligrafici di left esprime la propria solidarietà ai colleghi del quotidiano l’Unità. La decisione dei liquidatori di Nuova iniziativa editoriale di sospendere le pubblicazioni – dopo l’assemblea dei soci di martedì 29 luglio – è un attacco a tutta l’informazione italiana. Oltre a mettere a rischio una storica testata, fondata nel lontano 1924 da Antonio Gramsci. 1 agosto 2014