A Roma, lunedì 10 dicembre, all'assemblea pubblica davanti al ministero dello Sviluppo Economico contro la precarietà e per il pluralismo ci saranno anche i giornalisti del Messaggero di sant'Antonio, in lotta contro la decisione violenta e improvvisa della proprietà, retta dai frati francescani, di licenziare tutta la redazione. Una lotta che ha il convinto sostegno di tutti gli organismi di categoria, testimoniato dalla visita di Giuseppe Giulietti ai lavoratori che, da giovedì, stanno occupando la sede del periodico. Con il presidente della Fnsi, che ha portato anche la solidarietà di Raffaele Lorusso e Carlo Verna, i rappresentanti dei vertici regionali di Sindacato (presenti fra gli altri la segretaria regionale, Monica Andolfatto e il presidente di Assostampa Padova, Stefano Edel) e Ordine dei giornalisti, per cui ha portato un saluto il consigliere nazionale Maurizio Paglialunga.
«Questo è un fatto senza precedenti – attacca Giulietti – che va in direzione opposta e contraria a quanto indicato da papa Francesco. Metteremo in campo ogni attività, anche ispettiva. È inaccettabile che l'editore parli di portare avanti il messaggio caritatevole ed evangelico, dicendo che ci sarà continuità della testata. Ma come si può pensare di fare un giornale senza giornalisti? Non consentiremo che il Messaggero di Sant'Antonio venga fatto da pensionati o da persone senza titoli professionali, togliendo l'anima al giornale».
E la vertenza del Messaggero di sant'Antonio si lega a doppio filo con la battaglia generale contro i tagli ai fondi per l'editoria e il pluralismo. «L'annuncio del governo che entro tre anni i fondi saranno azzerati – incalza il presidente della Fnsi – spingerà molte aziende verso la chiusura. Creare nuovi disoccupati non è un modo per contrastare la precarietà, tema che viene brandito come una clava dal ministro Luigi Di Maio».
A quest'ultimo, Giulietti lancia la sfida: «Il ministro vuole incontrare i precari? Scenda a incontrarli all'assemblea pubblica lunedì sotto il ministero. Sarà anche occasione per discutere in diretta streaming».