«È positivo che il gruppo Mondadori, con chiarezza, abbia rassicurato la redazione e i giornalisti circa il proprio impegno nel settore dei periodici e, contestualmente, abbia ribadito la sua attenzione alla valorizzazione del patrimonio professionale e degli organici». Questo il commento del presidente dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini, all'indomani del report diramato dal Cdr Mondadori dopo i due incontri sindacali con i vertici di Mondadori Periodici.
Nel corso degli incontri, l'azienda ha dichiarato di non avere a oggi 'sul tavolo ipotesi di chiusure di testate né offerte di acquisizione da parte di terzi. La notizia della vendita di Tustyle è perciò infondata'. «Questa – conclude il presidente del sindacato lombardo dei giornalisti – è una dichiarazione importante, così come importante è la condivisione del tavolo permanente su tematiche di tipo organizzativo al fine di tutelare le professionalità già presenti in azienda».
LE TAPPE DELLA VICENDA
Il 19 gennaio l'assemblea dei giornalisti della Mondadori, preoccupata per voci e articoli usciti su possibili chiusure o cessione di alcune testate, ha dichiarato lo stato d'agitazione (con un pacchetto di 5 giorni di sciopero), dando mandato al Cdr di incontrare i vertici dell'azienda per un confronto serrato, avere rassicurazioni e ricordare il ruolo della Mondadori, quale primo editore italiano, e il valore delle professionalità giornalistiche presenti in azienda.
Nel frattempo si sono svolti due incontri fra il vertice aziendale della Periodici Italia e il Cdr. «Due lunghi incontri di più di tre ore ciascuno. In quella sede, sono emersi chiarimenti e dichiarati intenti da ambo le parti», riporta ancora la Lombarda.
LE DICHIARAZIONI DELL'AZIENDA
In sintesi, ecco quanto dichiarato dall'azienda negli incontri con il Cdr.
Per la Mondadori Periodici Italia, il 2017 è il miglior anno della storia recente (dal 2013), grazie anche a ulteriori investimenti, al lancio di due testate e per i frutti raccolti dell’acquisizione di Banzai Media che, rafforzando i sistemi verticali, ha avuto positive ricadute anche sul business tradizionale.
La Mondadori Periodici Italia, anche nel 2017, ha aumentato le proprie quote in mercati strutturalmente negativi (Diffusione -11%; Vendite congiunte -24%; Pubblicità print -6,4%: Pubblicità digital +1%).
L'azienda ritiene però legittima e sensata la preoccupazione sul futuro, con mercati previsti ancora in forte contrazione e costi ancora alti e crescenti anche a causa della fine dell’accesso agli ammortizzatori sociali.
Fatto salvo che l'azienda non può immaginare come si comporterà il mercato nel medio periodo, è stato comunque dichiarato che, se non interverranno situazioni diverse da quelle previste e prevedibili, Mondadori Periodici Italia manterrà lo stesso perimetro di attività. Non solo: con l'obiettivo di compensare la caduta dei ricavi sono allo studio ipotesi di ulteriori acquisizioni per rafforzare la strategia di verticalizzazione dei brand.
La Mondadori Periodici Italia non ha a oggi sul tavolo ipotesi di chiusure di testate né offerte di acquisizione da parte di terzi. La notizia della vendita di Tustyle è perciò infondata.
L'azienda ha inoltre ricordato che, anche nei momenti di crisi, la Mondadori si è contraddistinta per relazioni industriali volte alla tutela del lavoro. L'impegno è che si continui in tale direzione.
In accordo con il Cdr, si è deciso di aprire un tavolo permanente su tematiche di tipo organizzativo al fine di tutelare le professionalità già presenti in azienda e di trovare formule di lavoro nuove, più agili e con possibili risparmi.
I RILIEVI DEL CDR
Il comitato di redazione, riporta infine l'Associazione Lombarda dei Giornalisti, ha invece sottolineato: i molti sacrifici fatti dai giornalisti in questi anni; il massiccio calo della compagine giornalistica (da oltre 500 nel 2009 a poco più di 200 oggi); l'assenza di un reale piano editoriale di rilancio della testata storica, da anni in sofferenza (Panorama); il non sempre adeguato sostegno dell'azienda e della forza vendita pubblicitaria; la presenza di collaboratori e pensionati, malgrado sia stato questo uno degli argomenti più "caldi" segnalati dal Cdr.
Il tavolo permanente, nato proprio dalle molte sollecitazioni del Cdr, avrà anche il fine di monitorare l'evolversi della situazione, e nel caso intervenire su tutto ciò che possa danneggiare i giornalisti.