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Lavoratori di Mondadori France in piazza a Parigi contro la cessione a Reworld Media
Vertenze 19 Feb 2019

Mondadori France verso la cessione a Reworld Media. Fnsi e Alg: «Operazione devastante»

L'azienda di Segrate si è garantita l'opzione di vendita di tutta la divisone periodici d'Oltralpe. «A rischio centinaia di posti di lavoro. Un colpo senza precedenti al mondo dell'informazione in Europa. Siamo al fianco dei lavoratori», commenta il sindacato. In Italia l'editore ha presentato al Cdr un piano di riorganizzazione che prevede altri 35 esuberi.

«Un'operazione devastante, che mette a rischio centinaia di posti di lavoro giornalistico e assesta un colpo senza precedenti al mondo dell'informazione in Europa». Così la Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Associazione Lombarda dei Giornalisti commentano l'operazione con cui Mondadori si è garantita l'opzione di vendita di tutta la divisone periodici francese a Reworld Media. «Un'azienda, questa – continua il sindacato – che non è un vero editore e che non ha dato nessuna garanzia sul destino dei lavoratori e in particolare dei 300 giornalisti che oggi lavorano in Mondadori France».

La divisione francese, che è in attivo, fu comprata per 545 milioni di euro e oggi viene ceduta per poco più di 70 milioni. «Cifre – proseguono Fnsi e Alg – che danno il senso di come la Mondadori abbia gestito fino ad oggi un patrimonio inestimabile come quello del primato nell'informazione periodica. L'intento di disperdere questo patrimonio è confermato anche dal fatto che l'azienda ha appena presentato al Comitato di redazione dei periodici Italia l'ennesimo piano di riorganizzazione che prevede altri 35 esuberi. I giornalisti di Segrate sono già passati in dieci anni da oltre 500 agli attuali 170, ma all'azienda queste uscite non bastano ancora».

La Fnsi e la Alg «sono al fianco dei colleghi di Mondadori France e di Mondadori periodici nella battaglia per il lavoro e per la libera informazione in Italia e in Europa», conclude il sindacato.

Nuovi esuberi a Mondadori, Alg e Fnsi: «Inaccettabile»
ALG e FNSI si schierano al fianco dei giornalisti di Arnoldo Mondadori Editore il cui Cdr si è visto consegnare un cosiddetto piano di interventi che preannuncia altri 35 esuberi. Dopo un decennio di costante ricorso agli ammortizzatori sociali l'azienda di Segrate non sa pensare al futuro se non in termini di sacrifici per i lavoratori. ALG e FNSI sosterranno i colleghi nella loro lotta in ogni sede e iniziativa.

Il comunicato del Cdr Mondadori
Il Cdr Esecutivo Mondadori denuncia e respinge con sdegno l'ennesimo attacco alla dignità e al futuro dei giornalisti perpetrato dall'azienda, che ha annunciato 35 esuberi su 149 lavoratori. In pratica ogni 4 giornalisti uno sarebbe di troppo.
Una cifra spropositata, inaccettabile e oltretutto immotivata.
Si confermano i peggiori timori sulle reali intenzioni della Mondadori che, lungi dall'attuare una politica equilibrata di costi generali e un reale rilancio delle testate, non sa fare altro che distruggere, cancellare e additare pretestuosamente i giornalisti come causa di una crisi che li ha visti spesso nei panni di vittime. Basti ricordare che, in pochi anni, da oltre 500 i giornalisti sono scesi a 170.
Il Cdr respinge la dichiarazione di esuberi, proclama immediatamente un rigoroso blocco degli straordinari e si riserva di individuare e attuare quanto prima ogni iniziativa pubblica e aziendale per accendere i riflettori nazionali su quello che ritiene un vero e proprio scandalo.
Il Cdr Esecutivo e i Fiduciari di Testata Arnoldo Mondadori Editore

Mondadori, il Cdr del 'Giornale': «Solidarietà e preoccupazione per gli esuberi»
Il Cdr del 'Giornale' in una nota esprime ai colleghi della Mondadori «la solidarietà sua e della redazione di fronte all'annuncio dell'azienda di considerare 'esuberi', e quindi licenziabili, 35 giornalisti». Il Cdr del 'Giornale' «segue con grande preoccupazione l'evolversi della situazione della Mondadori anche perché quest'ultima possiede una quota azionaria consistente della Società europea di edizioni, l'azienda che pubblica il Giornale e che vuol far pagare ai dipendenti, esattamente come la Mondadori, la grave crisi in cui si trova e della quale, in tutta evidenza, i giornalisti non sono responsabili» conclude la nota. (AdnKronos - Roma, 19 febbraio 2019)

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