L'Assostampa Fvg è al fianco della redazione e del Cdr del Piccolo, alle prese con gli ennesimi tagli previsti dall'editore. Tre anni fa l'organico del quotidiano triestino è stato ridotto - con il blocco del turn over e alcuni esodi incentivati - di otto unità (l'accordo sindacale ne prevedeva sei). Da ora ai primi mesi del 2015 vanno in pensione altri cinque redattori: per anticipare le richieste di applicazione, anche parziale, del turn over, l'editore ha presentato un piano di ulteriori risparmi sul costo del lavoro giornalistico che prevede otto esuberi.
Cioè i cinque che vanno in pensione e altre tre uscite, da identificare ancora con gli esodi incentivati, in carenza dei quali è stato prospettato il ricorso ai contratti di solidarietà e/o persino alle casse integrazione. Se questo piano - che prevede anche un robusto taglio di pagine, una maggiore attenzione alle cronache locali e al web, un sempre maggiore ricorso a pagine prodotte a Roma per tutti i quotidiani locali del Gruppo Espresso Repubblica Finegil - andasse interamente in porto, il giornale perderebbe in pochi anni un terzo della sua redazione. Il rischio è dunque quello di un Piccolo sempre più piccolo, con meno qualità e minori copie vendute. Ma vediamo la nota del Cdr del giornale diffusa dopo un inconveniente tecnico:
L'assemblea dei redattori del Piccolo si scusa con i propri lettori per i gravi disguidi rilevati nella pubblicazione di mercoledì 17 dicembre, sia nell'edizione di Trieste, sia in quella di Gorizia/Monfalcone. Il deprecabile episodio, verificatosi senza che vi sia responsabilità alcuna attribuibile al corpo redazionale, che anzi ne è stato vittima al pari di voi lettori, rappresenta peraltro l'ennesimo esempio dei risultati causati da una politica aziendale improntata unicamente ai tagli. Ricordiamo che l'editore due settimane fa ha presentato per questo giornale un piano di crisi che prevede la diminuzione del corpo redazionale di ulteriori otto unità con la riduzione dello sfoglio del quotidiano dalle attuali 48 pagine a 40 pagine, impoverendo ancor più il pacchetto informativo che Il Piccolo offre da 133 anni ai suoi lettori. In questa situazione di incertezza che ha già portato i giornalisti del Piccolo a proclamare a novembre una giornata di sciopero (la prima di un pacchetto di tre giorni votato dall'assemblea), aggravata dall'incidente verificatosi nell'edizione di mercoledì, la redazione è ancora in attesa di conoscere dal direttore la nuova organizzazione del lavoro e se la stessa sarà in grado di assicurare un risultato qualitativamente degno di una testata storica come Il Piccolo. (il Cdr del Piccolo)