Dopo i due giorni di sciopero di venerdì 2 e sabato 3 ottobre, le assemblee dei giornalisti della Gazzetta di Modena, della Gazzetta di Reggio e della Nuova Ferrara hanno proclamato una nuova giornata di astensione dal lavoro per mercoledì 7 ottobre per protestare contro i piani di cessione delle testate. I tre quotidiani del gruppo Gedi non saranno in edicola giovedì 8 ottobre. Sospeso per 24 ore anche l'aggiornamento dei siti web (fino alle 11.30 dell'8 ottobre). Il Tirreno, altra testata coinvolta nella trattativa contestata dai giornalisti, ha già scioperato martedì 6 ottobre.
«Il passaggio vede il nostro giornale, i suoi giornalisti, investiti da un processo in cui sono ancora molte le ombre e le incertezze sul nostro futuro», spiegano i redattori in sciopero. «In assenza di chiarezza – si legge sulle edizioni online dei quotidiani – ci troviamo costretti ad affermare l'importanza di garanzie a tutela dell'occupazione, della libertà di informazione e del patrimonio che le testate locali rappresentano per le loro comunità. Terremo informati i nostri lettori ai quali chiediamo di accompagnarci in questo percorso da cui auspichiamo di uscire più forti e con l’autorevolezza di sempre. Saremo presto in edicola».
PER APPROFONDIRE
Di seguito il comunicato sindacale pubblicato anche sui siti web dei tre quotidiani.
Alla luce dell'incontro con i vertici di Gedi abbiamo ufficialmente appreso dell'intenzione da parte dell'azienda di cedere in blocco le quattro testate Il Tirreno, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, Nuova Ferrara, oggetto delle indiscrezioni dell'ultima settimana. Cessione che sembra essere alle battute finali e «che a questo punto subirà un'accelerazione», come affermato dall'azienda.
Di fronte a risposte evasive e alla totale chiusura rispetto alle richieste di tutela dell'organico, oltre all'assenza di garanzie sul futuro delle nostre testate e sull'affidabilità degli acquirenti, restiamo amareggiati per alcune rassicurazioni che al momento non trovano conferma nei fatti.
Siamo infatti venuti in possesso di una parte del piano industriale che non prevede mai alcun investimento rispetto all'attuale progetto editoriale, ma anzi annovera tagli consistenti praticamente su tutti i fronti, a partire dal personale (giornalisti, fotografi, collaboratori, poligrafici).
Stupisce poi la rassicurazione che ci stanno cedendo per «metterci in sicurezza» anche alla luce «della crisi che stiamo vivendo, che gioca la sua parte. Io non sono fiducioso sul fatto che le cose possano migliorare», come detto dall'amministratore delegato di Gedi, Maurizio Scanavino, in riferimento al contesto dell'intero gruppo Gedi, a dimostrazione del fatto che i piani operativi sul fronte locale sono rimasti lettera morta in tutti questi mesi.
Per tutti questi motivi le assemblee delle redazioni di Modena, Reggio e Ferrara hanno deciso dichiarare sciopero nella giornata di mercoledì 7 ottobre.