Senza stipendio, senza risposte. Ma determinati a proseguire la lotta per salvare il nostro giornale e salvaguardare i nostri posti di lavoro. L’Unità vive grazie a coloro che ci lavorano, nonostante un’azienda inesistente. I giornalisti de l'Unità proseguono lo sciopero delle firme e sono a fianco dei poligrafici nella loro giornata di lotta di giovedì 22.
Sabato 24 terremo una conferenza stampa a Roma alla Fnsi – la Federazione nazionale della stampa - per fare il punto sulla nostra battaglia. 23 maggio 2014
SCIOPERO FIRME A L'UNITÀ. CDR: INACCETTABILE SILENZIO DELL’EDITORE
SIDDI: APPELLO ALLA FIEG PER UN RIGOROSO CONFRONTO SUL PROGETTO
I giornalisti dell’Unità da oggi non firmano gli articoli. Una decisione presa in assemblea con la partecipazione del presidente della Fnsi e del vicepresidente dell’Associazione stampa romana.
È la forma di protesta scelta per denunciare il comportamento dell’azienda e dell’editore Matteo Fago che hanno fatto della politica del rinvio la loro linea guida. Ci era stato detto che l’assemblea straordinaria dei soci del 14 maggio avrebbe dovuto assumere decisioni definitive sul futuro del nostro giornale e delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Unità. Nulla di tutto questo è avvenuto.
Si è scelto di rimandare ogni decisione a fine mese, mantenendo un atteggiamento inaccettabile fatto di opacità, di silenzi assordanti, di rimpallo di responsabilità. Responsabilità invece manifestata dai lavoratori che hanno continuato a garantire l’uscita del giornale nonostante l’ultimo stipendio percepito sia quello relativo al mese di marzo.
Decidere un’altra giornata di sciopero è per noi un pesante sacrificio, per più motivi,ma non esiteremo a farlo se dall’editore non dovessero arrivare in tempi brevi risposte esaurienti. Con scelte irresponsabili dell’azienda si mette a rischio il futuro stesso della testata.
Noi faremo di tutto per contrastare disegni che possano portare al fallimento e alla chiusura dell’Unità. Ci batteremo in tutte le sedi perché sia garantito un futuro al nostro giornale e mantenuti gli attuali livelli occupazionali.
E chiediamo che questi impegni vengano fatti propri dal Partito democratico, che in questi giorni ha manifestato, insieme alla Cgil, solidarietà alla nostra lotta. È oggi che questa solidarietà, espressa finora soltanto a parole, deve tradursi in atti concreti e coerenti.
SIDDI (FNSI): PIENA SOLIDARIETÀ ALLA PROTESTA DEI GIORNALISTI DELL’UNITÀ
LA FIEG SI FACCIA PARTE ATTIVA PER L’APERTURA DI UN RIGOROSO E PUNTUALE CONFRONTO.
“Lo sciopero delle firme all’Unità è l’espressione di una protesta civile, ma non perciò da considerare con sufficienza dall’azienda editrice, da troppo tempo inadempiente sul piano dell’iniziativa imprenditoriale e delle obbligazioni sociali verso i lavoratori, da due mesi senza stipendio. Il segnale “muto” del ritiro delle firme è la voce forte di una sofferenza profonda con la quale da mesi lavorano i giornalisti assicurando la pubblicazione del giornale, secondo una visione professionale e morale che trova la sua radice nella storia del giornale.
I silenzi e i continui rinvii dell’azienda sia sulle prospettive della progettualità editoriale, sia sulle garanzie per il lavoro e la continuità pienamente operativa della testata sono elementi di grande preoccupazione. L’azienda con tutti i suoi azionisti (i soci privati e, per la sua parte minoritaria, ma politicamente influente, il PD) hanno il dovere di parlare con chiarezza, di presentare il loro piano editoriale, di dichiarare, comunque, quali siano le loro reali intenzioni per il futuro, garantendo intanto le obbligazioni imprenditoriali e sociali di loro competenza.
Per tutte queste ragioni la Fnsi, nel confermare la solidarietà ai giornalisti dipendenti in stato di agitazione e ai collaboratori (i quali vantano arretrati nei compensi persino più prolungati nel tempo), chiede alla Fieg di farsi parte attiva per l’apertura di un rigoroso e puntuale confronto sul tavolo delle corrette relazioni industriali”. Roma 16 maggio 2014
COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE STAMPA TOSCANA
L'Associazione Stampa Toscana esprime piena solidarietà alle redattrici e ai redattori de l'Unità impegnati in questi giorni in una durissima vertenza per la salvaguardia di questa storica testata e dei loro posti di lavoro.
“Siamo vicini ai colleghi che hanno già indetto tre giorni di sciopero e che da oggi hanno deciso di togliere le loro firme dal giornale - dice il presidente dell'Ast Paolo Ciampi - . Solo poche settimane fa, dopo la chiusura della cronaca locale nello scorso luglio, abbiamo salutato con soddisfazione il ritorno in edicola di un inserto settimanale dedicato alla Toscana a ulteriore testimonianza del radicamento, del valore e del potenziale che ha nella nostra regione. Adesso la situazione rischia di precipitare definitivamente. Il silenzio dell'editore in una fase così delicata è inaccettabile. Per questo chiediamo di poter avere con lui un incontro urgente in modo da conoscere le sue intenzioni e il percorso che intende seguire per garantire un futuro a l'Unità e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali”. 16 maggio 2014
COMUNICATO STAMPA
L’ Associazione Lombarda dei Giornalisti esprime solidarietà ai colleghi de l'Unità impegnati da tempo in una durissima vertenza per difendere la loro storica testata e i loro posti di lavoro. Desta forte preoccupazione il fatto che i giornalisti siano senza stipendio e che i collaboratori non siano pagati da mesi. I silenzi dell’ azienda sono incomprensibili e intollerabili.
L’ Associazione Lombarda dei Giornalisti con la FNSI e le Associazioni Regionali di Stampa coinvolte chiede un confronto serio per discutere un piano editoriale credibile che garantisca continuità e qualità alla testata e di conseguenza salvaguardi professionalità e occupazione. MILANO 16 MAGGIO 2014
I GIORNALISTI DI "AUTONOMIA E SOLIDARIETÀ"
SONO A FIANCO DELLA REDAZIONE DE "L'UNITÀ"
“L'assemblea nazionale di Autonomia e Solidarietà esprime piena solidarietà alla redazione de l'Unità.
Da giorni il quotidiano è in edicola senza le firme dei colleghi. Una forma di protesta cui la redazione è stata costretta per denunciare i gravi rischi che corre la testata fondata da Antonio Gramsci proprio nel 90° della sua fondazione.
Malgrado tre giorni di sciopero l'azienda e i soci non hanno ancora fornito alcuna risposta alle richieste di un piano di vero rilancio del giornale avanzata dal comitato di redazione.
L'assemblea nazionale di Autonomia e Solidarietà condivide la preoccupazione dei colleghi de l'Unità per il futuro della loro testata, sottolinea l'importanza di questa voce nel panorama dell'informazione del nostro Paese e sostiene la richiesta di chiarezza sulle prospettive e di certezza sugli assetti proprietari della società editrice avanzata dalla redazione con il pieno appoggio della Fnsi e delle associazioni di stampa territoriali.
Chiede a tutti di fare la propria parte per difendere l'Unità e per tutelare i diritti e l'occupazione chi vi lavora.
Agli attestati di solidarietà è necessario che seguano atti concreti. Non si può più attendere.”
Roma, 18 maggio 2014
“L'UNITÀ ANCORA SENZA RISPOSTE” SABATO 24 MAGGIO CONFERENZA STAMPA NELLA SEDE DELLA FNSI
Senza stipendio, senza risposte. Ma determinati a proseguire la lotta per salvare il nostro giornale e salvaguardare i nostri posti di lavoro. L’Unità vive grazie a coloro che ci lavorano, nonostante un’azienda inesistente. I giornalisti de l'Unità proseguono lo sciopero delle firme e sono a fianco dei poligrafici nella loro giornata di lotta di giovedì 22.
Sabato 24 terremo una conferenza stampa a Roma alla Fnsi – la Federazione nazionale della stampa - per fare il punto sulla nostra battaglia.
Comunicato Cdr