I giornalisti del Gruppo editoriale Finegil-Espresso presenti come delegati al Congresso Fnsi di Chianciano Terme si sono riuniti con i rappresentanti del Coordinamento dei Cdr per valutare insieme la situazione del Gruppo e l’atteggiamento dell’Azienda rispetto all’applicazione della legge sull’Equo compenso e sugli accordi contrattuali siglati sul lavoro autonomo.
Intanto, tutti i giornalisti esprimono grande preoccupazione per
quanto sta accadendo al Piccolo di Trieste (i cui colleghi hanno la
solidarietà di tutta la rappresentanza sindacale del Gruppo) dove l’Azienda sta
cercando di ridurre ulteriormente il personale giornalistico, nonostante l’impossibilità
di accedere alla legge 416 per i prepensionamenti. L’insistenza nel tentativo
di ridurre gli organici, già annunciata ai Cdr del Coordinamento
nell’ultimo incontro con l’Azienda a Roma, non è accettabile, soprattutto in
assenza di un “paracadute” che possa rendere meno traumatica e dannosa
economicamente l'uscita forzata del personale che, da anni, presta la propria
opera contribuendo in maniera sostanziale al successo che il Gruppo ha ottenuto
sul mercato editoriale italiano, potendo ancora contare su bilanci positivi
nonostante la pesante crisi che ha colpito il Paese sette anni fa. E'
inconcepibile anche la chiusura delle redazioni distaccate decisa al Centro di
Pescara, e già attuata in altre testate, in un'ottica di riduzione dei costi
che sta dissolvendo la grande forza dei giornali Finegil, da sempre costituita
dalla presenza capillare sul territorio con redazioni centrali e redazioni
esterne. Presenze e organici indispensabili anche per alimentare di notizie i
siti web e non solo le edizioni cartacee. A questo proposito, si invita il
Gruppo, nell’articolazione delle sue singole testate, al rispetto del Contratto
e degli accordi sottoscritti localmente, in particolare sul web che sta
introducendo di fatto, anche senza che siano concordate con i rappresentanti
sindacali, innovazioni se non veri e propri stravolgimenti nell’organizzazione
del lavoro. Inoltre, preoccupa l’atteggiamento che l’Azienda sembra
intenzionata a tenere circa la legge sull’Equo compenso e sugli accordi
inseriti nel Contratto nazionale di lavoro Fnsi-Fieg sul lavoro autonomo. I
primi contratti proposti ai collaboratori in varie parti d’Italia non sembrano
in linea con le previsioni legislative e già al Centro d’Abruzzo e alla Città
di Salerno l’Ordine dei giornalisti è intervenuto contestando i compensi
previsti per i collaboratori che contribuiscono quotidianamente, in modo sempre
più rilevante, alla produzione dei giornali del Gruppo. I rappresentanti
sindacali del Gruppo Espresso, assieme ai colleghi delegati presenti al Congresso
di Chianciano, invitano dunque l’azienda ad attenersi alle disposizioni
legislative e contrattuali, garantendo un compenso equo e dignitoso ai
collaboratori del Gruppo. Nel caso in cui non dovessero arrivare segnali
positivi in questo senso, i rappresentanti sindacali chiederanno l’apertura di
un Tavolo nazionale sulla questione Equo compenso-Contratto nazionale di
lavoro, coinvolgendo da subito il nuovo segretario della Fnsi, Raffaele
Lorusso, e i vertici della Federazione.
I Cdr del Coordinamento Finegil