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Associazioni 23 Dic 2015

Piemonte, presentate in Regione le proposte per il sostegno ad editoria ed emittenza locali

L’Associazione Stampa Subalpina, insieme alle rappresentanze degli altri sindacati regionali interessati, hanno consegnato ai vertici della Regione Piemonte una piattaforma di proposte per il sostegno ai settori dell’editoria e dell’emittenza locale regionali. “Settori – si legge nelle proposte avanzate – particolarmente sofferenti”. Il testo integrale del documento.

L’Associazione Stampa Subalpina, insieme alle rappresentanze degli altri sindacati regionali interessati, hanno consegnato ai vertici della Regione Piemonte una piattaforma di proposte per il sostegno ai settori dell’editoria e dell’emittenza locale regionali. “Settori – si legge nelle proposte avanzate – particolarmente sofferenti”. Il testo integrale del documento.

Le rappresentanze piemontesi di Cgil, Cisl e Uil, dell’Associazione Stampa Subalpina e di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno presentato a Giuseppina De Santis, Antonella Parigi e Giovanna Pentenero, rispettivamente assessori regionali all’Economia, alla Cultura ed al Lavoro, una piattaforma di proposte per il sostegno al settore dell’editoria e dell’emittenza locale regionali, particolarmente sofferenti.
Tra le richieste più significative quella di riscrivere la legge regionale per l’editoria in modo che vada a premiare e finanziare le aziende che investono su innovazione e tecnologia e che lo fanno nel pieno rispetto delle regole.
Ecco di seguito il testo consegnato:

SITUAZIONE EMITTENZA
Negli ultimi 5 anni hanno chiuso tre importanti televisioni locali Telesubalpina, Telestudio e solo nelle scorse settimane Telegranda. Tra le principali, sono operative ancora Grp, Rete7, Telecity, Quartarete, Videogruppo, Rete Canavese, Telecupole, Primantenna. Delle 31 radio locali, ben 5 hanno chiuso. Si sono così persi dal 2010 oltre 100 posti di lavoro, che salgono a più del doppio se si considera l'indotto.
Questo perché la raccolta pubblicitaria, principale fonte di ricavi per il settore si è ridotta dell'80%, mentre si sono ridotti del 70% i contributi derivanti dalla Legge 488/98.
Nel corso del 2015 sono stati utilizzati fino ad esaurimento gli ammortizzatori sociali in deroga.  Permangono forti sofferenze che ci fanno temere il rischio di altre chiusure tra le emittenti televisive e radio.

SITUAZIONE EDITORIA
La filiera dell'editoria include tutto il mondo della comunicazione dai quotidiani ai settimanali, fino ai periodici sia locali che nazionali, oltre a tutta la realtà delle case editrici.
Il settore negli ultimi 5 anni nel nostro territorio ha perso circa 2500 addetti tra diretti ed indiretti.
Hanno chiuso realtà storiche come la Ilte (To), RotoAlba (Cn) e le Officine Grafiche di Novara ex Dea, mentre nei periodici locali l’utilizzo degli ammortizzatori sociali è divenuto ormai una regola.
La situazione dei poligrafici sia nazionale che locale è in forte difficoltà, non esiste nessuna realtà che sia esente da procedure di crisi. Le aziende faticano nell’attuare la necessaria trasformazione tecnologica.
Il mercato è passato velocemente dal comparto tradizionale cartaceo a multimediali digitali, che  però non garantiscono ancora gli stessi ricavi. Tutto ciò ha ulteriormente aggravato la sostenibilità soprattutto delle testate più piccole, che sono incapaci di sostenere i costi di innovazione dei sistemi informatici e, men che meno, i costi di ricerca per realizzare un’innovazione del prodotto.
Le realtà dei periodici locali utilizzano già da tempo le norme speciali della legge dell'editoria 416/88. Solo questo ha permesso di ridurre gli impatti occupazionali delle crisi del settore, determinati anche dalla progressiva riduzione dei finanziamenti pubblici, sia nazionali che locali.
CGIL CISL UIL Piemonte, Associazione Stampa Subalpina, Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil chiedono il varo di nuove strategie e di progetti legislativi che siano in grado di ridisegnare il panorama editoriale piemontese, per salvaguardare un settore strategico per la nostra Regione e lo stesso diritto di informazione Costituzionalmente tutelato. L’alternativa è la perdita di decine di posti di lavoro tra personale tecnico e giornalistico con il rischio della chiusura di voci storiche del nostro territorio.

LE PROPOSTE:
- Pensare ad nuova legge regionale di sistema per il settore, prevedendo anche una riscrittura dell’attuale normativa, che includa verifiche e monitoraggio sulla distribuzione delle risorse, con particolare attenzione al rispetto delle regole e dei contratti di lavoro applicati.
- Aiuti alle imprese che investono in innovazione tecnologica.
- Incentivi alla produzione di programmi di approfondimento regionale indirizzati in particolare ai settori cultura, arte, turismo e sport.
- Incentivi finalizzati alla creazione di fusioni, aggregazioni e di reti di impresa.
- Uso dei media locali per la comunicazione istituzionale della Regione.
- Supporto della Regione per l'attivazione dei Fondi europei, ad esempio a promozione del bilinguismo e dello scambio culturale trans-frontaliero.
- Attivare fondi per la riqualificazione dei lavoratori fuoriusciti temporaneamente, o definitivamente, dal mercato del lavoro attivo.
- Prevedere criteri di accesso ai fondi che non escludano i lavoratori che, una volta fuoriusciti, diano vita a particolari forme di auto-impresa quali studi associati, società, cooperative.
- Attivare un meccanismo di finanziamento agevolato tramite il sistema bancario e/o FinPiemonte per chi investa in innovazione tecnologica.
- Promuovere per l'intero settore editoriali una politica industriale a carattere regionale volta alla costruzione di distretti/poli di filiera che consentano di mettere in rete tutte le realtà, garantendo la possibilità di realizzare sinergie su logistica/distribuzione, acquisti, investimenti in ricerca e tecnologia.
- Favorire la collaborazione con le istituzioni culturali e scientifiche presenti sul territorio perché quel che manca in molti casi sono veri e propri progetti editoriali capaci di assicurare un futuro a queste testate.

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